Il Covid ha portato via vite e speranze. Un anno nero per Novara e provincia

Nel 2020 il Covid si è portato via 642 novaresi. Il primo decesso è stato registrato il 9 marzo: un uomo di 81 anni di Cavallirio deceduto all’ospedale di Vercelli in trattamento con casco cpap. Poi la strage delle case di riposo che dal mese di marzo sono diventate i luoghi dove si sono sviluppati i numerosi focolai del virus e dove è stato registrato il maggior numero di decessi per Coronavirus.

Il 15 marzo è toccato a Vittorio Gregotti, il decano degli architetti, deceduto all’ospedale San Giuseppe di Milano all’età di 92 anni. Gregotti era nato a Novara nel 1927 e già all’età di 20 anni lavorava a Parigi nel prestigioso studio dei fratelli Gustave, Claude e Auguste Perret. Una settimana dopo, il 22 marzo, se ne va il professor Eugenio Inglese, 75 anni, medico storico dell’ospedale di Novara, ex primario di Cardiologia nucleare.

Due giorni dopo, il 24 marzo, muore Giovanni Cattaneo, alpino di Recetto di 70 anni e membro della Protezione civile. Lo stesso giorno muore anche Stefano Baiguini, 48 anni, macellaio di Trecate conosciuto in tutto il paese.

Il marzo 25 è lutto a cameri: muore l’assessore Pietro Messina. Il 26 marzo una notizia sconvolge Novara: Alexander Franco Roa, 33 anni, originario di Santo Domingo, addetto alla vigilanza al supermercato Carrefour di Viale Giulio Cesare, muore per Covid. Il giorno dopo il punto vendita era rimasto chiuso in segno di lutto.

E poi il 27 marzo, uno dei giorni più bui nella storia della città: Novara accoglie cinque mezzi dell’esercito con trenta defunti di Bergamo. L’immagine di fra Roberto Raccagni del convento di San Nazzaro che benedice le bare è poi stata scelta dal National Geographic tra quelle più rappresentative del 2020.

Il giorno dopo, il 28 marzo, un altro evento sconvolge la città: la scomparsa dell’imprenditore novarese Renato Stella, a 56 anni, dopo dieci giorni di ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore.

Il 31 marzo i rappresentati di Comune e Provincia si sono fermati per un minuto di silenzio davanti a Palazzo Natta.

Il 22 aprile muore a 68 anni il dirigente del Palzola Pavic di Romagnano, Moreno Zanetta, storica figura del volley locale.

Il 4 maggio si comincia a tirare le somme: in provincia di Novara nel mese di marzo 2020 si è registrato un aumento di mortalità dell’80,3% rispetto alla media dei cinque anni precedenti e dall’inizio dell’epidemia Covid (20 febbraio) al 31 marzo si sono registrati 724 decessi (di cui 117 per Covid accertato)

Il 12 maggio un’altra notizia decreta il lutto cittadino: scompare il vescovo emerito della città, il cardinale Renato Corti all’età di 84 anni.

Il 13 agosto muore Mauro Codini, ex insegnante dell’Omar, punto di riferimento nel basket novarese e tra i fondatori dell’associazione Ursla Novara. Il 3 settembre, al Maggiore primo decesso dopo oltre un mese.

Il 7 dicembre scompare a 96 anni Lidia Menapace, la staffetta partigiana Da alcuni giorni era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano. Nata a Novara il 3 aprile 1924, pacifista e femminista militante, nel 1964 l’ex senatrice è stata la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano e la prima donna in giunta provinciale.

Il 14 dicembre tocca a Vittorio Minola. Personaggio di spicco degli ultimi cinquant’anni, Minola, 84 anni, oltre a essere stato un avvocato molto apprezzato, ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio: consigliere comunale negli anni Settanta con la giunta Leonardi, vice presidente e poi consigliere della Fondazione Comunità Novarese dal 2006 al 2018, presidente di Stampa Club fino al 2016, per 44 anni, dal 1974 al 2018, presidente della Fondazione Faraggiana.

Il 18 febbraio 2021 scompare Patrizia Arzanità, 62 anni, la prima vittima tra gli operatori dell’ospedale Maggiore. Lavorava nel reparto di Unità spinale al distaccamento di via Piazza d’Armi. Dopo aver contratto il virus tre settimane prima, le sue condizioni si erano rapidamente aggravate.

Nel 2020 sono mancati altri personaggi noti del territorio: il 2 aprile muore a Santo Domingo Eugenio Conti, tra i fondatori e presidente dell’Auser cittadina e provinciale, presidente per anni della società di cremazione. Nel 2015 era stato insignito del sigillum di Novarese dell’anno proprio per le sue attività di volontariato.

Il 7 aprile muore l’ex vice sindaco di Meina, dal 1999 al 2009, Piero Ragazzoni a 82 anni. Il 28 luglio, all’età di 100 anni, scompare nella sua casa di Pettenasco il noto attore Gianrico Tedeschi.

Il 19 agosto se ne va anche Marika Colussi, titolare della storica merceria Paolotti di Prina mentre il 20 ottobre muore a 88 anni Enzo Mari, uno dei più grandi designer del ‘900, un innovativo, un rivoluzionario sotto certi punti di vista. Nato a Novara, la sua famiglia viveva a Cerano e poi si era trasferita nella grande città.


