Lei aveva fatto installare delle videocamere di sorveglianza all’esterno dell’abitazione e lui ne aveva approfittato per sistemare in casa altri apparecchi, che in remoto gli consentivano di spiare la donna, i suoi movimenti, le sue conversazioni. Una persecuzione «nascosta» cui era seguita una persecuzione nei fatti: appostamenti, minacce, aggressioni, danneggiamenti. L’uomo era ancora invaghito dell’amica – avevano avuto una frequentazione diversi anni fa – e, per farle pagare il sentimento non corrisposto, aveva addirittura coinvolto un complice, il vicino di casa.
Dopo la denuncia della vittima i due uomini, l’ex compagno M.L.R., 53 anni, e l’amico P.V., 51 anni, residenti a Galliate, sono stati processati per stalking e condannati rispettivamente a 1 anno e mezzo di reclusione il primo, accusato anche di lesioni e interferenze illecite nella vita privata (per le microcamere installate nell’abitazione), e a 1 anno e 2 mesi di reclusione il secondo, coi benefici di legge. Il pm aveva chiesto 2 anni e mezzo per entrambi, mentre i legali avevano concluso per l’assoluzione. Presenteranno appello.
Secondo quanto raccontato ai carabinieri, fra giugno del 2020 e il gennaio 2021 la vittima, una quarantaseienne anche lei abitante a Galliate, non riusciva nemmeno più a dormire da sola per paura dei due: doveva sempre chiedere a famigliari o amici di stare con lei, oppure teneva a portata di mano il telefono e lo spray al peperoncino. Quando usciva il suo sguardo era sempre allo specchietto retrovisore: temeva di essere inseguita. Il clima di tensione era sfociato in aggressioni fisiche, come quella dell’11 dicembre 2021: l’uomo aveva colpito la ex con schiaffi e pugni. Anche il vicino, per conto dell’amico, l’aveva importunata e minacciata in varie occasioni: «Oggi finisce male, vi faccio fuori tutte e due», aveva detto a lei e alla sorella, incrociate vicino alla loro abitazione. Vista l’escalation di molestie, era stata presentata denuncia.