«Giornata della memoria? Tutto l’anno e per tutto il mondo. La “mia” è il 22 dicembre 1943». Sono le parole della partigiana combattente oleggese Nini, Costanza Arbeja, che ha vissuto la Seconda guerra mondiale e ricorda ogni singolo istante di quel lungo periodo. «Il 22 dicembre 1943 ho visto con i miei occhi 10 miei amici morire, per mano dei fascisti, davanti alla chiesa di Sant’Antonio. Li ho visti con i miei occhi, – dice Nini – ecco per me la Giornata della memoria è quel giorno. Ma la Giornata della memoria dovrebbe essere tutto l’anno e per tutto il mondo. Per esempio in questo momento storico tante persone hanno perso tanti cari e per loro saranno giornate della memoria. Io ho visto tanti morti, ho medicato tante persone ferite».
Costanza Arbeja è stata partigiana da subito: «Sono cresciuta in una famiglia con questa cultura, c’era la politica del duce. Ma ricordo che quando è venuto il duce a Oleggio ho detto “che brutto uomo cattivo” e da lì non ho più cantato le sue canzoni».
Solitamente la Nini il 27 gennaio è stata sempre impegnata in manifestazioni e appuntamenti con i giovani, non quest’anno: «Ci andrei lo stesso, – dice con fermezza – siamo rimasti pochi testimoni al mondo e bisogna parlare con i giovani, far capire loro che non si trova la pappa pronta, ma bisogna applicarsi e sacrificarsi».
La Nini chiude con un riferimento tutto attuale: «Ho visto il tg e le dimissioni di Conte: noi tanti anni fa abbiamo lottato, abbiamo unito più forze politiche contrastanti e ora ci troviamo in questa situazione in bilico? Non è accettabile».