Game over per il “vecchio” Novara: in manette Pavanati e Bonanno. E il Comune concede il Piola alla “nuova” società

Poche ore prima che la giunta comunale deliberasse la concessione dello stadio al club di Ferranti è giunta la notizia del provvedimento cautelare nei confronti dei vecchi dirigenti. La rabbia dei tifosi sui social: “Devono soffrire dietro le sbarre come abbiamo sofferto noi”

Uno strano intreccio fra il “vecchio” e il “nuovo” Novara ha caratterizzato le ultime ore in città. Poche ore prima che la giunta comunale, riunitasi questa mattina, venerdì 29 luglio, deliberasse la concessione in uso esclusivo dello stadio “Silvio Piola” al Novara Football Club, quello tanto per intenderci guidato da Massimo Ferranti, pronto ad affrontare la nuova stagione in serie C, un’ennesima tegola ha colpito la “vecchia” società. Leonardo Pavanati, l’ex presidente del Novara Calcio escluso un anno fa dai campionati professionistici è finito in carcere a Monza, mentre Marco Bonanno, suo socio in affari, si trova ai domiciliari a Napoli.

I provvedimenti del gip Andrea Guerrerio, su richiesta del sostituto procuratore Nicola Serianni, sono stati eseguiti nella serata di ieri dalla Guardia di finanza di Novara. L’inchiesta ha preso origine fin dalla mancata iscrizione, come già detto, della squadra nella scorsa stagione. Le indebite compensazioni di natura fiscale escogitate da Pavanati non erano state accolte dalla Federcalcio, provocando l’esclusione degli azzurri dal loro campionato di competenza. A nulla servirono i successivi ricorsi: per la prima volta dopo oltre un secolo di storia il Novara era fuori dal calcio professionistico.

Ma sull’intera vicenda, dopo la magistratura sportiva, volle vederci chiaro anche quella ordinaria, con l’epilogo nella giornata di ieri. Il reato ipotizzato dalla Procura è relativo sì alle indebite compensazioni, ma sarebbero contestati anche il falso in bilancio e altre violazioni di natura finanziaria. Il tutto mentre per il prossimo 20 settembre è già stata fissata l’udienza per il fallimento del “vecchio” Novara Calcio Spa, gravato da debiti per svariati milioni di euro, anche se negli ultimi tempi qualche “tampone” ha provveduto a collocarlo l’ex patron Massimo De Salvo, ancora azionista al 20% della società. Anche De Salvo, in questa inchiesta, risulterebbe indagato insieme a un altro ex massimo dirigente come Maurizio Rullo, ma le loro posizioni appaiono decisamente diverse.


La notizia ha sicuramente lasciato il segno anche in una tifoseria un po’ distratta dal periodo delle vacanze e dalle news più propriamente calcistiche che giungono dalla Valle d’Aosta, dove la squadra sta completando il ritiro. I commenti sulle pagine social non si contano, ed alcune sono decisamente pesanti: “Devono soffrire dietro le sbarre come abbiamo sofferto noi la scorsa estate” è forse il post meno… pesante. Forse non erano in pochi ad attendersi una simile conclusione della vicenda, alla luce anche delle perquisizioni avvenute un paio di settimane fa nella sede di Novarello. La bomba, insomma, era stata innescata e prima o poi doveva esplodere.


Intanto, quasi a voler recedere ogni legame con il passato, l’amministrazione cittadina ha concesso in uso esclusivo lo stadio “Piola” al Novara F.C. L’oggetto riguarda l’intero impianto, con gli interventi di manutenzione ordinaria a carico del club, mentre quelli straordinari a carico del Comune. Il canone annuo ammonta a poco più di 90 mila euro, con possibilità di adeguamento in caso di promozione in serie B. La concessione avrà la durata di cinque anni, rinnovabili, con decorrenza dal prossimo 1° settembre, con eventuale rimborso nel caso in cui verranno effettuati dal concessionario.


No comment da parte dell’amministrazione di Palazzo Cabrino sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto in prima persona l’ultimo presidente del “vecchio” Novara. Anzi, l’assessore allo sport Ivan De Grandis vuole unicamente parlare di un provvedimento che consente di dare «continuità non solo all’attività sportiva di una società, il “nuovo” Novara, che, nel giro di pochi mesi, ha riportato la squadra della nostra città nei professionisti, ma anche alla storia calcistica della città stessa. Abbiamo superato il momento forse peggiore della storia del Novara, affrontando alcune grosse difficoltà che, lo scorso anno, avevano messo in forse la continuità della storia calcistica cittadina. Oggi torniamo sul campo da gioco, ripartendo dalla serie che ci spetta di diritto e puntando a crescere ancora di più».

