Finalmente il Piemonte coinvolge Scr (società di committenza regionle), con il bando affidato all’unità di crisi, e distribuisce 58 milioni di pezzi tra materiale sanitario e dispositivi di protezione individuale da destinare alle strutture piemontesi per un totale di circa 80 milioni di euro: la base d’asta era di oltre 118 milioni di euro, ma su alcuni lotti non ci sono state offerte disponibili a causa di una domanda mondiale notevolmente superiore all’offerta. Oltre a camici, mascherine e guanti, infatti, il bando d’acquisto prevede anche cappellini chirurgici, copri scarpe in pvc, visiere di protezione, occhiali protettivi e tute di sicurezza per la protezione da agenti biologici e chimici.
Nel frattempo, nelle ultime ore, la protezione civile, ha proseguito con il piano mascherine distribuendone 662 mila tra chirurgiche, ffp2 ed ffp3, di cui 625.000 alle Asl e 37.000 ai volontari di Anpas e Croce rossa.
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Un boccata d’ossigeno che però non basta a soddisfare il fabbisogno sanitario regionale, come ammette l’assessore Gabusi: «Le necessità sono tante, per questo la ricerca degli approvvigionamenti prosegue senza sosta. Altri ordini sono in consegna già nelle prossime ore, anche perché alcune tipologie di dispositivi vanno in esaurimento prima di altre, a partire dalle ffp3».
Oltre alle mascherine, la protezione civile sta distribuendo attrezzature e dispositivi di vario tipo alle strutture sanitarie piemontesi, tra cui un gruppo elettrogeno da 100 kW per l’alimentazione di una tac mobile all’Ospedale Amedeo di Savoia, su richiesta dell’Asl Città di Torino, resa disponibile per 3 mesi dalla Fondazione Specchio dei Tempi.