Il dibattito sulla pedonalizzazione di piazza Martiri, rilanciato in questi giorni dalla proposta dei Lions Club novaresi, è più che mai aperto. E nella discussione interviene l’Ordine degli Architetti PPC Novara Vco attraverso la sua presidente Nicoletta Ferrario: «Un tema sul tavolo da anni. Nel 2014 fu oggetto di un concorso di idee promosso dall’amministrazione comunale guidata da Andrea Ballarè con la partecipazione di oltre settanta professionisti, tra architetti e ingegneri, provenienti da tutta Italia».
Al primo posto del concorso, organizzato con l’obiettivo di raccogliere possibili soluzioni progettuali per il nuovo volto di uno dei cuori pulsanti della città, si classificò il progetto presentato dall’architetto Fabrizio Polimone di Genova, al secondo quello dell’ingegnere Gioacchino Ruisi di Palermo e al terzo il lavoro dell’architetto Alessandro Perucatti di Bolzano.
«È ora di passare dalle carte progettuali ai fatti – è il pensiero, sempre più convinto, della presidente -. Invece di continuare a fare “prove di progetto”si potrebbe riprendere in mano quello che era già stato fatto e che non ha avuto alcun sviluppo. L’Ordine aveva criticato fortemente nel 2014 lo svolgimento e la gestione di quel concorso: l’impegno dei professionisti nei concorsi di idee non deve essere considerato un esercizio di “bel disegno”, da utilizzare per farsi belli di fronte alla città: ci deve sempre essere rispetto per il nostro lavoro. Le criticità di quel concorso sono state riportate all’attenzione della cittadinanza anche attraverso il convegno “La città pubblica. Dibattito su piazza Martiri e sugli spazi pubblici di Novara” promosso nel 2018 dal nostro Ordine e dall’associazione culturale Novara Nostra con il patrocinio di Comune e Provincia: in quella occasione il concorso è stato riproposto alla città nei suoi contenuti, alla presenza dell’attuale sindaco Alessandro Canelli e dell’ex primo cittadino Andrea Ballarè che in questi giorni è intervenuto sull’argomento».
Sul tavolo del convegno, oltre agli interventi su piazza Martiri e il Castello, proprio gli esiti del concorso del 2014 affidati alla voce degli architetti novaresi. «Quello che ci preme evidenziare – conclude Ferrario – è il rispetto per il nostro lavoro e per l’impegno, in termini economici e di tempo, che i colleghi che partecipano ai concorsi ci mettono. Sottolineo anche la necessità che questo progetto diventi un processo condiviso, con una regia consapevole e di qualità (ad esempio un tavolo di lavoro con Comune, Soprintendenza e Ordine), al fine di garantire la attuazione di una soluzione realizzabile e che utilizzi al meglio le potenzialità del luogo».