I lavoratori dell’hub Esselunga scioperano e bloccano il traffico del centro città

Koxha (UL Cobas): «Probabile che non si proceda con i licenziamenti degli operai sospesi. Ma non ci fermiamo»

Nuovo protesta da parte dei lavoratori dell’hub Esselunga guidati da UL Cobas. Dopo quello davanti ai cancelli del centro logistico di Biandrate, questo pomeriggio, 8 novembre, i lavoratori hanno nuovamente scioperato, questa volta tra le vie di Novara. Il corteo è partito da via Pietro Micca, passando per via Andrea Costa (davanti all’ispettorato del lavoro), corso Italia, fino ad arrivare in piazza Gramsci.

La protesta ha creato notevoli difficoltà al traffico cittadino, soprattutto all’altezza ella Barriera Albertina. Tuttavia non sono sorti problemi di ordine pubblico.

Una cinquantina le persone che hanno marciato compatte al grido di «Sciopero! Sciopero!»; «Lotta dura senza paura» e «Tocca uno tocca tutti». Sono stati intonati poi cori forti contro Esselunga e Brivio e Viganò (gestore dell’hub di Biandrate per conto dell’azienda). «Non c’è rispetto per noi – ha detto uno dei delegati sindacali di Brivio e Viganò – 28 persone (il numero degli operai sospesi) sono sulla strada senza motivazioni, solo perché hanno chiesto diritti e stipendi».

«Vogliamo la dignità e la parità, senza essere schiavi di nessuno – ha detto Ilir Koxha, coordinatore Ul Cobas, rivolgendosi ai partecipanti -. Siamo operai e siamo orgogliosi di esserlo. Esselunga ha rovinato molti di noi per anni. Siamo stati costretti a lavorare con pezzi fino a 20 chili di colli al giorno. Basta a queste condizioni di “superlavoro”. Forse torneremo in piazza, sicuramente torneremo davanti ai cancelli. Forza compagni, fino alla vittoria!».

«Le sospensioni sono rimaste così ma pare che non si procederà con i licenziamenti – dice Koxha a margine dell’evento -. Questo è già un bel traguardo. Noi però eravamo in stato di agitazione già in precedenza e non ci fermeremo. Gli obiettivi restano gli stessi: aumento di stipendio senza un corrispondente aumento dei carichi di lavoro».

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Fabio Silvestre

Novarese, giornalista pubblicista. Ha scritto per testate locali e nazionali articoli di cronaca e sport.

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I lavoratori dell’hub Esselunga scioperano e bloccano il traffico del centro città

Koxha (UL Cobas): «Probabile che non si proceda con i licenziamenti degli operai sospesi. Ma non ci fermiamo»

Nuovo protesta da parte dei lavoratori dell’hub Esselunga guidati da UL Cobas. Dopo quello davanti ai cancelli del centro logistico di Biandrate, questo pomeriggio, 8 novembre, i lavoratori hanno nuovamente scioperato, questa volta tra le vie di Novara. Il corteo è partito da via Pietro Micca, passando per via Andrea Costa (davanti all’ispettorato del lavoro), corso Italia, fino ad arrivare in piazza Gramsci.

La protesta ha creato notevoli difficoltà al traffico cittadino, soprattutto all’altezza ella Barriera Albertina. Tuttavia non sono sorti problemi di ordine pubblico.

Una cinquantina le persone che hanno marciato compatte al grido di «Sciopero! Sciopero!»; «Lotta dura senza paura» e «Tocca uno tocca tutti». Sono stati intonati poi cori forti contro Esselunga e Brivio e Viganò (gestore dell’hub di Biandrate per conto dell’azienda). «Non c’è rispetto per noi – ha detto uno dei delegati sindacali di Brivio e Viganò – 28 persone (il numero degli operai sospesi) sono sulla strada senza motivazioni, solo perché hanno chiesto diritti e stipendi».

«Vogliamo la dignità e la parità, senza essere schiavi di nessuno – ha detto Ilir Koxha, coordinatore Ul Cobas, rivolgendosi ai partecipanti -. Siamo operai e siamo orgogliosi di esserlo. Esselunga ha rovinato molti di noi per anni. Siamo stati costretti a lavorare con pezzi fino a 20 chili di colli al giorno. Basta a queste condizioni di “superlavoro”. Forse torneremo in piazza, sicuramente torneremo davanti ai cancelli. Forza compagni, fino alla vittoria!».

«Le sospensioni sono rimaste così ma pare che non si procederà con i licenziamenti – dice Koxha a margine dell’evento -. Questo è già un bel traguardo. Noi però eravamo in stato di agitazione già in precedenza e non ci fermeremo. Gli obiettivi restano gli stessi: aumento di stipendio senza un corrispondente aumento dei carichi di lavoro».

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