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Luca Mattioli

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Una risposta

  1. La verità non è quella che hai descritto ma che fa piacere alle istituzioni e tanto più alla federcalcio
    Se lei crede nell’onestà vada alla ricerca

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Game over per il “vecchio” Novara: in manette Pavanati e Bonanno. E il Comune concede il Piola alla “nuova” società

Poche ore prima che la giunta comunale deliberasse la concessione dello stadio al club di Ferranti è giunta la notizia del provvedimento cautelare nei confronti dei vecchi dirigenti. La rabbia dei tifosi sui social: “Devono soffrire dietro le sbarre come abbiamo sofferto noi”

Uno strano intreccio fra il “vecchio” e il “nuovo” Novara ha caratterizzato le ultime ore in città. Poche ore prima che la giunta comunale, riunitasi questa mattina, venerdì 29 luglio, deliberasse la concessione in uso esclusivo dello stadio “Silvio Piola” al Novara Football Club, quello tanto per intenderci guidato da Massimo Ferranti, pronto ad affrontare la nuova stagione in serie C, un’ennesima tegola ha colpito la “vecchia” società. Leonardo Pavanati, l’ex presidente del Novara Calcio escluso un anno fa dai campionati professionistici è finito in carcere a Monza, mentre Marco Bonanno, suo socio in affari, si trova ai domiciliari a Napoli.

I provvedimenti del gip Andrea Guerrerio, su richiesta del sostituto procuratore Nicola Serianni, sono stati eseguiti nella serata di ieri dalla Guardia di finanza di Novara. L’inchiesta ha preso origine fin dalla mancata iscrizione, come già detto, della squadra nella scorsa stagione. Le indebite compensazioni di natura fiscale escogitate da Pavanati non erano state accolte dalla Federcalcio, provocando l’esclusione degli azzurri dal loro campionato di competenza. A nulla servirono i successivi ricorsi: per la prima volta dopo oltre un secolo di storia il Novara era fuori dal calcio professionistico.

Ma sull’intera vicenda, dopo la magistratura sportiva, volle vederci chiaro anche quella ordinaria, con l’epilogo nella giornata di ieri. Il reato ipotizzato dalla Procura è relativo sì alle indebite compensazioni, ma sarebbero contestati anche il falso in bilancio e altre violazioni di natura finanziaria. Il tutto mentre per il prossimo 20 settembre è già stata fissata l’udienza per il fallimento del “vecchio” Novara Calcio Spa, gravato da debiti per svariati milioni di euro, anche se negli ultimi tempi qualche “tampone” ha provveduto a collocarlo l’ex patron Massimo De Salvo, ancora azionista al 20% della società. Anche De Salvo, in questa inchiesta, risulterebbe indagato insieme a un altro ex massimo dirigente come Maurizio Rullo, ma le loro posizioni appaiono decisamente diverse.


La notizia ha sicuramente lasciato il segno anche in una tifoseria un po’ distratta dal periodo delle vacanze e dalle news più propriamente calcistiche che giungono dalla Valle d’Aosta, dove la squadra sta completando il ritiro. I commenti sulle pagine social non si contano, ed alcune sono decisamente pesanti: “Devono soffrire dietro le sbarre come abbiamo sofferto noi la scorsa estate” è forse il post meno… pesante. Forse non erano in pochi ad attendersi una simile conclusione della vicenda, alla luce anche delle perquisizioni avvenute un paio di settimane fa nella sede di Novarello. La bomba, insomma, era stata innescata e prima o poi doveva esplodere.


Intanto, quasi a voler recedere ogni legame con il passato, l’amministrazione cittadina ha concesso in uso esclusivo lo stadio “Piola” al Novara F.C. L’oggetto riguarda l’intero impianto, con gli interventi di manutenzione ordinaria a carico del club, mentre quelli straordinari a carico del Comune. Il canone annuo ammonta a poco più di 90 mila euro, con possibilità di adeguamento in caso di promozione in serie B. La concessione avrà la durata di cinque anni, rinnovabili, con decorrenza dal prossimo 1° settembre, con eventuale rimborso nel caso in cui verranno effettuati dal concessionario.


No comment da parte dell’amministrazione di Palazzo Cabrino sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto in prima persona l’ultimo presidente del “vecchio” Novara. Anzi, l’assessore allo sport Ivan De Grandis vuole unicamente parlare di un provvedimento che consente di dare «continuità non solo all’attività sportiva di una società, il “nuovo” Novara, che, nel giro di pochi mesi, ha riportato la squadra della nostra città nei professionisti, ma anche alla storia calcistica della città stessa. Abbiamo superato il momento forse peggiore della storia del Novara, affrontando alcune grosse difficoltà che, lo scorso anno, avevano messo in forse la continuità della storia calcistica cittadina. Oggi torniamo sul campo da gioco, ripartendo dalla serie che ci spetta di diritto e puntando a crescere ancora di più».

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