Nonostante minori contributi da parte degli enti, ma grazie a importanti incrementi nello sbigliettamento, il bilancio 2023 del Teatro Coccia chiude in pareggio e le previsioni per il prossimo anno dovrebbero avere un risultato positivo. A dichiararlo il presidente della Fondazione, Fabio Ravanelli, ieri in commissione consiliare, supportato dal revisore dei conti, Massimo Melone. L’argomento sarà discusso anche durante il consiglio comunale di domani.
«Durante la riunione di stamattina a Torino, non sono emersi rilievi da parte della Corte dei conti» ha aggiunto il dirigente comunale del settore Cultura, Davide Zanino.
«Nonostante la diminuzione del contributo regionale e l’annullamento da parte di Compagnia di San Paolo, il 2023 dovrebbe essere in equilibrio – ha specificato Ravanelli -. Per il 2022 Regione Piemonte ha stanziato 372 mila euro, somma che però non abbiamo ancora ricevuto, ed entro la fine dell’anno è prevista la firma di convenzione per il 2023; 150 mila euro sono già stati erogati da Fondazione Crt. I fondi più consistenti da parte di privati, invece, arrivano da Fondazione Bpn, 50 mila euro per la prova generale di Bohème (in programma questo fine settimana, ndr) a cui la banca ha invitato clienti e stakeholder; altri 50 mila euro da Igor Gorgonzola e altrettanti da Comoli Ferrari 50 per lo spettacolo di apertura di stagione 2024. Il Comune erogherà per il prossimo anno 280 mila euro».
«La Regione aveva preventivato un contributo di 600 mila e invece ha diminuito a 500 mila – ha specificato dal direttrice del Teatro, Corinne Baroni -. Duecento mila euro il contributo di Compagnia di San Paolo poi annullato, ma non sappiamo il motivo».
Dai banchi della minoranza è arrivato il plauso del capogruppo del Pd, Nicola Fonzo, al presidente Ravanelli: «MI complimento per la relazione politica che ha analizzato le criticità e come intende affrontarle nel medio e lungo periodo. Il nostro approccio sarà diverso d’ora in avanti: il Coccia ha avuto un trascorso burrascoso in una situazione con pochi soldi e tanti debiti. Il Comune fa bene a mettere denaro in un bene pubblico, ma bisogna dimostrare di essere capaci di far circolazione altre risorse e mi pare che qui si sia messo in atto» e ha domandato: «È possibile pensare a una forma con cui un cittadino versa una quota e si sente piccolo proprietario del bene della propria città?».
Infine, rivolgendosi direttamente a Ravanelli, con tono ironico ma non troppo, ha chiesto: «Per caso è interessato a candidarsi alla carica di sindaco con il centro destra? È anche già seduto al posto giusto».
Senza raccogliere quest’ultima “provocazione”, il presidente della Fondazione ha risposto: «Gli stimoli sono molti. Quello dell’azionariato è un bel progetto: da poco, per esempio, si è costituita L’associazione Amici del Coccia che ha l’obiettivo di raccogliere persone e questo aiutare il marchio sempre più appetibile. Meglio tanti contributo condivisi che una singola sponsorizzazione di un’unica banca». Poi ha concluso: «Il core business del Coccia resterà sempre la lirica, anche perché dettato dal Ministero, ma intorno sarà creata una rete di altri progetti».
Caffetteria del Broletto, tra gennaio e febbraio il nuovo bando per la gestione
Svolta, invece, nella gestione della Caffetteria del Broletto con il nuovo bando che verrà pubblicato all’inizio del 2024. I locali, che nel 2015 il Comune aveva conferito in usufrutto trentennale alla Fondazione Teatro Coccia, sono stati a loro volta dati in convenzione al Circolo dei lettori. Con il trasferimento di quest’ultimo al castello, gli spazi rimasti vuoti sono stati subappaltati alla Caffetteria fino al 2026 con un canone annuo di 42 mila euro.
La convenzione tra Coccia e Circolo scade, però, il prossimo anno ed è per questo che il Teatro rientrerà in possesso dei locali al piano terra del Broletto.
«Tra gennaio e febbraio sarà predisposto il bando per l’affidamento del bar in via diretta senza diritto di prelazione per l’attuale gestore – ha detto Ravanelli -. Chi vincerà la gara d’appalto, dovrà tenere conto di tutti vincoli artistico-culturali determinati dal regolamento. Dopo questo intermezzo poco felice, si tornerà finalmente al pieno utilizzo dei locali tenendo cercando di mantenere quello che già esiste».
È stato il consigliere Rossano Pirovano quali siano i vincoli da rispettare. «Il Circolo è sempre stato il motore culturale di quegli spazi – ha aggiunto Ravanelli -. Non possiamo pensare che il nuovo gestore se ne possa occupare direttamente, dunque sarà il Coccia a farsi carico di iniziative anche per dare seguito alle regole statutarie».