Il maltempo si è abbattuto sulle risaie: danni tra il 90% e il 100%

«Stiamo monitorando la situazione ma purtroppo si calcolano danni tra il 90% e il 100% su terreni coltivati a riso che stava per essere raccolto proprio in queste ore. La zona più colpita risulta essere quella di Granozzo con Monticello, dove acqua e grandine hanno abbattuto le piantine di riso e distrutto le spighe. Sempre in provincia di Novara, a Vinzaglio, all’acqua e alla grandine si è unito il vento forte, che in pochi minuti ha allagato magazzini e locali di aziende e case. I nostri soci ci raccontano che la pioggia, spinta dalla forza del vento, è riuscita a bagnare addirittura il mais già stoccato nei silos».

Racconta Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco, facendo un bilancio dopo il maltempo: «Pioggia e grandine hanno colpito territori che non sono generalmente soggetti a questo tipo di fenomeni, confermando che, come denunciamo da tempo, un cambiamento del clima è in atto e i primi a pagarne le conseguenze sono gli agricoltori. Siamo molto preoccupati perché gli episodi di maltempo si stanno verificando anche in queste ore, con grandine che sta colpendo la città di Novara e pioggia e vento forte anche sui comuni limitrofi».

«La violenza di queste manifestazioni – evidenzia la Coldiretti – è il risultato dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno che è stato fino adesso di oltre un grado superiore alla media storica, classificando il 2020 in Italia come il secondo anno “più bollente” dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi otto mesi dai quali si evidenzia anche la caduta di circa il 25% di pioggia in meno nonostante il moltiplicarsi di nubifragi e grandinate. La tendenza alla tropicalizzazione del nostro clima si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti».


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Grandine e raffiche di vento sul territorio novarese

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Il maltempo si è abbattuto sulle risaie: danni tra il 90% e il 100%

«Stiamo monitorando la situazione ma purtroppo si calcolano danni tra il 90% e il 100% su terreni coltivati a riso che stava per essere raccolto proprio in queste ore. La zona più colpita risulta essere quella di Granozzo con Monticello, dove acqua e grandine hanno abbattuto le piantine di riso e distrutto le spighe. Sempre in provincia di Novara, a Vinzaglio, all’acqua e alla grandine si è unito il vento forte, che in pochi minuti ha allagato magazzini e locali di aziende e case. I nostri soci ci raccontano che la pioggia, spinta dalla forza del vento, è riuscita a bagnare addirittura il mais già stoccato nei silos».

Racconta Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco, facendo un bilancio dopo il maltempo: «Pioggia e grandine hanno colpito territori che non sono generalmente soggetti a questo tipo di fenomeni, confermando che, come denunciamo da tempo, un cambiamento del clima è in atto e i primi a pagarne le conseguenze sono gli agricoltori. Siamo molto preoccupati perché gli episodi di maltempo si stanno verificando anche in queste ore, con grandine che sta colpendo la città di Novara e pioggia e vento forte anche sui comuni limitrofi».

«La violenza di queste manifestazioni – evidenzia la Coldiretti – è il risultato dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno che è stato fino adesso di oltre un grado superiore alla media storica, classificando il 2020 in Italia come il secondo anno “più bollente” dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi otto mesi dai quali si evidenzia anche la caduta di circa il 25% di pioggia in meno nonostante il moltiplicarsi di nubifragi e grandinate. La tendenza alla tropicalizzazione del nostro clima si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti».


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