Green Pass dal tabaccaio, categoria sul piede di guerra: «Anche a Novara pronti a scioperare»

Il presidente provinciale Fabio Tagliani: «Non è un problema ideologico ma pratico»

Green Pass dal tabaccaio, categoria sul piede di guerra: «Anche a Novara pronti a scioperare». Dal prossimo 1 febbraio, dopo la firma del premier Draghi sul nuovo Dpcm, aumenta il numero di luoghi a cui si potrà avere accesso solo con il Green Pass. Un giro di vite che ha suscitato numerose polemiche, in particolare in seguito all’inserimento delle tabaccherie, non più considerate servizio essenziale come invece era successo durante il lockdown.

Anche a Novara la categoria è sul piede di guerra. «Non è un problema ideologico ma pratico – sottolinea il presidente provinciale della Fit (Federazione italiana tabaccai) Fabio Tagliani -. Siamo consapevoli dell’importanza del Green Pass come ostacolo al diffondersi del contagio e come stimolo alla vaccinazione: non ne facciamo una questione di principio ma di buonsenso. Nelle nostre tabaccherie entrano circa duecento persone al giorno e la maggior parte di noi è in negozio da solo: come possono pensare che abbandoniamo il bancone, in alcuni casi blindato per la presenza di valori bollati, e ci mettiamo sulla porta per controllare il certificato? È soprattutto un problema di sicurezza».

A Novara le tabaccherie sono 90, in provincia 310. «Come si fa a non vedere che piuttosto che fare la fila per un pacchetto di sigarette, molti clienti si rivolgeranno al mercato illegale? – aggiunge il presidente -. Sembra incredibile, ma la vendita clandestina è un tema ancora attuale. Altro aspetto non secondario è il fatto che il nostro servizio non si limita alle sigarette o al gioco del lotto, ma da noi è possibile pagare bollettini, bollette, mense scolastiche, effettuare ricariche telefoniche o ritirare pacchi. Con il comune di Novara, inoltre, abbiamo stipulato la convenzione per il rilascio di certificati anagrafici. Durante la pandemia eravamo indispensabili e adesso veniamo disconosciuti».

In caso di mancato accordo, Tagliani conferma l’intenzione della federazione nazionale di abbassare le serrande: «Se il governo non farà un passo indietro, siamo pronti a uno sciopero: non sappiamo ancora come e quando, ma siamo compatti anche sul territorio novarese».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Green Pass dal tabaccaio, categoria sul piede di guerra: «Anche a Novara pronti a scioperare»

Il presidente provinciale Fabio Tagliani: «Non è un problema ideologico ma pratico»

Green Pass dal tabaccaio, categoria sul piede di guerra: «Anche a Novara pronti a scioperare». Dal prossimo 1 febbraio, dopo la firma del premier Draghi sul nuovo Dpcm, aumenta il numero di luoghi a cui si potrà avere accesso solo con il Green Pass. Un giro di vite che ha suscitato numerose polemiche, in particolare in seguito all’inserimento delle tabaccherie, non più considerate servizio essenziale come invece era successo durante il lockdown.

Anche a Novara la categoria è sul piede di guerra. «Non è un problema ideologico ma pratico – sottolinea il presidente provinciale della Fit (Federazione italiana tabaccai) Fabio Tagliani -. Siamo consapevoli dell’importanza del Green Pass come ostacolo al diffondersi del contagio e come stimolo alla vaccinazione: non ne facciamo una questione di principio ma di buonsenso. Nelle nostre tabaccherie entrano circa duecento persone al giorno e la maggior parte di noi è in negozio da solo: come possono pensare che abbandoniamo il bancone, in alcuni casi blindato per la presenza di valori bollati, e ci mettiamo sulla porta per controllare il certificato? È soprattutto un problema di sicurezza».

A Novara le tabaccherie sono 90, in provincia 310. «Come si fa a non vedere che piuttosto che fare la fila per un pacchetto di sigarette, molti clienti si rivolgeranno al mercato illegale? – aggiunge il presidente -. Sembra incredibile, ma la vendita clandestina è un tema ancora attuale. Altro aspetto non secondario è il fatto che il nostro servizio non si limita alle sigarette o al gioco del lotto, ma da noi è possibile pagare bollettini, bollette, mense scolastiche, effettuare ricariche telefoniche o ritirare pacchi. Con il comune di Novara, inoltre, abbiamo stipulato la convenzione per il rilascio di certificati anagrafici. Durante la pandemia eravamo indispensabili e adesso veniamo disconosciuti».

In caso di mancato accordo, Tagliani conferma l’intenzione della federazione nazionale di abbassare le serrande: «Se il governo non farà un passo indietro, siamo pronti a uno sciopero: non sappiamo ancora come e quando, ma siamo compatti anche sul territorio novarese».

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