La procura per i minori di Torino ha chiesto il giudizio immediato per i quattro diciassettenni di Novara, Galliate e Caltignaga raggiunti a fine settembre da un’ordinanza di custodia cautelare per rapine e violente aggressioni ai danni di coetanei, avvenute fra luglio e agosto in particolare nel centro di Novara. Trattandosi del rito minorile, gli imputati hanno già fatto istanza per la «messa alla prova», e l’udienza è stata aggiornata a marzo per la valutazione di percorsi presso enti e associazioni ad hoc. Nel frattempo i quattro ragazzi sono stati scarcerati con misure cautelari meno lievi, fatta eccezione per il giovane che avrebbe partecipato alla quasi totalità dei colpi, residente nel capoluogo e già colpito dal daspo «Willy», il divieto di frequentare l’area dei locali del centro.
Secondo gli investigatori, i quattro si sono resi protagonisti di fatti gravi, tenendo un comportamento poco collaborativo. Nei loro interrogatori, infatti, avevano cercato di minimizzare l’accaduto e sminuire il loro coinvolgimento, rendendo dichiarazioni che contrastano con quanto denunciato dalle vittime e che dimostrano una scarsa consapevolezza delle accuse che vengono loro mosse. Si tratta di una serie di rapine partite il 7 giugno a Trecate, dove un ventenne era stato minacciato e derubato di felpa, zaino, portafogli; poi due del 16 luglio a Novara, ai danni di due giovani, fra loro anche una ragazza, malmenati e derubati di cellulare e portafogli; infine quella del 3 agosto in piazza Puccini sempre a Novara, dove in tre, assieme a dei maggiorenni, avrebbero bloccato due ragazzi circondando la loro auto, per avere soldi e sigarette. Di recente anche i maggiorenni coinvolti in questa ultima aggressione sono stati raggiunti da misure cautelari firmate dal gip di Novara, due ai domiciliari e due all’obbligo di dimora.
Il diciassettenne raggiunto dal Daspo è indagato anche in un altro procedimento, quello per l’accoltellamento avvenuto lo scorso 23 settembre al parco del Valentino, ai danni di un altro minorenne, per questioni di debiti pregressi: qui le indagini, che coinvolgono anche due complici, sono ancora in corso.
Una risposta
Vanno condannati senza se e senza ma, con pene rafforzate quali individui sempre saccenti e imperiosi nei confronti dei lesi e sia nei confronti delle autorità.