A meno di due mesi dall’assegnazione ufficiale e a un anno circa dallo svolgimento si è già ufficialmente messa in moto la macchina organizzativa per i Mondiali di hockey pista, che tornano a Novara quarant’anni dopo l’edizione tenutasi nel 1984. Come tutti sanno, il prossimo anno ricorre anche il centenario della fondazione del glorioso Hockey Novara. L’amministrazione comunale e non solo punta dunque a fare del suo meglio per ottenere il massimo da questo appuntamento, che torna per la sesta volta in Italia dopo le due dizioni milanesi (1950 e 1955), quella già citata all’ombra della Cupola antonelliana e quella del 1993, “divisa” fra le sedi di Lodi e Bassano.
Nonostante il “break” dovuto alla pausa estiva l’assessore allo Sport Ivan De Grandis è già al lavoro per formare il comitato organizzatore locale, mentre due sono i fronti “aperti”. Quello degli impianti che dovranno ospitare le gare e quello relativo all’accoglienza delle squadre con le rispettive delegazioni. Per entrambe le situazioni l’esponente della giunta ha ricevuto nelle ultime settimane un paio di visite da parte del responsabile del settore tecnico della Fisr (Federazione italiana sport rotellistici), Marcello Bulgarelli, che dovrà occuparsi di stipulare le opportune convenzioni legate all’ospitalità. Anche per questo si è svolto un incontro preliminare anche nella sede novarese dell’Atl Terre dell’Alto Piemonte per avere un primo quadro di massima per quanto riguarda la disponibilità di posti letto.
Capitolo impianti. Salvo novità due dovrebbero essere le sedi dei “top match”, il “PalaIgor” e il “Dal Lago” di viale Kennedy (nella foto). Per il primo, come ha spiegato lo stesso De Grandis, sarà noleggiato e posato un parquet temporaneo caratterizzato dalla presenza delle sole linee di gioco dell’hockey. Rimovibili anche protezioni e balaustre. Diversa la situazione dello storico palasport di viale Kennedy: «Qui abbiamo da tempo previsto, prima ancora e indipendentemente dall’assegnazione dei Mondiali a Novara, il rifacimento del parquet e la sostituzione delle barriere. I costi saranno di circa 140 mila euro, somma in parte finanziata con un contributo regionale ottenuto dalla partecipazione a un bando. I lavori sono già iniziati nei giorni scorsi». Da valutare la disponibilità del “Celestino Sartorio” di viale Verdi, impianto che necessita anche lui di un intervento sulla pavimentazione, mentre come sedi degli allenamenti sono stati individuati il palazzetto di “Novarello” ma – per rimanere in città – l’altrettanto storica pista scoperta “Lino Grassi” di viale Buonarroti.