“Giovani fuoriclasse”, il nuovo progetto della Provincia contro la dispersione scolastica

Un contributo di 50 mila euro dall'Upi. Collaborano il comune di Novara, l'università, Aurive, Vedogiovane, Orientamente, Rest-Art e Cabiria Teatro

“Giovani fuoriclasse” è il nuovo progetto della Provincia che ha come scopo la riduzione della dispersione scolastica con iniziative rivolte non solo agli studenti ma anche ai giovani fino a 30 anni. Un percorso che ha ricevuto un contributo di 50 mila euro dal bando dell’Upi, l’Unione province d’Italia.

«Ci siamo classificati ottavi ottenendo l’intero importo richiesto – ha spiegato il consigliere delegato all’Istruzione, Andrea Crivelli -. Le iniziative avranno inizio a breve e termineranno nel mese di ottobre 2023. L’obiettivo non è solo ridurre la dispersione scolastica, che nel nostro territorio ha una percentuale molto bassa, ma anche favorire attività di orientamento».

I beneficiari rientrano in un target che va dai 14 ai 30 anni con bisogni diversi. Si parte dai più fragili che arrivano da segnalazioni o sono presi in carico dai servizi pubblici, passando per giovani ripetenti già a partire dalle scuole medie e a forte rischio dispersione scolastica nella fascia 14-18 anni. Saranno seguiti anche ex allievi, tra i 19 e i 30 anni, che tornano alle rispettive scuole alla ricerca di offerte o di orientamento.

Il progetto metterà a disposizione sportelli e percorsi di accoglienza e sostegno in spazi di incontro evoluti, nei quali sarà facile per i giovani avere accesso ai servizi al lavoro, come ad esempio l’Iti Omar e Spazio Nòva a Novara e la sede di Vedogiovane di Borgomanero.

Sono numerose le realtà del territorio che collaborano: il Comune di Novara, l’università del Piemonte Orientale, Aurive, Orientamente, Rest-Art e Cabiria Teatro.

«Un progetto di altissimo valore sociale, in particolare in un momento in cui servono figure specializzate» ha detto l’assessore comunale ai Servizi sociali, Luca Piantanida.

«Quando c’è un progetto in cui si può fare rete, l’Upo non si tira mai indietro – ha aggiunto la delegata del rettore, Chiara Morelli -. Far parlare gli studenti tra pari è una delle vie più efficaci; anche per questo motivo potenzieremo i punti informativi per le matricole in modo che possano vivere al meglio l’ateneo».

«Uno dei nostri obiettivi è quello di raggiungere i ragazzi non solo in ambiente scolastico, ma anche negli spazi del tempo libero dove loro stessi diventano i protagonisti delle attività» ha affermato Giorgia Marconi di Aurive.

«Grazie al teatro possiamo immaginarci e capire quali sono i nostri desideri – ha aggiunto Mariano Arenella di Cabiria -. Il palco non è solo per gli attori, ma anche per chi è dietro le quinte e questo rappresenta una possibilità di lavoro. Con i ragazzi faremo in modo che i loro apparecchi digitali possano diventare strumenti di lavoro».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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“Giovani fuoriclasse”, il nuovo progetto della Provincia contro la dispersione scolastica

Un contributo di 50 mila euro dall’Upi. Collaborano il comune di Novara, l’università, Aurive, Vedogiovane, Orientamente, Rest-Art e Cabiria Teatro

“Giovani fuoriclasse” è il nuovo progetto della Provincia che ha come scopo la riduzione della dispersione scolastica con iniziative rivolte non solo agli studenti ma anche ai giovani fino a 30 anni. Un percorso che ha ricevuto un contributo di 50 mila euro dal bando dell’Upi, l’Unione province d’Italia.

«Ci siamo classificati ottavi ottenendo l’intero importo richiesto – ha spiegato il consigliere delegato all’Istruzione, Andrea Crivelli -. Le iniziative avranno inizio a breve e termineranno nel mese di ottobre 2023. L’obiettivo non è solo ridurre la dispersione scolastica, che nel nostro territorio ha una percentuale molto bassa, ma anche favorire attività di orientamento».

I beneficiari rientrano in un target che va dai 14 ai 30 anni con bisogni diversi. Si parte dai più fragili che arrivano da segnalazioni o sono presi in carico dai servizi pubblici, passando per giovani ripetenti già a partire dalle scuole medie e a forte rischio dispersione scolastica nella fascia 14-18 anni. Saranno seguiti anche ex allievi, tra i 19 e i 30 anni, che tornano alle rispettive scuole alla ricerca di offerte o di orientamento.

Il progetto metterà a disposizione sportelli e percorsi di accoglienza e sostegno in spazi di incontro evoluti, nei quali sarà facile per i giovani avere accesso ai servizi al lavoro, come ad esempio l’Iti Omar e Spazio Nòva a Novara e la sede di Vedogiovane di Borgomanero.

Sono numerose le realtà del territorio che collaborano: il Comune di Novara, l’università del Piemonte Orientale, Aurive, Orientamente, Rest-Art e Cabiria Teatro.

«Un progetto di altissimo valore sociale, in particolare in un momento in cui servono figure specializzate» ha detto l’assessore comunale ai Servizi sociali, Luca Piantanida.

«Quando c’è un progetto in cui si può fare rete, l’Upo non si tira mai indietro – ha aggiunto la delegata del rettore, Chiara Morelli -. Far parlare gli studenti tra pari è una delle vie più efficaci; anche per questo motivo potenzieremo i punti informativi per le matricole in modo che possano vivere al meglio l’ateneo».

«Uno dei nostri obiettivi è quello di raggiungere i ragazzi non solo in ambiente scolastico, ma anche negli spazi del tempo libero dove loro stessi diventano i protagonisti delle attività» ha affermato Giorgia Marconi di Aurive.

«Grazie al teatro possiamo immaginarci e capire quali sono i nostri desideri – ha aggiunto Mariano Arenella di Cabiria -. Il palco non è solo per gli attori, ma anche per chi è dietro le quinte e questo rappresenta una possibilità di lavoro. Con i ragazzi faremo in modo che i loro apparecchi digitali possano diventare strumenti di lavoro».

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