Anche l’Ordine degli infermieri ha avviato la valutazione per l’eventuale avvio di azioni disciplinari per Giusy Pace, l’infermiera che aveva organizzato il corteo in cui i manifestanti avevano sfilato vestiti con le effigi dei deportati dei lager nazisti, in qualità di presidente dell’associazione Idu- Istanza diritti umani Piemonte, Liguria & Val d’Aosta.
L’udienza con l’Opi di Novara e Vco si è tenuta lo scorso 17 novembre. La segnalazione all’Ordine professionale è partita subito dopo la sospensione da parte del Maggiore, scattata lo scorso 2 novembre, quando la direzione ha appurato che Pace non è vaccinata (provvedimento che ha interessato una trentina di sanitari in tutto l’ospedale, a cui è stata sospesa anche la retribuzione). Il caso è sotto la lente della Commissione, che sta valutando eventuali azioni disciplinari, oltre che la sussistenza del danno d’immagine per l’azienda ospedaliera.
Nel frattempo l’Ordine professionale degli infermieri, dal proprio sito istituzionale, sottolinea le proprie distanze da quanto avvenuto nel corteo no vax, di cui ha parlato tutta Italia per giorni: «Il Consiglio Direttivo e la Commissione d’albo Infermieri dell’OPI di Novara e VCO, pur riconoscendo il legittimo diritto di manifestare, ribadisce con forza il proprio sdegno – si legge in un pop up che si attiva con l’apertura delle varie pagine – verso certe forme di protesta violente e offensive della memoria, che nulla hanno in comune con la professione infermieristica, con la tutela della salute pubblica e, con il dolore e la sofferenza patita da milioni di persone che hanno subito la più grande ingiustizia della storia dell’umanità».
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