Il Piemonte si prepara a diventare zona arancione, ma i cambiamenti sono pochi

Il Piemonte si prepara a diventare zona arancione. A differenza di alcune regioni italiane che dalla prossima settimana potrebbero entrare in zona rossa, da domenica 29 novembre il Piemonte, così come la Lombardia, potrà beneficiare di un allentamento delle misure anti Covid. Questo perchè i dati dicono che nella prima metà del mese di novembre è stato raggiunto il punto più alto della curva (32%) e ora si sta scendendo sotto la soglia del 30%.

Cosa cambia, dunque, dalla zona rossa a quella arancione? Innanzitutto la possibilità di spostarsi liberamente e senza autocertificazione nel proprio comune sempre con il coprifuoco dalle 22 alle 5; anche nelle zone arancioni è vietato spostarsi al di fuori del comune e della regione di residenza, tranne che per comprovate necessità e motivi di lavoro, studio o salute.

 

 

Anche nella zona arancione è permesso muoversi per assistere un parente o un amico non autosufficienti, senza limiti di orario. È consentito spostarsi per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o l’affidatario, oppure per portarli a casa propria; per questo sono consentiti spostamenti anche tra Comuni di aree differenti. Resta, consentito anche se fortemente sconsigliato, spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni.

Rimangono chiusi bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie (escluse mense e catering) che possono continuare a prestare servizio di asporto fino alle 22 e a domicilio. Possono, però, aprire i negozi di generi vari, e non solo quelli alimentari, oltre ai centri estetici e ai centri commerciali, per i quali rimane, però, il divieto di apertura nei giorni festivi e prefestivi.

Per quanto riguarda le scuole, le superiori proseguono con la didattica a distanza, elementari e infanzia in presenza. Potrebbero tornare le lezioni in presenza anche per gli alunni di seconda e terza media.

Nessun cambiamento per quanto riguarda i trasporti che rimangono con una capienza al 50%. Continuano a restare chiusi teatri, cinema, piscine e palestre.

«Da domenica 29 il Piemonte sarà in zona arancione – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Me lo ha appena confermato il ministro della Salute Speranza. Una notizia positiva che è il frutto di tanti sacrifici dei piemontesi e del grande lavoro dal nostro sistema sanitario. Questo è un passo importante perché permetterà a molte nostre attività commerciali di riaprire già da questa domenica, ma che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità. Non possiamo sprecare questo grande sforzo, non possiamo permetterci di tornare indietro. La strada è quella giusta, continuiamo a percorrerla insieme con senso di responsabilità e prudenza».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il Piemonte si prepara a diventare zona arancione. A differenza di alcune regioni italiane che dalla prossima settimana potrebbero entrare in zona rossa, da domenica 29 novembre il Piemonte, così come la Lombardia, potrà beneficiare di un allentamento delle misure anti Covid. Questo perchè i dati dicono che nella prima metà del mese di novembre è stato raggiunto il punto più alto della curva (32%) e ora si sta scendendo sotto la soglia del 30%. Cosa cambia, dunque, dalla zona rossa a quella arancione? Innanzitutto la possibilità di spostarsi liberamente e senza autocertificazione nel proprio comune sempre con il coprifuoco dalle 22 alle 5; anche nelle zone arancioni è vietato spostarsi al di fuori del comune e della regione di residenza, tranne che per comprovate necessità e motivi di lavoro, studio o salute.     Anche nella zona arancione è permesso muoversi per assistere un parente o un amico non autosufficienti, senza limiti di orario. È consentito spostarsi per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o l’affidatario, oppure per portarli a casa propria; per questo sono consentiti spostamenti anche tra Comuni di aree differenti. Resta, consentito anche se fortemente sconsigliato, spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni. Rimangono chiusi bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie (escluse mense e catering) che possono continuare a prestare servizio di asporto fino alle 22 e a domicilio. Possono, però, aprire i negozi di generi vari, e non solo quelli alimentari, oltre ai centri estetici e ai centri commerciali, per i quali rimane, però, il divieto di apertura nei giorni festivi e prefestivi. Per quanto riguarda le scuole, le superiori proseguono con la didattica a distanza, elementari e infanzia in presenza. Potrebbero tornare le lezioni in presenza anche per gli alunni di seconda e terza media. Nessun cambiamento per quanto riguarda i trasporti che rimangono con una capienza al 50%. Continuano a restare chiusi teatri, cinema, piscine e palestre. «Da domenica 29 il Piemonte sarà in zona arancione - dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Me lo ha appena confermato il ministro della Salute Speranza. Una notizia positiva che è il frutto di tanti sacrifici dei piemontesi e del grande lavoro dal nostro sistema sanitario. Questo è un passo importante perché permetterà a molte nostre attività commerciali di riaprire già da questa domenica, ma che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità. Non possiamo sprecare questo grande sforzo, non possiamo permetterci di tornare indietro. La strada è quella giusta, continuiamo a percorrerla insieme con senso di responsabilità e prudenza».

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