Conferenza stampa “on the road” questa mattina di Fratelli d’Italia per presentare anche a Novara “Sos ristoranti”, l’iniziativa promossa a livello nazionale dal partito di Giorgia Meloni affinché i titolari degli esercizi penalizzati negli ultimi mesi dai vari Dpcm possano intentate una causa individuale per ottenere un risarcimento.
Una scelta, ha spiegato il senatore Gaetano Nastri, «che giunge in un momento difficile e drammatico del nostro Paese. Questa iniziativa vuole aiutare e supportare tutte quelle persone e quelle aziende che non hanno avuto quell’aiuto che serviva loro in un momento di crisi». Il leader novarese di FdI ha voluto insistere sul fatto che «negli ultimi mesi sono stati dilapidati qualcosa come 15 miliardi di euro. Ristori che non hanno aiutato le aziende. Noi vogliamo dare quel sostegno affinché si faccia un’azione comune affinché i ristoranti possano portare in giudizio per ottenere quei contributi che servivano loro per colmare quelle risorse che hanno perso, perché quelli erogati dal Governo non sono stati sufficienti, così come pensiamo non siano state corrette e illogiche le chiusure». Nastri ha voluto porre l’accento sul fatto che dopo una “serrata” imposta dal Governo in concomitanza con il primo lockdown, successivamente sono state date indicazioni su come si poteva riaprire: «Molti addetti hanno fatto sacrifici e investimenti per adeguarsi, ma alla fine sono stati costretti a rimanere ancora chiusi». Qualche altro numero: «Soltanto nel mese di gennaio il settore ha fatto registrare mancati incassi per 5 miliardi di euro; i ristori finora erogati hanno coperto solamente il 7% della perdita. In Germania è vero che ci troviamo in una situazione di blocco totale, ma le attività percepiscono dal 75 all’85%, quindi si trovano nelle condizioni di continuare».
«Quello della ristorazione insieme al turismo e cultura – ha aggiunto Elisabetta Franzoni, assessore del Comune – è il settore che più di tutti si avvicinato a una perdita del 100%. Quella che proponiamo è un’azione giudiziaria (non una “class action, è stato però ribadito, ndr) a titolo di risarcimento di un danno ingiusto imposto dai Dpcm dall’inizio della pandemia. Una chiusura o una limitazione dell’attività che ha provocato una drastica riduzione nei guadagni, anche perché quelli che lavoravano grazie alla clientela della pausa pranzo se la sono vista limitata a causa dello smart working. Quello che presentiamo è un supporto per un’azione giudiziaria completamente gratuita promossa da Fratelli d’Italia grazie alla collaborazione di legali specializzati in diritto amministrativo». Come fare per aderire a questa iniziativa? «I titolari di bar e ristoranti – ha spiegato ancora Frazoni – potranno inviare una mail all’inrizzo sosristoranti@fratelli-italia.it comunicando la propria volontà di aderire e ottenere un ristoro come risarcimento del danno. L’organizzazione risponderà poi dando tutte le indicazioni necessarie per la documentazione necessaria da depositare entro il 15 febbraio. Sappiamo che ci sono già state delle pronunce favorevoli da parte del Tar; confidiamo che anche per queste categorie possano ottenere un giusto ristoro».