Dopo lo scontro tra maggioranza e opposizione in consiglio regionale per l’approvazione del bilancio della scorsa settimana, la minoranza torna all’attacco sul tema del gioco d’azzardo. Lo scopo è quello di bloccare la legge 6 del 2016 approvata all’unanimitò surante al giunta Chiamparino e che l’attuale maggioranza vuole abrogare.
Mercoledì 14 aprile è in programma la discussione in consiglio, su richiesta del capogruppo della Lega Alberto Preioni, nonostante la legge dovesse passare prima in commissione con la fase delle audizioni esterne. Il termine per presentare gli emendamenti scade 24 ore prima della seduta; per questo motivo i consiglieri di minoranza hanno lavorato tutto il fine settimana per preparare centinaia di emendamenti.
«Perché la destra ha paura del confronto? – affermano i consigliere del Pd Domenico Rossi e Diego Sarno -. Nonostante lo nuovo studio di Ires Piemonte delle prime settimane del 2021 abbia confermato che la legge sul Gap funziona, il centro destra la vuole cancellare. È stato provato che c’è stata una contrazione del gioco fisico, una diminuzione delle somme giocate e dei soldi persi dai piemontesi, una riduzione dei casi presi in carico dai servizi per le dipendenze e un aumento del gioco online inferiore a quello del resto del Paese. La proposta delal maggioranza valorizza solo il fattore economico e cancella la tutela della salute, mentre cerca di spacciare per vere tante bugie su livelli occupazionali e gioco illegale. Siamo indignati e da mercoledì attueremo la più ferrea opposizione, anche con il sostegno di centinaia di associazioni e migliaia di cittadini, per fermare questo attacco alla salute dei piemontesi».
Claudio Leone, consigliere della Lega, presidente della Terza commissione Commercio e primo firmatario della proposta di legge 99, quella che di fatto mira ad abolire la 6, ha invece dichiarato: «Abbiamo a cuore la difesa dell’occupazione e dei settori produttivi della nostra regione, ben più di quei partiti che, pur definendosi di sinistra, non hanno esitato a espellere dal tessuto economico piemontese un settore pur normato da severi legge dello Stato com’è quello del gioco legale. Interveniamo entro il prossimo 20 maggio per salvare almeno altri 1.500 posti di lavoro legali minacciati dall’incomprensibile retroattività del provvedimento approvato dalla passata maggioranza nel 2016. Le forze che oggi ci attaccano, il Pd e Luv, hanno introdotto una legge che ha fallito in tutte le sue finalità. E a dirlo non siamo noi, ma soggetti di assoluta terzietà come la Cgia di Mestre: negli ultimi anni, la raccolta del gioco è cresciuta addirittura di 460 milioni di euro, a dimostrazione che la domanda si è rivolta verso altre forme di offerta».