Ferrovia Santhià – Arona: parte il tavolo di lavoro per la riattivazione

Dopo l'incontro tenutosi ieri, mercoledì 30 novembre, è emersa la volontà da parte di Fs e Rfi di ripristinare la storica linea. Il deputato Gusmeroli: «Servono fra i 36 e i 44 milioni e i tempi potrebbero essere tra la fine del 2024 e l'inizio del '25». La Regione Piemonte si farà carico della gestione

Semaforo verde (è proprio il caso di dirlo) per la riattivazione della Santhià – Arona. La storica linea ferroviaria di circa 65 chilometri, aperta tra il 1905 e l’anno successivo, che unisce il lago Maggiore alla località vercellese attraverso Borgomanero e Romagnano Sesia (nell’immagine d’epoca la sua stazione) il cui servizio è stato sospeso dieci anni fa “per insufficienza di viaggiatori e assenza di traffico merci” potrebbe finalmente riprendere presto vita. Dalla riunione congiunta – in parte in presenza e con altri collegati da remoto – tenutasi ieri, mercoledì 30 novembre, sono arrivate ampie rassicurazioni da parte dei vertici di Ferrovie dello Stato, rappresentata dal suo ad Luigi Ferraris e dalla sua omologa Vera Fiorani di Rfi nei confronti dei principali interlocutori, il deputato aronese Alberto Gusmeroli, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi e la vicepresidente della Provincia di Novara Michela Leoni.


Il primo a essere soddisfatto dall’esito di questo “vertice” è il parlamentare, che già negli scorsi mesi si era adoperato in prima persona per giungere a una positiva soluzione del problema. Adesso si è anche sbilanciato nel formulare una sorta di “road map”: «Il prossimo passaggio – ci ha confermato questa mattina Gusmeroli – sarà l’istituzione di un tavolo di lavoro che dovrebbe portare, in tempi realistici, alla riapertura della linea. Ora serve definire meglio i costi, al momento stimati fra i 36 e i 44 milioni di euro, che potrebbero essere coperti dai fondi del Pnrr».


«Nell’ultimo periodo – ha commentato invece Michela Leoni – diversi primi cittadini del territorio ci hanno chiesto di farci promotori per potenziare il trasporto ferroviario, riaprendo anche quelle linee da tempo dismesse. Fra quelle prese in esame l’attenzione è stata indirizzata alla Santhià – Arona. Per quanto il trasporto locale su ferro non sia di nostra competenza la Provincia sarà comunque sempre in prima linea su questo tema. Speriamo davvero che sia la volta buona».


Tornando a Gusmeroli, per il vicesindaco di Arona, tra l’altro da poco eletto presidente della Commissione Attività produttive di Montecitorio, la Santhià – Arona «rappresenta un nodo strategico importante per tre Nazioni (Svizzera, Italia e Francia, ndr), il cui rilancio è importante tanto per le ricadute turistiche e la valorizzazione del territorio quanto per i pendolari e il trasporto delle merci».


Adesso, come detto, è partita la “caccia” alle risorse anche per la futura gestione della linea, delle quali dovrà farsi carico la Regione Piemonte, ma anche l’assessore Marco Gabusi ha assicurato che si lavorerà nelle pieghe del bilancio per individuare le adeguate coperture.


I tempi? Ancora Gusmeroli ha parlato di fine 2024 e inizio ’25, «ma però abbiamo la prospettiva di incentivare quelli che vengono definiti “itinerari lenti” a impatto turistico. In ogni caso si tratta di un importante risultato per l’intero Paese».

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Ferrovia Santhià – Arona: parte il tavolo di lavoro per la riattivazione

Dopo l’incontro tenutosi ieri, mercoledì 30 novembre, è emersa la volontà da parte di Fs e Rfi di ripristinare la storica linea. Il deputato Gusmeroli: «Servono fra i 36 e i 44 milioni e i tempi potrebbero essere tra la fine del 2024 e l’inizio del ’25». La Regione Piemonte si farà carico della gestione

Semaforo verde (è proprio il caso di dirlo) per la riattivazione della Santhià – Arona. La storica linea ferroviaria di circa 65 chilometri, aperta tra il 1905 e l’anno successivo, che unisce il lago Maggiore alla località vercellese attraverso Borgomanero e Romagnano Sesia (nell’immagine d’epoca la sua stazione) il cui servizio è stato sospeso dieci anni fa “per insufficienza di viaggiatori e assenza di traffico merci” potrebbe finalmente riprendere presto vita. Dalla riunione congiunta – in parte in presenza e con altri collegati da remoto – tenutasi ieri, mercoledì 30 novembre, sono arrivate ampie rassicurazioni da parte dei vertici di Ferrovie dello Stato, rappresentata dal suo ad Luigi Ferraris e dalla sua omologa Vera Fiorani di Rfi nei confronti dei principali interlocutori, il deputato aronese Alberto Gusmeroli, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi e la vicepresidente della Provincia di Novara Michela Leoni.


Il primo a essere soddisfatto dall’esito di questo “vertice” è il parlamentare, che già negli scorsi mesi si era adoperato in prima persona per giungere a una positiva soluzione del problema. Adesso si è anche sbilanciato nel formulare una sorta di “road map”: «Il prossimo passaggio – ci ha confermato questa mattina Gusmeroli – sarà l’istituzione di un tavolo di lavoro che dovrebbe portare, in tempi realistici, alla riapertura della linea. Ora serve definire meglio i costi, al momento stimati fra i 36 e i 44 milioni di euro, che potrebbero essere coperti dai fondi del Pnrr».


«Nell’ultimo periodo – ha commentato invece Michela Leoni – diversi primi cittadini del territorio ci hanno chiesto di farci promotori per potenziare il trasporto ferroviario, riaprendo anche quelle linee da tempo dismesse. Fra quelle prese in esame l’attenzione è stata indirizzata alla Santhià – Arona. Per quanto il trasporto locale su ferro non sia di nostra competenza la Provincia sarà comunque sempre in prima linea su questo tema. Speriamo davvero che sia la volta buona».


Tornando a Gusmeroli, per il vicesindaco di Arona, tra l’altro da poco eletto presidente della Commissione Attività produttive di Montecitorio, la Santhià – Arona «rappresenta un nodo strategico importante per tre Nazioni (Svizzera, Italia e Francia, ndr), il cui rilancio è importante tanto per le ricadute turistiche e la valorizzazione del territorio quanto per i pendolari e il trasporto delle merci».


Adesso, come detto, è partita la “caccia” alle risorse anche per la futura gestione della linea, delle quali dovrà farsi carico la Regione Piemonte, ma anche l’assessore Marco Gabusi ha assicurato che si lavorerà nelle pieghe del bilancio per individuare le adeguate coperture.


I tempi? Ancora Gusmeroli ha parlato di fine 2024 e inizio ’25, «ma però abbiamo la prospettiva di incentivare quelli che vengono definiti “itinerari lenti” a impatto turistico. In ogni caso si tratta di un importante risultato per l’intero Paese».

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