Granozzo, multati perchè coltivavano pioppi sull’argine dell’Agogna

I controlli dei carabinieri forestali di Borgolavezzaro

Coltivavano pioppi sull’argine dell’Agogna, nel territorio di Granozzo con Monticello, in un’area sottoposta a vincoli e per questo sono stati multati. L’impianto arboreo è stato notato dai carabinieri forestali di Borgolavezzaro durante un servizio di controllo.

L’area in questione, infatti, risulta demaniale e secondo le previsioni del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), classificata come “fascia di protezione A” cioè destinata al deflusso di piena e alle dinamiche evolutive dell’alveo pertanto ne è vietata ogni forma di utilizzo e occupazione, salvo apposito provvedimento autorizzativo da parte di Regione Piemonte.

L’impianto potrebbe, dunque, creare potenziali rischi di natura idrogeologica in caso di fenomeni di piena portata del torrente Agogna. I proprietari dei terreni e l’azienda agricola che si occupava della conduzione degli stessi sono stati identificati e sanzionati con una multa di 3.000 euro.

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Granozzo, multati perchè coltivavano pioppi sull’argine dell’Agogna

I controlli dei carabinieri forestali di Borgolavezzaro

Coltivavano pioppi sull'argine dell'Agogna, nel territorio di Granozzo con Monticello, in un'area sottoposta a vincoli e per questo sono stati multati. L'impianto arboreo è stato notato dai carabinieri forestali di Borgolavezzaro durante un servizio di controllo.

L’area in questione, infatti, risulta demaniale e secondo le previsioni del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), classificata come “fascia di protezione A” cioè destinata al deflusso di piena e alle dinamiche evolutive dell’alveo pertanto ne è vietata ogni forma di utilizzo e occupazione, salvo apposito provvedimento autorizzativo da parte di Regione Piemonte.

L'impianto potrebbe, dunque, creare potenziali rischi di natura idrogeologica in caso di fenomeni di piena portata del torrente Agogna. I proprietari dei terreni e l’azienda agricola che si occupava della conduzione degli stessi sono stati identificati e sanzionati con una multa di 3.000 euro.

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