Il consiglio comunale arretra sul gioco d’azzardo. Bocciate le proposte della minoranza

Al fine di contrastare e prevenire gli effetti del gioco d’azzardo patologico, nel 2016, durante la giunta Chiamparino, la Regione ha approvato la legge 6 che ha visto come primo firmatario il consigliere del Pd Domenico Rossi. Nell’ultimo anno la giunta Cirio ha più volte ribadito la volontà di modificare il testo a favore degli operatori del settore e contro gli obblighi di distanza degli apparecchi dai luoghi sensibili.

Nel consiglio comunale di ieri, giovedì 25 marzo, i consiglieri d’opposizione dei 5 Stelle e del Pd hanno presentato un ordine del giorno e una mozione allo scopo di impegnare il sindaco e la giunta «a far sentire con forza il proprio dissenso presso il Consiglio Regionale» affinchè la legge non venga modificata dando «piena attuazione al “Piano integrato delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi, cura del gioco d’azzardo patologico (GAP)”.

Oltre al capogruppo dei 5 Stelle Mario Iacopino e alla consigliera del Pd Milù Allegra, è intervenuta anche la collega Sara Paladini la quale ha ricordato che «un anno fa abbiamo presentato la stessa mozione, ora chiediamo che venga convocata commissione con gli addetti ai lavori».

Contro buona parte della legge 6 si è espresso Arduino Pasquini, esponente del gruppo Con Noi Per Voi: «I consiglieri di minoranza dovrebbero fare pessioni con i loro rappresentanti in Regione piuttosto che proporre un documento per impegnare il sindaco. Sono d’accordo sul contrasto alla ludopatia, ma non sulla retroattività della legge. I lavoratori del gioco legale hanno inviato una lettera alla Regione con un appello: per effetto della crisi sono stati persi 1700 posti di lavoro, nel 2021 saranno circa 5000. Inoltre l’imposta evasa è passata da 470 mila euro del 2016 a 4 milioni di euro nel 2018. La dimostrazione che questa norma del 2016 in parte è fallimentare e che ha il solo scopo di smantellare un comparto che è comunque legale».

Nella stessa direzione l’intervento del capogruppo della Lega Anna Colombo: «Il contrasto al gioco d’azzardo va fatto in forma educativa e di prevenzione sociale».

La maggioranza di Palazzo Cabrino si è, così, allineata alla volontà della giunta regionale con 17 voti contrari alla mozione e 4 favorevoli.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il consiglio comunale arretra sul gioco d’azzardo. Bocciate le proposte della minoranza

Al fine di contrastare e prevenire gli effetti del gioco d’azzardo patologico, nel 2016, durante la giunta Chiamparino, la Regione ha approvato la legge 6 che ha visto come primo firmatario il consigliere del Pd Domenico Rossi. Nell’ultimo anno la giunta Cirio ha più volte ribadito la volontà di modificare il testo a favore degli operatori del settore e contro gli obblighi di distanza degli apparecchi dai luoghi sensibili.

Nel consiglio comunale di ieri, giovedì 25 marzo, i consiglieri d’opposizione dei 5 Stelle e del Pd hanno presentato un ordine del giorno e una mozione allo scopo di impegnare il sindaco e la giunta «a far sentire con forza il proprio dissenso presso il Consiglio Regionale» affinchè la legge non venga modificata dando «piena attuazione al “Piano integrato delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi, cura del gioco d’azzardo patologico (GAP)”.

Oltre al capogruppo dei 5 Stelle Mario Iacopino e alla consigliera del Pd Milù Allegra, è intervenuta anche la collega Sara Paladini la quale ha ricordato che «un anno fa abbiamo presentato la stessa mozione, ora chiediamo che venga convocata commissione con gli addetti ai lavori».

Contro buona parte della legge 6 si è espresso Arduino Pasquini, esponente del gruppo Con Noi Per Voi: «I consiglieri di minoranza dovrebbero fare pessioni con i loro rappresentanti in Regione piuttosto che proporre un documento per impegnare il sindaco. Sono d’accordo sul contrasto alla ludopatia, ma non sulla retroattività della legge. I lavoratori del gioco legale hanno inviato una lettera alla Regione con un appello: per effetto della crisi sono stati persi 1700 posti di lavoro, nel 2021 saranno circa 5000. Inoltre l’imposta evasa è passata da 470 mila euro del 2016 a 4 milioni di euro nel 2018. La dimostrazione che questa norma del 2016 in parte è fallimentare e che ha il solo scopo di smantellare un comparto che è comunque legale».

Nella stessa direzione l’intervento del capogruppo della Lega Anna Colombo: «Il contrasto al gioco d’azzardo va fatto in forma educativa e di prevenzione sociale».

La maggioranza di Palazzo Cabrino si è, così, allineata alla volontà della giunta regionale con 17 voti contrari alla mozione e 4 favorevoli.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore