Gioco d’azzardo, il consiglio regionale boccia la proposta di legge. Libera: «Schiaffo alla democrazia»

La proposta di legge di iniziativa popolare è stata promossa da Libera e da 40 realtà piemontesi. Il consigliere Rossi: «Nel 2022 oltre 4 miliardi di euro spesi dai piemontesi per il gioco»

Il consiglio regionale respinge la proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo patologico promossa da Libera e da altre 40 realtà piemontesi tra cui Acli, Arci, Gruppo Abele e sindacati, supportata da oltre 12 mila firme di cittadini e da 21 consigli comunali. Il voto, sfavorevole a maggioranza, è stato espresso durante la seduta di ieri, 26 settembre.

Libera insorge e definendo «quanto avvenuto in consiglio regionale un brutto schiaffo alla democrazia». Afferma Sarah Verzì, coreferente provinciale di Libera Novara: «Dopo un anno di attesa per la discussione in aula la proposta è stata affossata senza la dignità di alcuna motivazione. Il consigliere Leone, relatore di maggioranza, si è limitato a chiedere il voto contrario dell’assemblea, mentre i colleghi Preioni e Cane hanno rivendicato il sostegno al settore economico del gioco legale, a detta del primo dipinto ingiustamente come popolato da delinquenti e riciclatori al servizio della criminalità, e l’attività di prevenzione condotta dalla Regione: generalizzazioni e alibi che sicuramente non rispondono alle puntuali argomentazioni della campagna pubblica, fondata sui dati e sull’esperienza degli operatori sociosanitari».

Critico anche Ryan Coretta, con Verzì referente di Libera per la provincia di Novara: «La dimostrazione di quanta considerazione ci sia per i soggetti più fragili, quelli che rischiano di più di cadere nella ludopatia: sono trattati, anche nelle parole di chi è intervenuto in aula contro la nostra proposta, come colpevoli effetti collaterali di un sistema economico sano. E questo non vale solo per la discussione in Regione: ricordo che qui a Novara è stata addirittura autorizzata l’apertura di una sala scommesse a pochi passi dal Serd, uno schiaffo al principio della distanza dai luoghi sensibili dell’offerta di gioco d’azzardo».

«Oltre 4 miliardi di euro spesi dai piemontesi sulle piattaforme fisiche nel 2022 secondo gli ultimi dati sulla in gioco d’azzardo di stato. Un numero esorbitante che restituisce la dimensione dell’emergenza nella nostra regione. Se non bastasse si aggiunge l’impennata della crescita della spesa: +71% dal 2020 al 2022 contro una media nazionale del 60% – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, primo firmatario della legge 9/2016 contro il gioco d’azzardo patologico approvata all’unanimità e poi abolita nel 2021.

«La destra di governo decide consapevolmente di non mettere al centro la salute dei cittadini e bensì gli interessi economici di chi gestisce il gioco – denuncia il consigliere -. La revisione della norma che ha riportato le lancette al 2016 è stata una scelta scellerata che determina un costo sociale che pagano soprattutto le famiglie più fragili. Non c’è stato modo di fermare questa follia targata Lega, ma avallata da tutta la destra, nonostante la mobilitazione di associazioni, fondazioni antiusura, sindacati, movimenti cattolici, sindaci di vari schieramenti politici, sia di centro sinistra che di centro destra. Non ci diamo per vinti e metteremo questo tema, la difesa della salute dei piemontesi e delle tante famiglie che ogni giorno vivono il dramma della dipendenza da gioco, al centro della nostra campagna elettorale».

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Gioco d’azzardo, il consiglio regionale boccia la proposta di legge. Libera: «Schiaffo alla democrazia»

La proposta di legge di iniziativa popolare è stata promossa da Libera e da 40 realtà piemontesi. Il consigliere Rossi: «Nel 2022 oltre 4 miliardi di euro spesi dai piemontesi per il gioco»

Il consiglio regionale respinge la proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo patologico promossa da Libera e da altre 40 realtà piemontesi tra cui Acli, Arci, Gruppo Abele e sindacati, supportata da oltre 12 mila firme di cittadini e da 21 consigli comunali. Il voto, sfavorevole a maggioranza, è stato espresso durante la seduta di ieri, 26 settembre.

Libera insorge e definendo «quanto avvenuto in consiglio regionale un brutto schiaffo alla democrazia». Afferma Sarah Verzì, coreferente provinciale di Libera Novara: «Dopo un anno di attesa per la discussione in aula la proposta è stata affossata senza la dignità di alcuna motivazione. Il consigliere Leone, relatore di maggioranza, si è limitato a chiedere il voto contrario dell’assemblea, mentre i colleghi Preioni e Cane hanno rivendicato il sostegno al settore economico del gioco legale, a detta del primo dipinto ingiustamente come popolato da delinquenti e riciclatori al servizio della criminalità, e l’attività di prevenzione condotta dalla Regione: generalizzazioni e alibi che sicuramente non rispondono alle puntuali argomentazioni della campagna pubblica, fondata sui dati e sull’esperienza degli operatori sociosanitari».

Critico anche Ryan Coretta, con Verzì referente di Libera per la provincia di Novara: «La dimostrazione di quanta considerazione ci sia per i soggetti più fragili, quelli che rischiano di più di cadere nella ludopatia: sono trattati, anche nelle parole di chi è intervenuto in aula contro la nostra proposta, come colpevoli effetti collaterali di un sistema economico sano. E questo non vale solo per la discussione in Regione: ricordo che qui a Novara è stata addirittura autorizzata l’apertura di una sala scommesse a pochi passi dal Serd, uno schiaffo al principio della distanza dai luoghi sensibili dell’offerta di gioco d’azzardo».

«Oltre 4 miliardi di euro spesi dai piemontesi sulle piattaforme fisiche nel 2022 secondo gli ultimi dati sulla in gioco d’azzardo di stato. Un numero esorbitante che restituisce la dimensione dell’emergenza nella nostra regione. Se non bastasse si aggiunge l’impennata della crescita della spesa: +71% dal 2020 al 2022 contro una media nazionale del 60% – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, primo firmatario della legge 9/2016 contro il gioco d’azzardo patologico approvata all’unanimità e poi abolita nel 2021.

«La destra di governo decide consapevolmente di non mettere al centro la salute dei cittadini e bensì gli interessi economici di chi gestisce il gioco – denuncia il consigliere -. La revisione della norma che ha riportato le lancette al 2016 è stata una scelta scellerata che determina un costo sociale che pagano soprattutto le famiglie più fragili. Non c’è stato modo di fermare questa follia targata Lega, ma avallata da tutta la destra, nonostante la mobilitazione di associazioni, fondazioni antiusura, sindacati, movimenti cattolici, sindaci di vari schieramenti politici, sia di centro sinistra che di centro destra. Non ci diamo per vinti e metteremo questo tema, la difesa della salute dei piemontesi e delle tante famiglie che ogni giorno vivono il dramma della dipendenza da gioco, al centro della nostra campagna elettorale».

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