GdF Torino: Operazione Molosso, sequestrati documenti anche al Maggiore

Ha toccato anche l’ospedale Maggiore di Novara l’inchiesta “Molosso” condotta dai finanzieri del Gruppo Torino, coordinati dalla Procura del capoluogo regionale, che ha portato a perquisizioni e sequestro di documentazione anche all’azienda ospedaliero universitaria di Novara, oltre che a Torino e Alessandria.

 

 

Sotto la lente degli investigatori, per quanto riguarda Novara, ci sarebbe una gara d’appalto, ancora in essere, relativa ad una fornitura di camici per la quale le fiamme gialle ipotizzerebbero i reati di turbativa d’asta.

L’indagine su tutto il Piemonte è partita nei primi mesi del 2019, quindi in epoca ante Covid, e nulla ha a che vedere con i prodotti e dispositivi per l’emergenza.

«L’azienda ospedaliero-universitaria di Novara – si legge in una nota – conferma che sono stati sequestrati documenti relativi a una gara indetta con determina dirigenziale e non ancora aggiudicata. L’Aou ha collaborato e continua a collaborare alle indagini, avendo la massima fiducia nella magistratura inquirente e adotterà tutte le misure che si renderanno necessarie a tutelare il buon andamento dell’azione amministrativa e la propria immagine, riservandosi tutte le iniziative del caso nell’ipotesi che dall’indagine emergesse che l’Aou fosse parte lesa ».

Complessivamente nell’inchiesta (che riguarda Torino, Alessandria e Novara) risultano indagate, a vario titolo, 19 persone e 5 società. I reati ipotizzati dalla Procura sono quelli di turbativa d’asta e corruzione.

 

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Ha toccato anche l’ospedale Maggiore di Novara l’inchiesta “Molosso” condotta dai finanzieri del Gruppo Torino, coordinati dalla Procura del capoluogo regionale, che ha portato a perquisizioni e sequestro di documentazione anche all’azienda ospedaliero universitaria di Novara, oltre che a Torino e Alessandria.     Sotto la lente degli investigatori, per quanto riguarda Novara, ci sarebbe una gara d’appalto, ancora in essere, relativa ad una fornitura di camici per la quale le fiamme gialle ipotizzerebbero i reati di turbativa d’asta. L’indagine su tutto il Piemonte è partita nei primi mesi del 2019, quindi in epoca ante Covid, e nulla ha a che vedere con i prodotti e dispositivi per l’emergenza. «L’azienda ospedaliero-universitaria di Novara – si legge in una nota - conferma che sono stati sequestrati documenti relativi a una gara indetta con determina dirigenziale e non ancora aggiudicata. L’Aou ha collaborato e continua a collaborare alle indagini, avendo la massima fiducia nella magistratura inquirente e adotterà tutte le misure che si renderanno necessarie a tutelare il buon andamento dell’azione amministrativa e la propria immagine, riservandosi tutte le iniziative del caso nell’ipotesi che dall’indagine emergesse che l’Aou fosse parte lesa ». Complessivamente nell’inchiesta (che riguarda Torino, Alessandria e Novara) risultano indagate, a vario titolo, 19 persone e 5 società. I reati ipotizzati dalla Procura sono quelli di turbativa d’asta e corruzione.  

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