«Cinque anni fa si votava per le elezioni amministrative: il tempo di Canelli è scaduto e noi dobbiamo giudicare oggi. Tutto quello che aveva promesso non è stato fatto. Qualche esempio? Su Casa Bossi il nulla, la pedonalizzazione di piazza Martiri è rimasto un sogno, il parcheggio sotterraneo non c’è. Gli unici progetti portati avanti, Agognate, sono quelli che erano stati impostanti dalla giunta Ballarè. Le caserme, una vergogna: noi con fatica le avevamo acquisite, Canelli le ha restituite al demanio per poi inserirle in un progetto di recupero tra quelli finanziabili con il Recovery: peccato, però, che non siano più una proprietà comunale. Dal punto di vista amministrativo, il Covid è stata una manna per questa giunta che ha ricevuto talmente tanti soldi da non riuscire a spenderli tutti. Non capisco come si può continuare a dire che questa è una buona amministrazione, che invece è stata una delle peggiori, buona solo a comunicare».
Come sempre il capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico, Rossano Pirovano, non usa mezzi termini per definire, a suo giudizio, l’operato del sindaco Alessandro Canelli. E lo ha fatto con i suoi colleghi in una conferenza stampa di fine mandato analizzando i cinque anni di amministrazione in vista delle prossime elezioni in programma il 10 ottobre, Covid permettendo.
«Tutto quello che diciamo è provato dai numeri dei bilancio – ha proseguito l’ex sindaco Andrea Ballarè -. Canelli ha avuto a disposizione un sacco di soldi che avrebbe dovuto spendere. Non lo dico solo io, ma anche chi lavora negli uffici comunali: non si sono mai visti così tanti soldi come negli ultimi quarant’anni e tanta incapacità di spesa. Un sindaco si valuta anche per la capacità di usare il denaro presente nelle casse comunali: se non è in grado di farlo, almeno che riduca le tasse. Vorremmo che in questi mesi l’attenzione venisse rivolta su tutti e cinque gli anni di amministrazione e no solo l’anno del Covid. Gli investimenti dei privati fatti negli anni anni scorsi si stanno dimostrando strategici e Canelli sta raccogliendo i frutti».
L’intervento della consiglieri Milù Allegra ha riguardato il PNRR: «Sul Recovery ci sono tante idee ma senza gambe: manca una linea strategica. Non si capisce quale sia il filo conduttore. Fra i 33 progetti non c’è una priorità: sembra che abbiamo fatto incetta di idee come si fa quando ci sono i saldi».
L’intervento del candidato sindaco Nicola Fonzo è quello che più ha guardato al futuro: «In questa campagna elettorale bisogna fare un riflessione sulla città del futuro: o ci ascoltiamo tra cittadini altrimenti restiamo fermi su idee ormai vecchie. Due milioni e 600 mila euro di avanzo di amministrazione non sono il segnale di un buon governo, anzi. Significa che il sindaco non è stato bravo a spenderli. Questa mancanza è un disinvestimento sul sogno: quante opere pubbliche potevano essere fatte con qui 2 milioni e 600 mila? Canelli ha rubato i sogni dei novaresi. Il bilancio dice una cosa grave: dal 2019 al 2020 la città ha perso 1446 abitanti. È vero che bisogna tenere conto dei decessi per Covid, ma il calo della natalità è comunque significativo. E se in una città nascono meno bambini, il sindaco è chiamato in causa. Quante iniziative per attrarre giovani, per le politiche sulla famiglia, per le mense e gli asili potevano essere fatte con 2 milioni e 600 mila euro? Se non si riuscirà ad attrarre ricercatori e giovani laureati che voglio investire sul futuro, Novara in pochi decenni rischia di diventare forse un porto sicuro, ma solo per anziani. La visione che bisogna avere di questa città è proiettata ai prossimi dieci anni».
E poi il Recovery: «I 33 progetti sono 33 titoli di coda ha concluso Fonzo -. Nessuno di questi prevede il rilancio della città. Per non parlare del fatto che molti sono ridicoli come il lavaggio dei pullman della Sun; l’unico significativo è quello riguardante il recupero del Quinto deposito. Sembra che da qui ai prossimi mesi arriveranno una valanga di soldi, invece non sarà così».
A chiudere è stato Pirovano con una riflessione puramente di natura politica: «Novara rischia di prendere una curva populista: Fratelli d’Italia cercando di superare la Lega alle prossime elezioni e guadagnarsi il maggior numero dei assessorati. Questo è preoccupante».
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Posso concordare con l’analisi anche se alcune iniziative della giunta precedente non le ho mai condivise. Subito dopo, però, se la volontà di battere la destra esiste, dovrebbero essere indicate le strategie da mettere in campo per ricompattare il centro sinistra e aggregare le forze ora disperse, comprese il movimento 5Stelle.