Il Big Lebowski “chiede scusa” al vicinato. Il titolare: «Cerchiamo un punto di incontro»

È stato il titolare del locale di corso Triste a segnalare la vicenda: «Siamo in regola e vogliamo lavorare bene»

Al Circolo Arci Big Lebowski di corso Trieste la musica non può di certo mancare. Pare però che qualcuno di questa musica si sia un po’ stancato, soprattutto per l’alto volume. Decibel “fastidiosi” che avrebbero costretto alcuni abitanti della zona a rivolgersi alle forze dell’ordine.

A segnalare la vicenda e a “chiedere scusa” è lo stesso titolare del locale, Andrea Licata: «A livello burocratico e legislativo siamo assolutamente in regola non sappiamo sinceramente chi continui a fare segnalazione alla Questura – afferma -. Negli ultimi giorni le telefonate sono aumentate, ma non sono giustificate, anche perchè a mezzanotte – come è previsto dalla legge – i live set finiscono e i dj set che proseguono, anche fino alle 2 di notte, si svolgono in una saletta insonorizzata. Alcuni vicini mi hanno detto che loro, nonostante la vicinanza, non sentono la musica. Dunque noi per primi vogliamo capire come poter intervenire per ovviare a questa situazione spiacevole».

«Per venerdì 31 marzo è una conferenza stampa nel corso dell’assemblea durante la quale cercheremo di trovare un punto di incontro con i cittadini che si ritengono disturbati dalla nostra musica – prosegue Licata -. Per questo motivo invito tutti coloro che si ritengono “disturbati” dai nostri volumi di intervenire così da parlarci in presenza. Sono disposto a dare a tutti il mio numero di telefono per chiamarmi in caso sentissero troppi rumori e sarà mia premura abbassare il volume. Ripeto, però, che siamo in regola: non stiamo infrangendo nessuna legge e i decibel rientrano nella norma. Ma lo facciamo perché ci teniamo a lavorare in modo sereno senza incorrere in fastidiose vicende come questa».

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Paolo Pavone

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Una risposta

  1. Buongiorno signor Licata, mi dispiace non trovare le parole giuste ma spero di riuscire a farmi capire. Sicuramente siete in regola ein buona fede ma non ti sei chiesto tutte le persone dentro fuori al locale gli schiamazzi e il fastidio che comporta, voi direste che me ne frega io sono in regola bene allora prova ogni tanto a stare fuori al locale a renderti conto della situazione.

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Il Big Lebowski “chiede scusa” al vicinato. Il titolare: «Cerchiamo un punto di incontro»

È stato il titolare del locale di corso Triste a segnalare la vicenda: «Siamo in regola e vogliamo lavorare bene»

Al Circolo Arci Big Lebowski di corso Trieste la musica non può di certo mancare. Pare però che qualcuno di questa musica si sia un po’ stancato, soprattutto per l’alto volume. Decibel “fastidiosi” che avrebbero costretto alcuni abitanti della zona a rivolgersi alle forze dell’ordine.

A segnalare la vicenda e a “chiedere scusa” è lo stesso titolare del locale, Andrea Licata: «A livello burocratico e legislativo siamo assolutamente in regola non sappiamo sinceramente chi continui a fare segnalazione alla Questura – afferma -. Negli ultimi giorni le telefonate sono aumentate, ma non sono giustificate, anche perchè a mezzanotte – come è previsto dalla legge – i live set finiscono e i dj set che proseguono, anche fino alle 2 di notte, si svolgono in una saletta insonorizzata. Alcuni vicini mi hanno detto che loro, nonostante la vicinanza, non sentono la musica. Dunque noi per primi vogliamo capire come poter intervenire per ovviare a questa situazione spiacevole».

«Per venerdì 31 marzo è una conferenza stampa nel corso dell’assemblea durante la quale cercheremo di trovare un punto di incontro con i cittadini che si ritengono disturbati dalla nostra musica – prosegue Licata -. Per questo motivo invito tutti coloro che si ritengono “disturbati” dai nostri volumi di intervenire così da parlarci in presenza. Sono disposto a dare a tutti il mio numero di telefono per chiamarmi in caso sentissero troppi rumori e sarà mia premura abbassare il volume. Ripeto, però, che siamo in regola: non stiamo infrangendo nessuna legge e i decibel rientrano nella norma. Ma lo facciamo perché ci teniamo a lavorare in modo sereno senza incorrere in fastidiose vicende come questa».

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