Il Banco Alimentare trasloca a Cameri, seppur in modo provvisorio, nei locali della ex coop, proprio all’ingresso del paese provenendo da Novara. Un trasferimento necessario in quanto la storica sede all’ex Campo Tav tra pochi giorni dovrà essere smantellata come tutto il resto dell’area, per consentire i lavori di costruzione del nuovo quartiere di edilizia popolare con i fondi del Pnrr: il dormitorio dalla scorsa notte è a Villa Segù a Olengo, le società sportive sistemate nella ex palestra della Questura e in quella dei Vigili del fuoco in via Generali e i magazzini comunali della Segnaletica sono stati svuotati.
La soluzione è stata trovata in extremis nella giornata del 22 gennaio: «Dopo settimane di ricerche e interlocuzioni con il Comune di Novara e dopo aver vagliato alcune possibilità che poi per vari motivi non sono state concretizzate, lunedì San Gaudenzio ci ha fatto la grazia – commenta il presidente Cesare Depretis -. La rete di contatti che il Banco ha creato in tutti questi anni ha funzionato e un imprenditore privato che già collabora con una delle associazioni che si servono da noi, ci ha messo a disposizione i locali di Cameri: in futuro l’edificio avrà tutt’altra destinazione, ma per i prossimi due anni resterà vuoto, dunque l’ideale per le nostre necessità e in una posizione adeguata anche per il carico e lo scarico dei mezzi che portano il materiale da distribuire. Sarà solo necessario riattivare le utenze di luce e acqua».
Nelle scorse settimane e fino a stamattina, ultimo giorno di fruibilità del Campo Tav, i volontari del Banco sono stati impegnati a smontare la sede e a trasferire, un po’ alla volta, il materiale e le attrezzature, nelle parrocchie della città che avevano messo a disposizione dei locali come appoggio temporaneo.
«Questa soluzione ci consente di portare direttamente a Cameri quel poco che ancora è rimasto in sede e, soprattutto, di non interrompere l’attività – prosegue Depretis -. Nei giorni scorsi avevamo preallertato le nostre associazioni, per fortuna non è stato necessario».
Sul territorio novarese il Banco Alimentare distribuisce 78 tonnellate di prodotti al mese, 935 all’anno per un totale di 1 milione e 800 mila pasti. Solo nella città di Novara vengono rifornite 24 strutture caritative che aiutano circa 5000 persone.