Cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per furti e truffe, e cinque denunce per riciclaggio e ricettazione: si è chiusa così l’operazione “Angeli e demoni” portata a termine dagli agenti della Squadra Mobile di Vercelli, avviata nel dicembre scorso dopo che un’anziana era stata rapinata del portafoglio mentre si trovava in una chiesa di Casale Monferrato. Da quell’episodio si è dipanata una matassa che ha portato gli agenti, nel corso delle indagini, ad imbattersi in altri episodi sempre riconducibili allo stesso gruppo di persone.
Denominatore comune dei “colpi” erano gli obiettivi: anziani parroci di varie chiese sparse sul territorio piemontese (in particolare nelle province di Vercelli, Biella, Alessandria, Cuneo e Torino), ai quali, in alcuni casi, erano stati sottratti anche assegni in bianco che poi, falsamente compilati, erano stati incassati. Cinque i sacerdoti vittime di furti o truffe, 82, 86, 79, 90 e 85 anni.
Nel bottino oltre agli assegni in bianco, monili in oro ma anche somme di denaro ottenute con raggiri. Secondo gli investigatori i proventi del gruppo, che operava sull’intero territorio piemontese, ammonterebbero a circa 100mila euro. All’alba di oggi (12 maggio) gli agenti della terza sezione della Mobile di Vercelli hanno eseguito le ordinanze di arresti domiciliari ai quattro componenti della banda, tre uomini e una donna, tutti italiani e con precedenti alle spalle, e nei confronti di uno dei riciclatori. Altri cinque, tra ricettatori e riciclatori, sono stati denunciati a piede libero.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate, presso l’abitazione di uno dei ricettatori sono state trovate, oltre a monili in oro e orologi di pregio, mazzette di denaro contante per un totale di 100mila euro, nascoste in un comodino in camera da letto. Sono in corso indagini per verificare se i componenti del gruppo si siano resi responsabili di altri episodi.