«L’alternativa alla scuola di Lumellogno? Andare in un prato. E siccome siamo a una settimana dall’inizio dell’anno, non possiamo che accettare la decisione, ma non è corretto lavorare in questi termini». Tuona, ancora una volta, il dirigente scolastico dell’istituto tecnico Omar, Franco Ticozzi, in una corsa contro il tempo, durata tutta l’estate, per trovare spazi alle diciotto classi che non potranno rientrare in sede dopo il crollo del tetto della manica C avvenuto lo scorso 28 giugno.
«I lavori al distaccamento di San Rocco sono quasi terminati – prosegue il preside -. La prossima settimana saranno ultimati i bagni, uno anche per disabili come è previsto dalla normativa, predisposti i cablaggi per la rete wifi, mentre i detenuti dipingeranno gli interni».
Il problema, ora, è la struttura di Lumellogno che dovrebbe ospitare otto classi e due laboratori. «L’11 settembre suonerà la campanella, ma le chiavi della scuola ancora non ci sono e non arriveranno prima delle 9 di lunedì 4 – spiega Ticozzi -. Inoltre, la maggior parte dei nostri studenti arriva da fuori Novara e viaggia in treno: dalla stazione alla sede di baluardo Lamarmora si arriva a piedi, ma per Lumellogno serve un pullman e i costi non possono certamente essere caricati sulle famiglie. Abbiamo pensato a una navetta gratuita, ma Sun non riesce a garantire il servizio perché non ha i mezzi per gli orari di entrata e uscita da scuola, Comune e Provincia non hanno i soldi per pagarne una. Ho fatto presente questi aspetti nella riunione della scorsa settimana, ma gli enti si sono trincerati dietro la mancanza di risorse. In questo modo si lede il diritto allo studio: se questa situazione non verrà risolta, convocherò il consiglio di istituto e saranno messe in atto azioni di protesta».
Infine il dirigente lamenta il fatto di non essere stato avvisato «che lunedì 4 settembre inizieranno i lavori di demolizione della parte di tetto danneggiata nel crollo. L’abbiamo saputo in modo informale, ma dalla Provincia nessuna comunicazione».