I baristi del centro: «Paura che per tre settimane sia sempre lunedì»

Sembra una giornata normale il secondo giorno di lockdown in città: molti negozi sono aperti, il traffico è quasi ordinario e i principali parcheggi sono pieni. La zona rossa si percepisce meglio in centro dove per le strade non c’è quasi nessuno. Solo qualche avventore che beve un caffè vicino ai pochi bar aperti per l’asporto.

«La paura è che per tre settimane sia sempre lunedì quando la maggior parte dei negozi è già normalmente chiusa e il centro si svuota – dice il titolare del bar Umberto -. È desolante vedere le strade senza nessuno. Siamo tutti molto preoccupati».

«Piuttosto che stare a casa a fare niente, è meglio stare qui anche se si lavora poco – afferma il titolare della Casa del caffè -. In questa zona ci sono banche e uffici, qualcuno entra, ma ben poco. Siamo rassegnati, ma si cerca di prendere le cose come vengono».

«Ho aperto questa mattina e ho fatto due caffè – spiega il propretario del bar Le Muse -. Siamo circondati dal nulla, ormai non sappiamo più cosa dire».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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I baristi del centro: «Paura che per tre settimane sia sempre lunedì»

Sembra una giornata normale il secondo giorno di lockdown in città: molti negozi sono aperti, il traffico è quasi ordinario e i principali parcheggi sono pieni. La zona rossa si percepisce meglio in centro dove per le strade non c’è quasi nessuno. Solo qualche avventore che beve un caffè vicino ai pochi bar aperti per l’asporto.

«La paura è che per tre settimane sia sempre lunedì quando la maggior parte dei negozi è già normalmente chiusa e il centro si svuota – dice il titolare del bar Umberto -. È desolante vedere le strade senza nessuno. Siamo tutti molto preoccupati».

«Piuttosto che stare a casa a fare niente, è meglio stare qui anche se si lavora poco – afferma il titolare della Casa del caffè -. In questa zona ci sono banche e uffici, qualcuno entra, ma ben poco. Siamo rassegnati, ma si cerca di prendere le cose come vengono».

«Ho aperto questa mattina e ho fatto due caffè – spiega il propretario del bar Le Muse -. Siamo circondati dal nulla, ormai non sappiamo più cosa dire».

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