«Gli avvocati non stanno protestando, stanno denunciando una situazione che per la giustizia è insostenibile».
Ha esordito così l’avvocato Piero Pollastro presidente dell’Ordine degli Avvocati di Novara nella conferenza stampa convocata a seguito dell’assemblea straordinaria di venerdì scorso, chiesta dagli iscritti. «Ridurre la questione agli avvocati che protestano, è una visione restrittiva. Noi ci sentiamo in difficoltà perché non facciamo quello per cui abbiamo deciso di fare questo mestiere. Gli avvocati hanno il ruolo di rappresentare i diritti dei cittadini e se il servizio giustizia non funziona quello che viene compresso è il diritto dei cittadini».
A Novara, fino al prossimo 31 luglio, per le celebrazioni dei processi penali, sia dibattimentali che gip-gup c’è una sola aula, e quindi un solo giudice, e di conseguenza il calendario delle udienze è di molto diradato: 10 le udienze in calendario a maggio, 24 a giugno, 25 a luglio.
In condizioni “normali” a Palazzo Fossati si tenevano, prima dell’emergenza coronavirus, circa 14 udienze alla settimana, tra dibattimento e gip-gup.
«Noi, a Novara (come in tante altre parti d’Italia, ndr) – dice Pollastro – siamo disponibili a lavorare rinunciando alla sospensione feriale per recuperare».
L’impegno preso dal presidente dell’Ordine, all’esito dell’assemblea straordinaria, è quello di sottoporre al presidente del Tribunale una serie di osservazioni e proposte: tra queste ultime, anche quella di utilizzare un’altra aula penale e, in tal caso, riaprire, nell’ottica di evitare assembramenti e facilitare gli spostamenti all’interno del Palazzo, l’ingresso su via Azario.
«Vogliamo fare proposte costruttive – ha concluso – Dobbiamo capire quali sono i problemi; siamo pronti a intervenire ovunque la nostra collaborazione sia possibile perché abbiamo interesse che la situazione si risolva».