Il Piemonte annuncia l’inizio della quarta dose ma viene bloccato dal Ministero

Un malinteso tra i due enti ha dato il via alla campagna rivolta agli immunodepressi. Subito interrotte le somministrazioni

Con una nota firmata dal governatore Alberto Cirio, venerdì 11 febbraio la Regione ha annunciato l’inizio della quarta dose di vaccino anti Covid per i soggetti immunodepressi specificando che il via libera era stato autorizzato dal ministero della Salute «rispondendo a una richiesta di chiarimento della Regione Piemonte. In particolare gli immunodepressi che, dopo almeno 28 giorni dal completamento del ciclo primario con doppia dose – si leggeva nella nota – hanno ricevuto una terza somministrazione possono ricevere anche la quarta somministrazione (cosiddetta “booster”) una volta che siano trascorsi almeno 120 giorni dalla dose addizionale. L’Unità di crisi ha dato quindi indicazione alle Aziende sanitarie di procedere con la convocazione di tutti gli oltre 58 mila immunodepressi che in Piemonte hanno già maturato i tempi previsti».

Pochi minuti dopo, però, lo stesso Ministero ha chiarito che non c’era stata nessuna autorizzazione e la Regione ha dovuto interrompersi. Nei giorni precedenti alcuni ospedali e medici di base avevano proceduto con le somministrazioni dei primi pazienti più fragili in virtù di un’autorizzazione arrivata dal Dicastero che in realtà era stata male interpretata da alcuni funzionari regionali.

«La quarta dose esclusivamente per gli immunocompromessi – ha poi chiarito il Ministero in una nota – è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di Aifa potrà eventualmente essere autorizzata».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Il Piemonte annuncia l’inizio della quarta dose ma viene bloccato dal Ministero

Un malinteso tra i due enti ha dato il via alla campagna rivolta agli immunodepressi. Subito interrotte le somministrazioni

Con una nota firmata dal governatore Alberto Cirio, venerdì 11 febbraio la Regione ha annunciato l'inizio della quarta dose di vaccino anti Covid per i soggetti immunodepressi specificando che il via libera era stato autorizzato dal ministero della Salute «rispondendo a una richiesta di chiarimento della Regione Piemonte. In particolare gli immunodepressi che, dopo almeno 28 giorni dal completamento del ciclo primario con doppia dose - si leggeva nella nota - hanno ricevuto una terza somministrazione possono ricevere anche la quarta somministrazione (cosiddetta “booster”) una volta che siano trascorsi almeno 120 giorni dalla dose addizionale. L’Unità di crisi ha dato quindi indicazione alle Aziende sanitarie di procedere con la convocazione di tutti gli oltre 58 mila immunodepressi che in Piemonte hanno già maturato i tempi previsti».

Pochi minuti dopo, però, lo stesso Ministero ha chiarito che non c’era stata nessuna autorizzazione e la Regione ha dovuto interrompersi. Nei giorni precedenti alcuni ospedali e medici di base avevano proceduto con le somministrazioni dei primi pazienti più fragili in virtù di un’autorizzazione arrivata dal Dicastero che in realtà era stata male interpretata da alcuni funzionari regionali.

«La quarta dose esclusivamente per gli immunocompromessi - ha poi chiarito il Ministero in una nota - è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di Aifa potrà eventualmente essere autorizzata».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore