Il ministro Colao in visita al centro Amazon di Novara. Ed è subito polemica politica

L'attacco sociale dal vice presidente della Camera, Rampelli: «Amazon non paga le tasse»

Il centro Amazon di Novara ha ricevuto la visita di Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale. A fare gli onori di casa, Stefano Perego, VP Amazon EU Operations, che ha accompagnato il ministro nella visita al centro di distribuzione robotico, in attività dal settembre scorso e che vede già impiegati circa 500 dipendenti a tempo indeterminato.

Dal 2010, Amazon ha effettuato investimenti diretti nelle attività logistiche in Italia per oltre 8,7 miliardi di euro ed è presente in più di 50 sedi in tutto il Paese. Oggi l’azienda conta oltre 14.000 dipendenti a tempo
indeterminato, diventando uno dei principali creatori di lavoro in Italia degli ultimi 10 anni. Sono questi numeri rilevanti a testimonianza di un ruolo importante che porta con sé una grande responsabilità verso le persone che lavorano nei suoi siti e verso tutte le comunità locali in cui l’azienda opera.

Secondo quanto fa sapere Amazon «la stragrande maggioranza dei nostri dipendenti vive nei territori che ospitano le sedi e molti di loro sono cresciuti in quelle comunità e le opportunità di lavoro offerte dall’azienda fanno spesso una grande differenza, offrendo percorsi di carriera in un business tecnologicamente all’avanguardia. Un effetto positivo che viene percepito anche dalle imprese dei territori prossimi al centro. Da un recente studio condotto da Nomisma sull’impatto di Amazon nel territorio, in cui è stato preso in esame il vicino sito logistico di Vercelli, è emerso, per esempio, come a tre anni dall’insediamento, le imprese vicine al centro hanno incrementato il loro giro d’affari con un aumento dei ricavi del +6% (contro il -1,3% delle imprese più distanti) e aumentato il numero dei
dipendenti del +11% (contro il +9% delle imprese più distanti)».

«Crediamo fermamente che Amazon rappresenti un potente motore di crescita per l’economia italiana – afferma Stefano Perego, VP Amazon Operations per l’Europa e il Nord America – siamo in prima linea con investimenti, ricerca tecnologica e creazione di posti di lavoro. Un impegno costante i cui risultati ci riempiono d’orgoglio. È stato un onore oggi poter incontrare il Ministro Vittorio Colao e ribadire la nostra massima apertura al confronto e il nostro pieno supporto per un dialogo costruttivo con le istituzioni nel segno della crescita e della creazione di nuove opportunità per l’Italia».

La visti del ministro, però, ha suscitato la reazione politica del vice presidente della Camera, Fabio Rampelli (Fdl), che sui social ha scritto: «Il ministro Colao, in visita allo stabilimento di Amazon di Novara, ha fatto i conti con la pesante elusione fiscale che il gigante dell’ecommerce attua pagando al fisco italiano una parte infinitesimale dei profitti che fa grazie al mercato italiano? È consapevole del fatto che l’innovazione tecnologica, che lui dovrebbe promuovere, non può essere uno strumento per calpestare i diritti dei lavoratori, come invece fa Amazon né creare desertificazione del commercio di prossimità? Ha informato i ministri del Lavoro e della Salute di questa visita che hanno inviato ispettori, rilevato irregolarità e convocato i vertici di Amazon? Il fatto che la ‘creatura’ di Bezos dia lavoro a 14mila persone l’ha indotto a chiedere quanti posti di lavoro sono stati invece persi e quale sia il saldo? In ogni caso i posti di lavoro prodotti non possono dare una posizione di vantaggio rispetto ad altre aziende italiane che pagano 5 volte le tasse di Amazon allo Stato, danno anch’esse lavoro e, al contrario di Amazon, rispettano i diritti dei lavoratori con contratti nazionali e modalità prestazionali umane».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Una risposta

  1. Basta con queste ‘veline’ aziendali a a queste operazioni di facciata.Vergognoso che un ministro della Repubblica si presti a simili operazioni e strumentalizzazioni.

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Il ministro Colao in visita al centro Amazon di Novara. Ed è subito polemica politica

L’attacco sociale dal vice presidente della Camera, Rampelli: «Amazon non paga le tasse»

Il centro Amazon di Novara ha ricevuto la visita di Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale. A fare gli onori di casa, Stefano Perego, VP Amazon EU Operations, che ha accompagnato il ministro nella visita al centro di distribuzione robotico, in attività dal settembre scorso e che vede già impiegati circa 500 dipendenti a tempo indeterminato.

Dal 2010, Amazon ha effettuato investimenti diretti nelle attività logistiche in Italia per oltre 8,7 miliardi di euro ed è presente in più di 50 sedi in tutto il Paese. Oggi l’azienda conta oltre 14.000 dipendenti a tempo
indeterminato, diventando uno dei principali creatori di lavoro in Italia degli ultimi 10 anni. Sono questi numeri rilevanti a testimonianza di un ruolo importante che porta con sé una grande responsabilità verso le persone che lavorano nei suoi siti e verso tutte le comunità locali in cui l’azienda opera.

Secondo quanto fa sapere Amazon «la stragrande maggioranza dei nostri dipendenti vive nei territori che ospitano le sedi e molti di loro sono cresciuti in quelle comunità e le opportunità di lavoro offerte dall’azienda fanno spesso una grande differenza, offrendo percorsi di carriera in un business tecnologicamente all’avanguardia. Un effetto positivo che viene percepito anche dalle imprese dei territori prossimi al centro. Da un recente studio condotto da Nomisma sull’impatto di Amazon nel territorio, in cui è stato preso in esame il vicino sito logistico di Vercelli, è emerso, per esempio, come a tre anni dall’insediamento, le imprese vicine al centro hanno incrementato il loro giro d’affari con un aumento dei ricavi del +6% (contro il -1,3% delle imprese più distanti) e aumentato il numero dei
dipendenti del +11% (contro il +9% delle imprese più distanti)».

«Crediamo fermamente che Amazon rappresenti un potente motore di crescita per l’economia italiana – afferma Stefano Perego, VP Amazon Operations per l’Europa e il Nord America – siamo in prima linea con investimenti, ricerca tecnologica e creazione di posti di lavoro. Un impegno costante i cui risultati ci riempiono d’orgoglio. È stato un onore oggi poter incontrare il Ministro Vittorio Colao e ribadire la nostra massima apertura al confronto e il nostro pieno supporto per un dialogo costruttivo con le istituzioni nel segno della crescita e della creazione di nuove opportunità per l’Italia».

La visti del ministro, però, ha suscitato la reazione politica del vice presidente della Camera, Fabio Rampelli (Fdl), che sui social ha scritto: «Il ministro Colao, in visita allo stabilimento di Amazon di Novara, ha fatto i conti con la pesante elusione fiscale che il gigante dell’ecommerce attua pagando al fisco italiano una parte infinitesimale dei profitti che fa grazie al mercato italiano? È consapevole del fatto che l’innovazione tecnologica, che lui dovrebbe promuovere, non può essere uno strumento per calpestare i diritti dei lavoratori, come invece fa Amazon né creare desertificazione del commercio di prossimità? Ha informato i ministri del Lavoro e della Salute di questa visita che hanno inviato ispettori, rilevato irregolarità e convocato i vertici di Amazon? Il fatto che la ‘creatura’ di Bezos dia lavoro a 14mila persone l’ha indotto a chiedere quanti posti di lavoro sono stati invece persi e quale sia il saldo? In ogni caso i posti di lavoro prodotti non possono dare una posizione di vantaggio rispetto ad altre aziende italiane che pagano 5 volte le tasse di Amazon allo Stato, danno anch’esse lavoro e, al contrario di Amazon, rispettano i diritti dei lavoratori con contratti nazionali e modalità prestazionali umane».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore