Il sindaco Canelli: «Abbiate pazienza. E il governo metta mano al portafoglio». Il primo cittadino di Novara, nella diretta Facebook di oggi, ha sostanzialmente confermato la situazione riguardante l’emergenza coronavirus, ma non ha usato mezzi termini parlando delle ripercussioni sul territorio: «Ringrazio tutti coloro che si stanno sacrificando, prime fra tutti le attività commerciali e produttive. Mi rendo che questa situazione abbia una ricaduta pesante da un punto di vista economico e sociale su negozi, industrie e operatori della cultura: adesso lo sforzo sarà quello di far capire che c’è stato un danno economico enorme. Il governo metta mano al portafoglio con senso di responsabilità».
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Riguardo ai numeri «confermo – ha proseguito il sindaco – che non ci sono casi accertati di contagio. Oltre ai tre di domenica, l’ospedale Maggiore ha inviato alle unità di analisi torinesi altri otto tamponi di cittadini novaresi sui quali è stato necessario fare un approfondimento e tutti sono risultati negativi».
Come era già stato annunciato ieri dalla Regione, Canelli ha confermato che «da oggi l’ospedale do Novara svolge le analisi sui casi sospetti di tutto il quadrante. Domani mattina è in programma una riunione in Prefettura per fare il punto della situazione e domani sera province e comuni capoluogo sono convocati a Torino per ragionare sull’eventuale proroga dell’ordinanza. Al momento stiamo preparando un’ulteriore ordinanza recependo gli atti regionali e quelli del consiglio dei ministri».
E poi ha proseguito: «In città si sta cominciando a capire il motivo delle misure di contenimento. Ringrazio tutte le persone che stanno cercando tutte le condizioni per minimizzare il rischio di diffusione e gli operatori sanitari che svolgono un lavoro attento e preciso. Grazie anche alle famiglie che hanno difficoltà a gestire i bambini a casa da scuola: vi chiedo di avere pazienza sperando che la situazione possa rientrare nel più breve tempo possibile. Queste misure sono necessarie per ridurre il rischio e hanno un interesse generale di tutela della salute pubblica».