«Funivia atto criminale. Sblocco licenziamenti la penso come Landini»

«Il codice degli appalti c’entra poco con il crollo della funivia. Qui siamo di fronte a un vero e proprio atto criminale». Il sindaco di Novara Alessandro Canelli è intervenuto questa mattina, 27 maggio, alla trasmissione Start di Skytg24 intervistato sulla tragedia del Mottarone che, in questi giorni, è stata messa in relazione alla discussione sulla modifica al Codice degli appalti.

Trovandosi d’accordo con il sindaco di Firenze, Dario Nardella, altro ospite della trasmissione, Canelli ha continuato: «È stato deliberatamente scavalcato il rispetto delle normative. Fa specie apprendere che non si tratti solo dei vertici dell’azienda, ma che ci siano stati tecnici che sembra sapessero cosa accadeva e non hanno detto niente. Si possono cambiare le norme, renderle più stringenti, ma di fronte a comportamenti criminali non c’è codice che tenga».

 

 

Il discorso è poi proseguito sul tema del Decreto semplificazioni. «La semplificazione che si sta cercando non significa un aumento dei rischi di sicurezza sul lavoro e nelle attività di investimento sulle opere pubbliche, anzi è il contrario – ha proseguito il sindaco -. Se si possono snellire i procedimenti amministrativi che sono pesantissimi, è possibile investire di più e far ripartire più velocemente e in modo strutturato le manutenzioni ordinarie e straordinarie di scuole, edifici, ponti. Il nostro Paese ha un gap manutentivo impressionante che nel corso degli anni è aumentato sempre di più, in particolare nell’ultimo decennio, a causa del taglio verticale degli investimenti sugli enti pubblici e che solo adesso sta gradualmente riprendendo. Al primo posto, attenzione alla legalità, ma anche più velocità nel poter investire: serve al Paese dal punto di vista della sicurezza delle persone e della accelerazione del Pil».

Sullo sblocco dei licenziamenti, Canelli ha dichiarato: «La penso esattamente come Landini (segretario nazionale Cgil, ndr). C’è una forte e legittima preoccupazione: non si può dare la possibilità di licenziare migliaia di persone da un giorno all’altro perché si crea uno shock dal punto di vista socio assistenziale e poi sono i sindaci a doversi far carico delle persone senza lavoro e che vengono sfrattate. È necessario un meccanismo in grado di prevedere uno scenario da mettere in atto tra qualche mese e non tra qualche giorno. E comunque la disoccupazione la combatti solo se crei crescita e sviluppo nel Paese».

Il primo cittadino è infine intervenuto sull’andamento della campagna vaccinale in città: «Il 40% dei novaresi è vaccinato. Sono stati predisposti hub sia in città che in provincia. Si procede come da programma e il meccanismo è ormai rodato. C’è molta collaborazione tra il personale Asl, i medici di base e i medici delle aziende che si trovano a lavorare negli stessi punti vaccinali. Credo che entro due tre mesi la quasi totalità della popolazione sarà vaccinata, almeno con la prima dose».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

«Funivia atto criminale. Sblocco licenziamenti la penso come Landini»

«Il codice degli appalti c’entra poco con il crollo della funivia. Qui siamo di fronte a un vero e proprio atto criminale». Il sindaco di Novara Alessandro Canelli è intervenuto questa mattina, 27 maggio, alla trasmissione Start di Skytg24 intervistato sulla tragedia del Mottarone che, in questi giorni, è stata messa in relazione alla discussione sulla modifica al Codice degli appalti. Trovandosi d’accordo con il sindaco di Firenze, Dario Nardella, altro ospite della trasmissione, Canelli ha continuato: «È stato deliberatamente scavalcato il rispetto delle normative. Fa specie apprendere che non si tratti solo dei vertici dell’azienda, ma che ci siano stati tecnici che sembra sapessero cosa accadeva e non hanno detto niente. Si possono cambiare le norme, renderle più stringenti, ma di fronte a comportamenti criminali non c’è codice che tenga».     Il discorso è poi proseguito sul tema del Decreto semplificazioni. «La semplificazione che si sta cercando non significa un aumento dei rischi di sicurezza sul lavoro e nelle attività di investimento sulle opere pubbliche, anzi è il contrario - ha proseguito il sindaco -. Se si possono snellire i procedimenti amministrativi che sono pesantissimi, è possibile investire di più e far ripartire più velocemente e in modo strutturato le manutenzioni ordinarie e straordinarie di scuole, edifici, ponti. Il nostro Paese ha un gap manutentivo impressionante che nel corso degli anni è aumentato sempre di più, in particolare nell’ultimo decennio, a causa del taglio verticale degli investimenti sugli enti pubblici e che solo adesso sta gradualmente riprendendo. Al primo posto, attenzione alla legalità, ma anche più velocità nel poter investire: serve al Paese dal punto di vista della sicurezza delle persone e della accelerazione del Pil». Sullo sblocco dei licenziamenti, Canelli ha dichiarato: «La penso esattamente come Landini (segretario nazionale Cgil, ndr). C’è una forte e legittima preoccupazione: non si può dare la possibilità di licenziare migliaia di persone da un giorno all’altro perché si crea uno shock dal punto di vista socio assistenziale e poi sono i sindaci a doversi far carico delle persone senza lavoro e che vengono sfrattate. È necessario un meccanismo in grado di prevedere uno scenario da mettere in atto tra qualche mese e non tra qualche giorno. E comunque la disoccupazione la combatti solo se crei crescita e sviluppo nel Paese». Il primo cittadino è infine intervenuto sull'andamento della campagna vaccinale in città: «Il 40% dei novaresi è vaccinato. Sono stati predisposti hub sia in città che in provincia. Si procede come da programma e il meccanismo è ormai rodato. C’è molta collaborazione tra il personale Asl, i medici di base e i medici delle aziende che si trovano a lavorare negli stessi punti vaccinali. Credo che entro due tre mesi la quasi totalità della popolazione sarà vaccinata, almeno con la prima dose».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore