Il Piano della mobilità sostenibile è stato approvato. Critiche dall’opposizione

Secondo l'assessore all'Ambiente e i gruppi di maggioranza si tratta di un percorso ambizioso che si basa su un nuovo modello di sostenibilità. Critica la minoranza: «Un progetto a cui mancano coraggio e visione»

Dopo due sedute di consiglio comunale, il Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, è stato approvato ma con i soli voti della maggioranza. Secondo l’opposizione la giunta non ha avuto nè coraggio nè visione – i consiglieri l’hanno ripetuto in più occasioni durante la seduta – il Piano non risolverà concretamente le criticità e è stata presa in considerazione la maggior parte dei suggerimenti proposti da associazioni e privati cittadini.

Delle 106 osservazioni proposte, infatti (65 discusse nel consiglio del 14 novembre, le altre 41 in quello di ieri, 21) solo 13 quelle accolte perchè considerate in linea con le strategie del Pums; 69 quelle rifiutate mentre le 24 restanti sono state parzialmente recepite. 37 le osservazioni presentate da privati cittadini, la quasi totalità dall’architetto Giovanni Gramegna, 9 dal consiglio dell’Ordine degli architetti, 17 dal Circolo Legambiente Il Pioppo mentre altre 23 congiuntamente con Fiab Amici della bici, Novara Green e Pro Natura. Il Pd ne ha proposte 7, 4 sono arrivate da Italia Nostra, 4 a Italia Viva, 2 dall’associazione I fontanili di Pernate.

Dal progetto originale – che comprendeva, a grandi linee, un filobus da nord a sud della città, 11 itinerari ciclabili e aumento delle piste ciclabili, zone 30, 17 nuove rotatorie, il rifacimento della mobilità intorno alla stazione ferroviaria con la pedonalizzazione di viale Manzoni e l’eliminazione dei passaggi a livello lungo viale Leonardo da Vinci e l’ampliamento della Ztl – sono state sviluppate alcune recenti modifiche. Le più consistenti riguardano la realizzazione del sottopasso pedonale e ciclabile in piazza Garibaldi che prolunga di 100 metri quello che attualmente passa sotto i binari della stazione: da una parte sbucherà alla stazione delle Ferrovie Nord, dall’altra su corso Garibaldi. L’altra importante novità riguarda l’annullamento del progetto del filobus in sostituzione di bus rapidi elettrici Brt a frequenza maggiore che attraversano la città da nord a sud e da est a ovest.

Tra i punti più criticati dalla minoranza ci sono la situazione dei passaggi a livello, in particolare in via Marconi e in via Leonardo da Vinci; i consiglieri hanno poi proposto di ridurre i posti auto a favore di corsie per la mobilità dolce e l’aumento delle tariffe sui parcheggi.

«Volete il ponte sullo Stretto e non siete in grado di risolvere il problema dei passaggi a livello – ha dichiarato il consigliere del Pd, Rossano Pirovano, seguito dagli altri colleghi -. Come pensate di creare i bus rapidi se non volete togliere le file di parcheggi lungo le vie interessate dal transito? Le vostre risposte superficiali squalificano l’ingegneria italiana. Chi ha l’ambizione di pensare a un Pums che deve migliorare le sorti della città sotto l’aspetto della mobilità, non può dire che i luoghi non consentono cambiamenti: è un concetto di bassezza intellettuale».

Anche il capogruppo dei Cinquestelle, Mario Iacopino, si è soffermato sul problema delle chiusure ai passaggi a livello: «Un problema concreto non si può liquidare con una frase. Oggi si possono installare segnali luminosi, ma voi non avete mai preso in considerazione alcuna soluzione alternativa».

A margine della seduta, l’assessore all’Ambiente, Teresa Armienti, ha dichiarato: «Uno strumento che ha come obiettivo principale il miglioramento dell’accessibilità alle aree urbane promuovendo la mobilità e i trasporti sostenibili e di alta qualità, orientando, nella fase successiva, le scelte degli utenti verso l’utilizzo della bici, della mobilità pedonale, del trasporto pubblico e dei mezzi privati a basso impatto ambientale, creando le infrastrutture che lo consentano. Il traguardo raggiunto non è stato calato dall’alto, ma al contrario è stato un percorso lungo e condiviso con il territorio. Dal 2019 l’amministrazione sta lavorando al Pums, tenendo conto anche della sospensione dovuta alla pandemia. Anni nel corso dei quali sono stati effettuati sondaggi tra i cittadini, coloro che utilizzano i mezzi pubblici, gli automobilisti, i cittadini stessi, attraverso questionari e confronti che abbiamo attivato con associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, forze politiche e civiche. Un Piano non solo coraggioso ma alquanto ambizioso per il quale intendiamo attivarci immediatamente per l’individuazione delle necessarie risorse da investire».

«Un nuovo percorso che darà concreto avvio a un processo di profondo cambiamento – hanno aggiunto i capigruppo di maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Forza Novara -. Le osservazioni pervenute sono state numerose, il confronto che ha preceduto le si è rivelato non solo molto utile, ma finalizzato a un lavoro sinergico a cui hanno contribuito associazioni, cittadini e ovviamente i gruppi presenti in consiglio. L’amministrazione sta elaborando un progetto di città e lo fa interrogandosi innanzitutto su un nuovo modello di sostenibilità senza la quale non c’è futuro. Ora, l’obiettivo è quello di informare la cittadinanza sul fatto che è sempre più necessaria una grande sensibilità su questo tema, ottenendo la partecipazione effettiva di tutti».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il Piano della mobilità sostenibile è stato approvato. Critiche dall’opposizione

Secondo l’assessore all’Ambiente e i gruppi di maggioranza si tratta di un percorso ambizioso che si basa su un nuovo modello di sostenibilità. Critica la minoranza: «Un progetto a cui mancano coraggio e visione»

Dopo due sedute di consiglio comunale, il Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, è stato approvato ma con i soli voti della maggioranza. Secondo l’opposizione la giunta non ha avuto nè coraggio nè visione – i consiglieri l’hanno ripetuto in più occasioni durante la seduta – il Piano non risolverà concretamente le criticità e è stata presa in considerazione la maggior parte dei suggerimenti proposti da associazioni e privati cittadini.

Delle 106 osservazioni proposte, infatti (65 discusse nel consiglio del 14 novembre, le altre 41 in quello di ieri, 21) solo 13 quelle accolte perchè considerate in linea con le strategie del Pums; 69 quelle rifiutate mentre le 24 restanti sono state parzialmente recepite. 37 le osservazioni presentate da privati cittadini, la quasi totalità dall’architetto Giovanni Gramegna, 9 dal consiglio dell’Ordine degli architetti, 17 dal Circolo Legambiente Il Pioppo mentre altre 23 congiuntamente con Fiab Amici della bici, Novara Green e Pro Natura. Il Pd ne ha proposte 7, 4 sono arrivate da Italia Nostra, 4 a Italia Viva, 2 dall’associazione I fontanili di Pernate.

Dal progetto originale – che comprendeva, a grandi linee, un filobus da nord a sud della città, 11 itinerari ciclabili e aumento delle piste ciclabili, zone 30, 17 nuove rotatorie, il rifacimento della mobilità intorno alla stazione ferroviaria con la pedonalizzazione di viale Manzoni e l’eliminazione dei passaggi a livello lungo viale Leonardo da Vinci e l’ampliamento della Ztl – sono state sviluppate alcune recenti modifiche. Le più consistenti riguardano la realizzazione del sottopasso pedonale e ciclabile in piazza Garibaldi che prolunga di 100 metri quello che attualmente passa sotto i binari della stazione: da una parte sbucherà alla stazione delle Ferrovie Nord, dall’altra su corso Garibaldi. L’altra importante novità riguarda l’annullamento del progetto del filobus in sostituzione di bus rapidi elettrici Brt a frequenza maggiore che attraversano la città da nord a sud e da est a ovest.

Tra i punti più criticati dalla minoranza ci sono la situazione dei passaggi a livello, in particolare in via Marconi e in via Leonardo da Vinci; i consiglieri hanno poi proposto di ridurre i posti auto a favore di corsie per la mobilità dolce e l’aumento delle tariffe sui parcheggi.

«Volete il ponte sullo Stretto e non siete in grado di risolvere il problema dei passaggi a livello – ha dichiarato il consigliere del Pd, Rossano Pirovano, seguito dagli altri colleghi -. Come pensate di creare i bus rapidi se non volete togliere le file di parcheggi lungo le vie interessate dal transito? Le vostre risposte superficiali squalificano l’ingegneria italiana. Chi ha l’ambizione di pensare a un Pums che deve migliorare le sorti della città sotto l’aspetto della mobilità, non può dire che i luoghi non consentono cambiamenti: è un concetto di bassezza intellettuale».

Anche il capogruppo dei Cinquestelle, Mario Iacopino, si è soffermato sul problema delle chiusure ai passaggi a livello: «Un problema concreto non si può liquidare con una frase. Oggi si possono installare segnali luminosi, ma voi non avete mai preso in considerazione alcuna soluzione alternativa».

A margine della seduta, l’assessore all’Ambiente, Teresa Armienti, ha dichiarato: «Uno strumento che ha come obiettivo principale il miglioramento dell’accessibilità alle aree urbane promuovendo la mobilità e i trasporti sostenibili e di alta qualità, orientando, nella fase successiva, le scelte degli utenti verso l’utilizzo della bici, della mobilità pedonale, del trasporto pubblico e dei mezzi privati a basso impatto ambientale, creando le infrastrutture che lo consentano. Il traguardo raggiunto non è stato calato dall’alto, ma al contrario è stato un percorso lungo e condiviso con il territorio. Dal 2019 l’amministrazione sta lavorando al Pums, tenendo conto anche della sospensione dovuta alla pandemia. Anni nel corso dei quali sono stati effettuati sondaggi tra i cittadini, coloro che utilizzano i mezzi pubblici, gli automobilisti, i cittadini stessi, attraverso questionari e confronti che abbiamo attivato con associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, forze politiche e civiche. Un Piano non solo coraggioso ma alquanto ambizioso per il quale intendiamo attivarci immediatamente per l’individuazione delle necessarie risorse da investire».

«Un nuovo percorso che darà concreto avvio a un processo di profondo cambiamento – hanno aggiunto i capigruppo di maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Forza Novara -. Le osservazioni pervenute sono state numerose, il confronto che ha preceduto le si è rivelato non solo molto utile, ma finalizzato a un lavoro sinergico a cui hanno contribuito associazioni, cittadini e ovviamente i gruppi presenti in consiglio. L’amministrazione sta elaborando un progetto di città e lo fa interrogandosi innanzitutto su un nuovo modello di sostenibilità senza la quale non c’è futuro. Ora, l’obiettivo è quello di informare la cittadinanza sul fatto che è sempre più necessaria una grande sensibilità su questo tema, ottenendo la partecipazione effettiva di tutti».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore