Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: in manette una 45enne sudamericana

Il provvedimento cautelare eseguito dagli agenti della Polizia di Stato nella mattinata di giovedì. Dalle operazioni è emerso che la donna fosse oggetto di due precedenti provvedimenti da parte dell'autorità giudiziaria

Una 45 sudamericana, T.T.B.U. Le sue iniziali, è finita in carcere con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, contraffazione delle autorizzazioni al lavoro e trasporto di stranieri nel territorio dello Stato in violazione alle disposizioni vigenti in materia di Testo unico immigrazione. Le manette ai suoi polsi sono scattate in seguito a un’operazione conclusa nella mattinata di giovedì 14 luglio dagli agenti della Polizia di Stato di Novara.


Nello specifico la donna è stata oggetto di verifiche e controlli da parte dell’Ufficio immigrazione della Questura di piazza del Popolo. Operazioni dalle quali è emerso che la cittadina extracomunitaria risultava già oggetto di due precedenti provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria.


T.T.B.U. aveva infatti subito una prima condanna nel 2010 da parte della Corte d’Appello di Torino per gli stessi reati. Quattro anni dopo una seconda sentenza da parte dei giudici di secondo grado della capitale in riconoscimento di una condanna francese per fatti analoghi avvenuti al di fuori dell’Italia. La donna, avendo dopo la prima condanna optato per la sanzione alternativa alla detenzione con l’espulsione dal territorio italiano, non avrebbe poturo rientrare nel nostro Paese prima di dieci anni. Per questa ragione scattava l’arresto. Al momento sta scontando il residuo pena, frutto del cumulo giuridico con la seconda condanna, di 2 anni e 10 mesi.

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Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: in manette una 45enne sudamericana

Il provvedimento cautelare eseguito dagli agenti della Polizia di Stato nella mattinata di giovedì. Dalle operazioni è emerso che la donna fosse oggetto di due precedenti provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria

Una 45 sudamericana, T.T.B.U. Le sue iniziali, è finita in carcere con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, contraffazione delle autorizzazioni al lavoro e trasporto di stranieri nel territorio dello Stato in violazione alle disposizioni vigenti in materia di Testo unico immigrazione. Le manette ai suoi polsi sono scattate in seguito a un’operazione conclusa nella mattinata di giovedì 14 luglio dagli agenti della Polizia di Stato di Novara.


Nello specifico la donna è stata oggetto di verifiche e controlli da parte dell’Ufficio immigrazione della Questura di piazza del Popolo. Operazioni dalle quali è emerso che la cittadina extracomunitaria risultava già oggetto di due precedenti provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria.


T.T.B.U. aveva infatti subito una prima condanna nel 2010 da parte della Corte d’Appello di Torino per gli stessi reati. Quattro anni dopo una seconda sentenza da parte dei giudici di secondo grado della capitale in riconoscimento di una condanna francese per fatti analoghi avvenuti al di fuori dell’Italia. La donna, avendo dopo la prima condanna optato per la sanzione alternativa alla detenzione con l’espulsione dal territorio italiano, non avrebbe poturo rientrare nel nostro Paese prima di dieci anni. Per questa ragione scattava l’arresto. Al momento sta scontando il residuo pena, frutto del cumulo giuridico con la seconda condanna, di 2 anni e 10 mesi.

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