«Il cavalcavia Porta Milano è una vergognosa opera a metà»

“Novara la città dove i ponti diventano muri. Dopo lo stop al passaggio degli autobus bisogna rifare di nuovo i guard rail appena pagati dai cittadini? E perchè le barriere architettoniche sono ancora presenti dopo mesi di lavori, in cui migliaia di novaresi sono stati tagliati fuori dal resto della città? Quattro milioni di euro per un’opera ancora a metà, più traffico e code interminabili?”.

 

 

Recita così il volantino che ieri mattina alcuni rappresentanti e militanti del Pd, il maggior partito d’opposizione in consiglio comunale, hanno distribuito ai piedi della scala del cavalcavia Porta Milano, nei bar e nei negozi di Sant’Agabio, raccogliendo le opinioni delle persone che percorrono tutti i giorni quel tratto e che vivono nel quartiere “isolato”.

«Le lamentele più frequenti sono state relative alla deviazione del percorso degli autobus e alla difficoltà di utilizzo della scala – spiega il capogruppo Rossano Pirovano che ha presidiato insieme a Milù Allegra, Cesare Gatti, Cinzia Spilinga, Claudio Fazio e Giulio Garbassi -. Una scala che rappresenta un’enorme barriera architettonica soprattutto per gli anziani, i passeggini e le biciclette, non parliamo poi di persone disabili. Non si è nemmeno pensato a una canalina laterale per far scorrere le bici, bisogna caricarsele in spalla. È assolutamente indispensabile posizionare un ascensore o quantomeno un montacarichi. Come è possibile nel 2020 eseguire un progetto di questa importanza senza pensare a queste categorie di persone? È scandaloso, infatti il sindaco tace su questo argomento».

E poi il discorso viabilità: «A oggi – prosegue Pirovano – ancora non sappiamo quando e come potranno transitare i pullman. Noi abbiamo proposto di togliere i marciapiedi laterali e fare in modo che i pedoni utilizzino solo la scala, corredata di ascensore, in modo da allargare la carreggiata e fare più spazio per i veicoli a motore e soprattutto per le biciclette».

La spesa che a oggi ammonta a 4 milioni di euro, è stata suddivisa in 2,8 milioni a carico e Rfi e Comune, per i lavori già eseguiti, e un altro 1,2 milioni per la seconda tranche tutto a carico del Comune: «Soldi pubblici spesi male – continua Pirovano – considerando il fatto che i costi per le ultime modifiche, quelle decise in seguito alla prova del passaggio dei bus in curva, non sono ancora stati quantificati e non si sa chi dovrà pagarli. Questo perchè i due enti si stanno rimbalzando il problema: il progetto di Rfi è stato condiviso dal Comune il quale dice che adesso non va più bene perchè i pullman non ci passano. Questo doveva essere stabilito in fase di progettazione, non ora».

La prossima settimana in centro città i consiglieri del Pd saranno presenti con un gazebo dove i cittadini potranno rivolgersi per discutere di questa problematica.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Il cavalcavia Porta Milano è una vergognosa opera a metà»

“Novara la città dove i ponti diventano muri. Dopo lo stop al passaggio degli autobus bisogna rifare di nuovo i guard rail appena pagati dai cittadini? E perchè le barriere architettoniche sono ancora presenti dopo mesi di lavori, in cui migliaia di novaresi sono stati tagliati fuori dal resto della città? Quattro milioni di euro per un’opera ancora a metà, più traffico e code interminabili?”.

 

 

Recita così il volantino che ieri mattina alcuni rappresentanti e militanti del Pd, il maggior partito d’opposizione in consiglio comunale, hanno distribuito ai piedi della scala del cavalcavia Porta Milano, nei bar e nei negozi di Sant’Agabio, raccogliendo le opinioni delle persone che percorrono tutti i giorni quel tratto e che vivono nel quartiere “isolato”.

«Le lamentele più frequenti sono state relative alla deviazione del percorso degli autobus e alla difficoltà di utilizzo della scala – spiega il capogruppo Rossano Pirovano che ha presidiato insieme a Milù Allegra, Cesare Gatti, Cinzia Spilinga, Claudio Fazio e Giulio Garbassi -. Una scala che rappresenta un’enorme barriera architettonica soprattutto per gli anziani, i passeggini e le biciclette, non parliamo poi di persone disabili. Non si è nemmeno pensato a una canalina laterale per far scorrere le bici, bisogna caricarsele in spalla. È assolutamente indispensabile posizionare un ascensore o quantomeno un montacarichi. Come è possibile nel 2020 eseguire un progetto di questa importanza senza pensare a queste categorie di persone? È scandaloso, infatti il sindaco tace su questo argomento».

E poi il discorso viabilità: «A oggi – prosegue Pirovano – ancora non sappiamo quando e come potranno transitare i pullman. Noi abbiamo proposto di togliere i marciapiedi laterali e fare in modo che i pedoni utilizzino solo la scala, corredata di ascensore, in modo da allargare la carreggiata e fare più spazio per i veicoli a motore e soprattutto per le biciclette».

La spesa che a oggi ammonta a 4 milioni di euro, è stata suddivisa in 2,8 milioni a carico e Rfi e Comune, per i lavori già eseguiti, e un altro 1,2 milioni per la seconda tranche tutto a carico del Comune: «Soldi pubblici spesi male – continua Pirovano – considerando il fatto che i costi per le ultime modifiche, quelle decise in seguito alla prova del passaggio dei bus in curva, non sono ancora stati quantificati e non si sa chi dovrà pagarli. Questo perchè i due enti si stanno rimbalzando il problema: il progetto di Rfi è stato condiviso dal Comune il quale dice che adesso non va più bene perchè i pullman non ci passano. Questo doveva essere stabilito in fase di progettazione, non ora».

La prossima settimana in centro città i consiglieri del Pd saranno presenti con un gazebo dove i cittadini potranno rivolgersi per discutere di questa problematica.

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