Famiglie morose colpevoli trasferite a spese del Comune: interviene il consigliere regionale Rossi

Succede a Sant'Agabio dove 75 nuclei famigliari devono traslocare per permettere l'abbattimento e la ricostruzione delle palazzine. Rossi presenterà un'interrogazione a Palazzo Lascaris

«La situazione in cui si trova l’amministrazione di Novara è frutto della scelta di non aver affrontato per tempo il tema dei morosi colpevoli nelle case popolari. Come si fa ad accumulare un debito di 97.000 euro? Significa che negli ultimi anni nessuno si è occupato efficacemente del problema».

Il consigliere regionale del Pd, Domenica Rossi, interviene sulla vicenda che sta tenendo banco negli ultimi giorni a Palazzo Cabrino: il Comune trasferisce a proprie spese 75 famiglie residenti nelle case popolari di Sant’Agabio (via Pianca, Bonola, della Riotta, Calderara) per dare avvio all’abbattimento e alla ricostruzione, ma l’85% dei nuclei famigliari sono morosi colpevoli con un minimo di 400 euro di debito a un massimo – in due casi – di 97 mila euro. (leggi qui)

Una scelta amministrativa che ha suscitato polemica e indignazione non solo tra i consiglieri di minoranza, ma anche tra alcuni della maggioranza.

«L’abbattimento e la ricostruzione delle case popolari di Sant’Agabio è certamente da annoverare tra i progetti utili, ma le modalità di attuazione sono sbagliate e continueranno a generare iniquità – prosegue Rossi -. Una scelta che trasmette un messaggio profondamente sbagliato, che strizza l’occhio ai furbetti: puoi non pagare per anni (si parla di debiti da 15 a 97mila euro) e non solo non ti succede nulla, ma addirittura ti diamo un nuovo alloggio e ti facciamo il trasloco mentre chi avrebbe diritto e bisogno resta fuori, in attesa – conclude Rossi -. Inoltre, si scaricano i costi su Atc, un soggetto già in forte difficoltà economica che, invece, dovremmo cercare di sostenere per consentire nuovi investimenti e interventi strutturali sul patrimonio esistente proprio per aumentare e migliorare le case disponibili. Per questo porterò la vicenda all’attenzione dell’assessore regionale competente con un’interrogazione alla prima seduta utile del consiglio regionale».

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Succede a Sant’Agabio dove 75 nuclei famigliari devono traslocare per permettere l’abbattimento e la ricostruzione delle palazzine. Rossi presenterà un’interrogazione a Palazzo Lascaris

«La situazione in cui si trova l’amministrazione di Novara è frutto della scelta di non aver affrontato per tempo il tema dei morosi colpevoli nelle case popolari. Come si fa ad accumulare un debito di 97.000 euro? Significa che negli ultimi anni nessuno si è occupato efficacemente del problema».

Il consigliere regionale del Pd, Domenica Rossi, interviene sulla vicenda che sta tenendo banco negli ultimi giorni a Palazzo Cabrino: il Comune trasferisce a proprie spese 75 famiglie residenti nelle case popolari di Sant’Agabio (via Pianca, Bonola, della Riotta, Calderara) per dare avvio all'abbattimento e alla ricostruzione, ma l’85% dei nuclei famigliari sono morosi colpevoli con un minimo di 400 euro di debito a un massimo – in due casi – di 97 mila euro. (leggi qui)

Una scelta amministrativa che ha suscitato polemica e indignazione non solo tra i consiglieri di minoranza, ma anche tra alcuni della maggioranza.

«L'abbattimento e la ricostruzione delle case popolari di Sant'Agabio è certamente da annoverare tra i progetti utili, ma le modalità di attuazione sono sbagliate e continueranno a generare iniquità - prosegue Rossi -. Una scelta che trasmette un messaggio profondamente sbagliato, che strizza l’occhio ai furbetti: puoi non pagare per anni (si parla di debiti da 15 a 97mila euro) e non solo non ti succede nulla, ma addirittura ti diamo un nuovo alloggio e ti facciamo il trasloco mentre chi avrebbe diritto e bisogno resta fuori, in attesa - conclude Rossi -. Inoltre, si scaricano i costi su Atc, un soggetto già in forte difficoltà economica che, invece, dovremmo cercare di sostenere per consentire nuovi investimenti e interventi strutturali sul patrimonio esistente proprio per aumentare e migliorare le case disponibili. Per questo porterò la vicenda all’attenzione dell’assessore regionale competente con un’interrogazione alla prima seduta utile del consiglio regionale».

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