Il 25 novembre a Novara, Aied: «Violenza contro le donne e immigrazione non sono correlate»

In piazza presenti tutte le realtà del territorio che si occupano di vittime di violenza

«No alla violenza» il coro che si è levato questa mattina, 25 novembre, da piazza Duomo a Novara in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne che quest’anno ha coinvolto le scuole elementari del territorio che hanno portato in piazza i cartelloni prodotti per celebrare la giornata.

Le bambine e i bambini sono stati ricevuti insieme alle loro maestre in Comune dall’assessora alle all’Istruzione e Pari opportunità Giulia Negri e dalla consigliera comunale Barbara Pace e hanno poi raggiunto piazza Duomo dove erano presenti gli stand delle realtà istituzionali e del terzo settore che ogni giorno si impegnano per sostenere chi subisce violenza.

«Oggi è giusto celebrare questa giornata ma opportuno farlo tutti i giorni. La violenza è un fenomeno drammatico e i dati che abbiamo confermano un esponenzialmente aumento del numero di donne che si rivolgono agli sportelli antiviolenza – ha dichiarato il sindaco Alessandro Canelli che ha aggiunto rivolgendosi ai bambini «è un dato preoccupante perché fa emergere un fenomeno terribile, ma è anche indice del fatto che l’attività di sensibilizzazione funziona e che le donne hanno meno paura a denunciare e a chiedere aiuto e supporto alle istituzioni che devono proteggerle da un pericolo non solo fisico, ma anche psicologico ed economico».

Per la Regione Piemonte è intervenuta l’assessore con delega alle pari opportunità Marina Chiarelli che ha ricordato ai bambini come «le maestre sono i vostri punti di riferimento insieme alla famiglia, alle istituzioni e le forze dell’ordine, che hanno il compito di aiutare tutte e tutti noi a crescere con la consapevolezza di sapersi raccontare e saper controllare ed esplicitare le nostre emozioni».

Il direttore dell’Asl Angelo Penna ha sottolineato come «l’Asl Novara è presente con 12 consultori in tutta la provincia di Novara che sono presidi territoriali importanti per il contrasto alla violenza e alle situazioni di disagio. Cerchiamo di garantire il nostro servizio nel limite delle possibilità e della carenza di operatori, ma tutti i punti garantiscono un prezioso aiuto e contributo al contrasto di questa piaga sociale».

In piazza erano presenti le associazioni del territorio come Liberazione e Speranza che si occupa di contrasto alla violenza di genere e accompagnamento delle donne vittime di violenza, oltre che dei percorsi con gli uomini maltrattanti. La presidente Elia Impaloni ha sottolineato «l’importanza di agire un’azione di sensibilizzazione e di presa di coscienza che è importante perché quando le donne chiedono di essere messe in protezione si apre sempre una pagina nuova e queste giornate ci fanno sentire che le pagine nuove sono sempre pagine belle» aggiungendo che «è importante coinvolgere la popolazione maschile sia quando gli uomini agiscono atti violenti, sia quando danno voce alle azioni di contrasto della violenza di genere». Insieme a lei era presente in piazza anche Marcella Sguazzino che ha aggiunto «siamo aperti tutti i giorni e vi invitiamo a passare se pensate che questo messaggio vi riguardi».

Tiziana Fiorani, presidente di Aied Novara, è invece intervenuta sul dibattito che in questi giorni ha legato la questione migratoria a quella della violenza di genere dichiarando che «la violenza non ha etnia, non ha livello culturale, ma è a 360 gradi. Il maltrattante è spesso il nostro bravo marito o il ragazzo della porta accanto, per cui voglio sfatare questo mito che lega l’immigrazione alla violenza di genere» e ha aggiunto «di sessanta donne che si sono rivolte ai nostri operatori, soltanto due sono straniere».

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Il 25 novembre a Novara, Aied: «Violenza contro le donne e immigrazione non sono correlate»

In piazza presenti tutte le realtà del territorio che si occupano di vittime di violenza

«No alla violenza» il coro che si è levato questa mattina, 25 novembre, da piazza Duomo a Novara in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne che quest’anno ha coinvolto le scuole elementari del territorio che hanno portato in piazza i cartelloni prodotti per celebrare la giornata.

Le bambine e i bambini sono stati ricevuti insieme alle loro maestre in Comune dall’assessora alle all’Istruzione e Pari opportunità Giulia Negri e dalla consigliera comunale Barbara Pace e hanno poi raggiunto piazza Duomo dove erano presenti gli stand delle realtà istituzionali e del terzo settore che ogni giorno si impegnano per sostenere chi subisce violenza.

«Oggi è giusto celebrare questa giornata ma opportuno farlo tutti i giorni. La violenza è un fenomeno drammatico e i dati che abbiamo confermano un esponenzialmente aumento del numero di donne che si rivolgono agli sportelli antiviolenza – ha dichiarato il sindaco Alessandro Canelli che ha aggiunto rivolgendosi ai bambini «è un dato preoccupante perché fa emergere un fenomeno terribile, ma è anche indice del fatto che l’attività di sensibilizzazione funziona e che le donne hanno meno paura a denunciare e a chiedere aiuto e supporto alle istituzioni che devono proteggerle da un pericolo non solo fisico, ma anche psicologico ed economico».

Per la Regione Piemonte è intervenuta l’assessore con delega alle pari opportunità Marina Chiarelli che ha ricordato ai bambini come «le maestre sono i vostri punti di riferimento insieme alla famiglia, alle istituzioni e le forze dell’ordine, che hanno il compito di aiutare tutte e tutti noi a crescere con la consapevolezza di sapersi raccontare e saper controllare ed esplicitare le nostre emozioni».

Il direttore dell’Asl Angelo Penna ha sottolineato come «l’Asl Novara è presente con 12 consultori in tutta la provincia di Novara che sono presidi territoriali importanti per il contrasto alla violenza e alle situazioni di disagio. Cerchiamo di garantire il nostro servizio nel limite delle possibilità e della carenza di operatori, ma tutti i punti garantiscono un prezioso aiuto e contributo al contrasto di questa piaga sociale».

In piazza erano presenti le associazioni del territorio come Liberazione e Speranza che si occupa di contrasto alla violenza di genere e accompagnamento delle donne vittime di violenza, oltre che dei percorsi con gli uomini maltrattanti. La presidente Elia Impaloni ha sottolineato «l’importanza di agire un’azione di sensibilizzazione e di presa di coscienza che è importante perché quando le donne chiedono di essere messe in protezione si apre sempre una pagina nuova e queste giornate ci fanno sentire che le pagine nuove sono sempre pagine belle» aggiungendo che «è importante coinvolgere la popolazione maschile sia quando gli uomini agiscono atti violenti, sia quando danno voce alle azioni di contrasto della violenza di genere». Insieme a lei era presente in piazza anche Marcella Sguazzino che ha aggiunto «siamo aperti tutti i giorni e vi invitiamo a passare se pensate che questo messaggio vi riguardi».

Tiziana Fiorani, presidente di Aied Novara, è invece intervenuta sul dibattito che in questi giorni ha legato la questione migratoria a quella della violenza di genere dichiarando che «la violenza non ha etnia, non ha livello culturale, ma è a 360 gradi. Il maltrattante è spesso il nostro bravo marito o il ragazzo della porta accanto, per cui voglio sfatare questo mito che lega l’immigrazione alla violenza di genere» e ha aggiunto «di sessanta donne che si sono rivolte ai nostri operatori, soltanto due sono straniere».

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.