«Le nostre piccole medie imprese già ampiamente colpite in questo ultimo periodo dalla pandemia faticheranno a reggere questa ulteriore emergenza». Il direttore generale Api Novara, Vco e Vercelli, Paola Pansini commenta così la crisi conseguente alla guerra in Ucraina. «Occorre che il Governo in questo importante momento non aggravi ulteriormente la situazione -prosegue -. L’auspicio è quindi che si intervenga con un blocco della riforma sul catasto, con una politica economica e industriale significativa, che presti attenzione all’asse portante dell’economia del Paese e che non penalizzi il settore edile con l’eccesso di burocrazia, generato per evitare le frodi di pochi, danneggiando le imprese edili che con serietà hanno operato fino ad oggi, utilizzando il Superbonus del 110%, avendo quindi un sospiro di sollievo rispetto alle numerose difficoltà che il settore ha affrontato negli ultimi anni».
«2022 era già stato caratterizzato da un’instabilità per le PMI dovuta dai costi dell’energia alle stelle, dalla pressione fiscale e dalle difficoltà burocratiche che ci affliggono da numerosi anni, oltre che dai cambi di regole circa il Superbonus e gli altri bonus cedibili (sconto in fattura) – aggiunge il presidente Api nazionale, Gianmario Mandrini -. Oggi la situazione è oltremisura preoccupante, perché inevitabilmente ci sarà un aumento importante dell’inflazione, già attesa purtroppo con il caro bollette, un aumento degli interessi passivi bancari per imprese e famiglie, una caduta delle esportazioni verso il mercato ucraino e russo che andrà a generare un’evidente crisi strutturale forse al pari di quanto vissuto già nel 2008».
«L’Italia occupa il posto numero 129 su 136 circa la farraginosità nel compilare la dichiarazione dei redditi, le PMI sono soffocate dalle tasse, pertanto il cammino dovrà essere decisamente quello di un regime fiscale più leggero» conclude Pansini.