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Nel 2020 il Covid si è portato via 642 novaresi. Il primo decesso è stato registrato il 9 marzo: un uomo di 81 anni di Cavallirio deceduto all’ospedale di Vercelli in trattamento con casco cpap. Poi la strage delle case di riposo che dal mese di marzo sono diventate i luoghi dove si sono sviluppati i numerosi focolai del virus e dove è stato registrato il maggior numero di decessi per Coronavirus.

Il 15 marzo è toccato a Vittorio Gregotti, il decano degli architetti, deceduto all’ospedale San Giuseppe di Milano all’età di 92 anni. Gregotti era nato a Novara nel 1927 e già all’età di 20 anni lavorava a Parigi nel prestigioso studio dei fratelli Gustave, Claude e Auguste Perret. Una settimana dopo, il 22 marzo, se ne va il professor Eugenio Inglese, 75 anni, medico storico dell’ospedale di Novara, ex primario di Cardiologia nucleare.

Due giorni dopo, il 24 marzo, muore Giovanni Cattaneo, alpino di Recetto di 70 anni e membro della Protezione civile. Lo stesso giorno muore anche Stefano Baiguini, 48 anni, macellaio di Trecate conosciuto in tutto il paese.

Il marzo 25 è lutto a cameri: muore l’assessore Pietro Messina. Il 26 marzo una notizia sconvolge Novara: Alexander Franco Roa, 33 anni, originario di Santo Domingo, addetto alla vigilanza al supermercato Carrefour di Viale Giulio Cesare, muore per Covid. Il giorno dopo il punto vendita era rimasto chiuso in segno di lutto.

E poi il 27 marzo, uno dei giorni più bui nella storia della città: Novara accoglie cinque mezzi dell’esercito con trenta defunti di Bergamo. L’immagine di fra Roberto Raccagni del convento di San Nazzaro che benedice le bare è poi stata scelta dal National Geographic tra quelle più rappresentative del 2020.

Il giorno dopo, il 28 marzo, un altro evento sconvolge la città: la scomparsa dell’imprenditore novarese Renato Stella, a 56 anni, dopo dieci giorni di ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore.

Il 31 marzo i rappresentati di Comune e Provincia si sono fermati per un minuto di silenzio davanti a Palazzo Natta.

Il 22 aprile muore a 68 anni il dirigente del Palzola Pavic di Romagnano, Moreno Zanetta, storica figura del volley locale.

Il 4 maggio si comincia a tirare le somme: in provincia di Novara nel mese di marzo 2020 si è registrato un aumento di mortalità dell’80,3% rispetto alla media dei cinque anni precedenti e dall’inizio dell’epidemia Covid (20 febbraio) al 31 marzo si sono registrati 724 decessi (di cui 117 per Covid accertato)

Il 12 maggio un’altra notizia decreta il lutto cittadino: scompare il vescovo emerito della città, il cardinale Renato Corti all’età di 84 anni.

Il 13 agosto muore Mauro Codini, ex insegnante dell’Omar, punto di riferimento nel basket novarese e tra i fondatori dell’associazione Ursla Novara. Il 3 settembre, al Maggiore primo decesso dopo oltre un mese.

Il 7 dicembre scompare a 96 anni Lidia Menapace, la staffetta partigiana Da alcuni giorni era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano. Nata a Novara il 3 aprile 1924, pacifista e femminista militante, nel 1964 l’ex senatrice è stata la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano e la prima donna in giunta provinciale.

Il 14 dicembre tocca a Vittorio Minola. Personaggio di spicco degli ultimi cinquant’anni, Minola, 84 anni, oltre a essere stato un avvocato molto apprezzato, ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio: consigliere comunale negli anni Settanta con la giunta Leonardi, vice presidente e poi consigliere della Fondazione Comunità Novarese dal 2006 al 2018, presidente di Stampa Club fino al 2016, per 44 anni, dal 1974 al 2018, presidente della Fondazione Faraggiana.

Il 18 febbraio 2021 scompare Patrizia Arzanità, 62 anni, la prima vittima tra gli operatori dell’ospedale Maggiore. Lavorava nel reparto di Unità spinale al distaccamento di via Piazza d’Armi. Dopo aver contratto il virus tre settimane prima, le sue condizioni si erano rapidamente aggravate.

Nel 2020 sono mancati altri personaggi noti del territorio: il 2 aprile muore a Santo Domingo Eugenio Conti, tra i fondatori e presidente dell’Auser cittadina e provinciale, presidente per anni della società di cremazione. Nel 2015 era stato insignito del sigillum di Novarese dell’anno proprio per le sue attività di volontariato.

Il 7 aprile muore l’ex vice sindaco di Meina, dal 1999 al 2009, Piero Ragazzoni a 82 anni. Il 28 luglio, all’età di 100 anni, scompare nella sua casa di Pettenasco il noto attore Gianrico Tedeschi.

Il 19 agosto se ne va anche Marika Colussi, titolare della storica merceria Paolotti di Prina mentre il 20 ottobre muore a 88 anni Enzo Mari, uno dei più grandi designer del ‘900, un innovativo, un rivoluzionario sotto certi punti di vista. Nato a Novara, la sua famiglia viveva a Cerano e poi si era trasferita nella grande città.


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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore