Il Comune di Novara dona un generatore alla città ucraina di Khmelnytsk

Si trovava all'ex villaggio Tav. Una volta arrivato in Ucraina è stato riparato e destinato all'ospedale cittadino

Nei mesi scorsi, nella fase di smantellamento dell’ex villaggio Tav, il generatore dell’area, all’epoca non funzionante, era stato destinato all’Ucraina, partendo, su un apposito mezzo, proprio da Novara. Oggi, il sindaco Alessandro Canelli ha ricevuto una lettera di ringraziamento da parte del collega ucraino della città di Khmelnytsk dove si trova il generatore che è stato riparato e installato all’ospedale cittadino.

«L’attenzione alla popolazione civile martoriata dalla guerra non deve mai mancare – spiega Canelli che questa mattina ha incontrato padre Yuriy insieme al comandante della Polizia locale, Paolo Cortese – . Con questa donazione abbiamo voluto dare un ulteriore contributo alla popolazione ucraina, a sostegno di un ospedale per civili e soprattutto donne in gravidanza. Un ospedale che era sostanzialmente impossibilitato a svolgere appieno le sue funzioni. Ringrazio il collega sindaco per il pensiero di ringraziamento alla comunità novarese».

«Questo – continua padre Yuriy Yvanyuta referente della Comunità ucraina novarese – è solo l’ultimo gesto di solidarietà e di aiuto da parte del Comune di Novara. Tante le azioni che la città ha messo in campo, fin dall’inizio della guerra per l’accoglienza dei profughi e a favore dei bambini e delle donne che sono arrivate in città. Questo ospedale ucraino aveva generatori che davano parecchi problemi a causa della continua mancanza di corrente per gli attacchi militari. Ho girato tanto per l’Italia ma un’azione esemplare e ordinata come quella di Novara non l’ho mai incontrata. Un ringraziamento quindi di cuore al Comune e a tutti coloro che ci hanno dato sostegno e aiuto in questi difficili anni».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Il Comune di Novara dona un generatore alla città ucraina di Khmelnytsk

Si trovava all’ex villaggio Tav. Una volta arrivato in Ucraina è stato riparato e destinato all’ospedale cittadino

Nei mesi scorsi, nella fase di smantellamento dell’ex villaggio Tav, il generatore dell’area, all’epoca non funzionante, era stato destinato all’Ucraina, partendo, su un apposito mezzo, proprio da Novara. Oggi, il sindaco Alessandro Canelli ha ricevuto una lettera di ringraziamento da parte del collega ucraino della città di Khmelnytsk dove si trova il generatore che è stato riparato e installato all’ospedale cittadino.

«L’attenzione alla popolazione civile martoriata dalla guerra non deve mai mancare – spiega Canelli che questa mattina ha incontrato padre Yuriy insieme al comandante della Polizia locale, Paolo Cortese - . Con questa donazione abbiamo voluto dare un ulteriore contributo alla popolazione ucraina, a sostegno di un ospedale per civili e soprattutto donne in gravidanza. Un ospedale che era sostanzialmente impossibilitato a svolgere appieno le sue funzioni. Ringrazio il collega sindaco per il pensiero di ringraziamento alla comunità novarese».

«Questo – continua padre Yuriy Yvanyuta referente della Comunità ucraina novarese – è solo l’ultimo gesto di solidarietà e di aiuto da parte del Comune di Novara. Tante le azioni che la città ha messo in campo, fin dall’inizio della guerra per l’accoglienza dei profughi e a favore dei bambini e delle donne che sono arrivate in città. Questo ospedale ucraino aveva generatori che davano parecchi problemi a causa della continua mancanza di corrente per gli attacchi militari. Ho girato tanto per l’Italia ma un’azione esemplare e ordinata come quella di Novara non l’ho mai incontrata. Un ringraziamento quindi di cuore al Comune e a tutti coloro che ci hanno dato sostegno e aiuto in questi difficili anni».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata