Il Piano della mobilità sostenibile approda in consiglio con le 106 osservazioni dei cittadini

Dopo un iter di oltre due anni, il Pums è arrivato in aula per l'approvazione. Numerose le modifiche al programma originale. Delle proposte arrivate in giunta solo 13 sono state accolte, 69 quelle escluse, le altre 24 parzialmente recepite

Il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) è finalmente arrivato in consiglio comunale per l’approvazione. Un imponente studio, frutto di oltre due anni di lavoro, sviluppato da Sintagma, la società di Perugia incaricata dal Comune, che ha prodotto un documento di 335 pagine il quale contempla al suo interno il Piano della Mobilità Dolce o Biciplan, il Piano del Trasporto Pubblico e, in un secondo momento, il Piano della Logistica Urbana.

Un piano di carattere strategico e programmatorio che è stato condiviso con i cittadini i quali hanno avuto la possibilità di inviare le proprie osservazioni: 106 in totale, ma solo 13 quelle accolte perchè considerate in linea con le strategie del Pums; 69 quelle rifiutate mentre le 24 restanti sono state parzialmente recepite. 37 le osservazioni presentate da privati cittadini, la quasi totalità dall’architetto Giovanni Gramegna, 9 dal consiglio dell’Ordine degli architetti, 17 dal Circolo Legambiente Il Pioppo mentre altre 23 congiuntamente con Fiab Amici della bici, Novara Green e Pro Natura. Il Pd ne ha proposte 7, 4 sono arrivate da Italia Nostra, 4 a Italia Viva, 2 dall’associazione I fontanili di Pernate.

Nella seduta di ieri, 14 novembre, solo 65 sono state discusse e approvate le relative controdeduzioni; le altre 41 saranno dibattute con le stesse modalità durante la prossima seduta, probabilmente convocata per il 21 novembre.

«Si tratta di un nuovo strumento per il Comune – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Teresa Armienti – di carattere strategico e programmatorio: tutte le tipologie di infrastrutture che verranno messe in campo saranno valutati con gli strumenti urbanistici. Il Pums non recepisce il dettaglio per ogni singola opera: i progetti saranno, infatti, approfonditi individuando il modo con il quale sarà eseguito ogni intervento e con i relativi costi. Un piano che descrive le azioni necessarie a costruire una città più sostenibile dal punto di vista della mobilità, agevolando e incentivando l’uso di mezzi alternativi all’auto, mezzi elettrici, monopattini, bike sharing e il servizio di trasporto pubblico.

Dal progetto originale – che comprendeva, a grandi linee, un filobus da nord a sud della città, 11 itinerari ciclabili e aumento delle piste ciclabili, zone 30, 17 nuove rotatorie, il rifacimento della mobilità intorno alla stazione ferroviaria con la pedonalizzazione di viale Manzoni e l’eliminazione dei passaggi a livello lungo viale Leonardo da Vinci e l’ampliamento della Ztl – sono state sviluppate alcune recenti modifiche. Le più consistenti riguardano la realizzazione del sottopasso pedonale e ciclabile in piazza Garibaldi ccje prolunga di 100 metri quello che attualmente passa sotto i binari della stazione: da una parte sbucherà alla stazione delle Ferrovie Nord, dall’altra su corso Garibaldi. L’altra importante novità riguarda l’annullamento del progetto del filobus in sostituzione di bus rapidi elettrici a frequenza maggiore che attraversano la città da nord a sud e da est a ovest.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Una risposta

  1. Qualcuno ha calcolato quanta CO2 si eliminerà e in quanti anni è di quanto si ridurrà il traffico di auto private a vantaggio di pedoni e biciclette?

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Un piano di carattere strategico e programmatorio che è stato condiviso con i cittadini i quali hanno avuto la possibilità di inviare le proprie osservazioni: 106 in totale, ma solo 13 quelle accolte perchè considerate in linea con le strategie del Pums; 69 quelle rifiutate mentre le 24 restanti sono state parzialmente recepite. 37 le osservazioni presentate da privati cittadini, la quasi totalità dall'architetto Giovanni Gramegna, 9 dal consiglio dell'Ordine degli architetti, 17 dal Circolo Legambiente Il Pioppo mentre altre 23 congiuntamente con Fiab Amici della bici, Novara Green e Pro Natura. Il Pd ne ha proposte 7, 4 sono arrivate da Italia Nostra, 4 a Italia Viva, 2 dall'associazione I fontanili di Pernate.

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«Si tratta di un nuovo strumento per il Comune - ha spiegato l'assessore all'Ambiente, Teresa Armienti - di carattere strategico e programmatorio: tutte le tipologie di infrastrutture che verranno messe in campo saranno valutati con gli strumenti urbanistici. Il Pums non recepisce il dettaglio per ogni singola opera: i progetti saranno, infatti, approfonditi individuando il modo con il quale sarà eseguito ogni intervento e con i relativi costi. Un piano che descrive le azioni necessarie a costruire una città più sostenibile dal punto di vista della mobilità, agevolando e incentivando l'uso di mezzi alternativi all'auto, mezzi elettrici, monopattini, bike sharing e il servizio di trasporto pubblico.

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