Galliate, centro polifunzionale: il sindaco: «La mia porta è sempre aperta»

Galliate, centro polifunzionale: il sindaco: «La mia porta è sempre aperta». Lunedì 25 gennaio il primo cittadino Claudiano Di Caprio incontrerà i dipendenti del centro prossimo alla chiusura. E ci saranno anche i rappresentanti del gestore Consorzio Blu. «Un incontro già fissato nei giorni scorsi – spiega Di Caprio – non c’è alcuna polemica e tutto ciò che viene scritto sui social si commenta da sè». E aggiunge: «La mia porta è sempre aperta e con i dipendenti ci sono già stati incontri in precedenza, quando mi è stato chiesto di vederci ho sempre accettato, come è normale che sia. Abbiamo sempre seguito i dipendenti e la struttura per qualsiasi problema e mansione».

 

 

Dei nove ospiti uno è stato trasferito alla Casa protetta nel reparto Covid e quindi le persone che verranno trasferite sono otto. «Struttura obsoleta? Concordo. Una struttura così ampia per un massimo di 18 posti comporta costi davvero esagerati. Alle famiglie degli ospiti presenti, che hanno capito il problema, sono state fatte proposte e sono stati piacevolmente meravigliati – continua il sindaco – il centro potrebbe essere riconvertito ma servono determinate caratteristiche. Questa situazione di emergenza ha evidenziato in modo più concreto le criticità di alcune strutture».

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Galliate, centro polifunzionale: il sindaco: «La mia porta è sempre aperta». Lunedì 25 gennaio il primo cittadino Claudiano Di Caprio incontrerà i dipendenti del centro prossimo alla chiusura. E ci saranno anche i rappresentanti del gestore Consorzio Blu. «Un incontro già fissato nei giorni scorsi – spiega Di Caprio – non c’è alcuna polemica e tutto ciò che viene scritto sui social si commenta da sè». E aggiunge: «La mia porta è sempre aperta e con i dipendenti ci sono già stati incontri in precedenza, quando mi è stato chiesto di vederci ho sempre accettato, come è normale che sia. Abbiamo sempre seguito i dipendenti e la struttura per qualsiasi problema e mansione».

 

 

Dei nove ospiti uno è stato trasferito alla Casa protetta nel reparto Covid e quindi le persone che verranno trasferite sono otto. «Struttura obsoleta? Concordo. Una struttura così ampia per un massimo di 18 posti comporta costi davvero esagerati. Alle famiglie degli ospiti presenti, che hanno capito il problema, sono state fatte proposte e sono stati piacevolmente meravigliati – continua il sindaco – il centro potrebbe essere riconvertito ma servono determinate caratteristiche. Questa situazione di emergenza ha evidenziato in modo più concreto le criticità di alcune strutture».

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