Fasulo (Cgil): «La colpa è anche di una certa politica che non ha mai preso le distanze»

Il segretario ha partecipato con gli altri sindacati alla manifestazione in piazza Gramsci: «Livelli preoccupanti rispetto a rigurgiti fascisti e nazisti in questo Paese»

Ieri sera, 2 novembre, in piazza Gramsci a manifestare contro il corteo di sabato organizzato dai No Pass che evoca i deportati nei lager, oltre a Comunità Ebrica, Sant’Egidio, amministratori locali, Pd e Anpi c’erano anche i sindacati a portare al loro solidarietà.

«Manifestiamo il nostro sdegno, la nostra inquietudine di fronte a quello che è accaduto – ha commentato il segretario provinciale di Cgil Novara e Vco, Attilio Fasulo -. Manifestare si deve, ma bisogna avere correttezza nei linguaggi e nei toni. La modalità che abbiamo visto sabato non ha cittadinanza, gli accostamenti fatti siano allucinanti. Penso, inoltre, che ci siano livelli preoccupanti rispetto a rigurgiti fascisti e nazisti in questo Paese come i fatti di Predappio dei giorni giorni scorsi a l’aggressione omofoba di oggi a Faenza. Tutti aspetti di una società che si imbarbarisce progressivamente per i quali la società civile deve reagir e tutte le organizzazioni democratiche progressiste devono costituire un argine.

Nella giornata di ieri l’organizzatrice del corte, Giusy Pace, è stata allontanata dall’ospedale Maggiore dove lavorare come infermiera dopo già essere stata sospesa dal suo ruolo di sindacalista Fsi-Usae. «Chi doveva vigilare ha applicato le norme che vanno applicate in queste situazioni, ma sarebbe riduttivo se fosse solo la sindacalista a “pagare” ha aggiunto Fasulo -. Sono mesi che queste manifestazioni continuano e che parecchie persone, seppur una minoranza, aderiscono, anche se sono minoranza. La colpa è anche di una certa politica che ha lisciato il pelo al lupo e non ha preso le distanze in tempo da questi atteggiamenti».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Una risposta

  1. Non e giusto che paghi solo organizzatrice del corteo lo dovrebbero estendere a tutti quelli che erano li con lei .io sono un lettore

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Fasulo (Cgil): «La colpa è anche di una certa politica che non ha mai preso le distanze»

Il segretario ha partecipato con gli altri sindacati alla manifestazione in piazza Gramsci: «Livelli preoccupanti rispetto a rigurgiti fascisti e nazisti in questo Paese»

Ieri sera, 2 novembre, in piazza Gramsci a manifestare contro il corteo di sabato organizzato dai No Pass che evoca i deportati nei lager, oltre a Comunità Ebrica, Sant’Egidio, amministratori locali, Pd e Anpi c’erano anche i sindacati a portare al loro solidarietà.

«Manifestiamo il nostro sdegno, la nostra inquietudine di fronte a quello che è accaduto – ha commentato il segretario provinciale di Cgil Novara e Vco, Attilio Fasulo -. Manifestare si deve, ma bisogna avere correttezza nei linguaggi e nei toni. La modalità che abbiamo visto sabato non ha cittadinanza, gli accostamenti fatti siano allucinanti. Penso, inoltre, che ci siano livelli preoccupanti rispetto a rigurgiti fascisti e nazisti in questo Paese come i fatti di Predappio dei giorni giorni scorsi a l’aggressione omofoba di oggi a Faenza. Tutti aspetti di una società che si imbarbarisce progressivamente per i quali la società civile deve reagir e tutte le organizzazioni democratiche progressiste devono costituire un argine.

Nella giornata di ieri l’organizzatrice del corte, Giusy Pace, è stata allontanata dall’ospedale Maggiore dove lavorare come infermiera dopo già essere stata sospesa dal suo ruolo di sindacalista Fsi-Usae. «Chi doveva vigilare ha applicato le norme che vanno applicate in queste situazioni, ma sarebbe riduttivo se fosse solo la sindacalista a “pagare” ha aggiunto Fasulo -. Sono mesi che queste manifestazioni continuano e che parecchie persone, seppur una minoranza, aderiscono, anche se sono minoranza. La colpa è anche di una certa politica che ha lisciato il pelo al lupo e non ha preso le distanze in tempo da questi atteggiamenti».

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