Il sindaco Canelli: «Tre quarti dei profughi sono bambini. Dobbiamo costruire il loro futuro»

Questa mattina il sindaco Alessandro Canelli, con una rappresentanza di Ascom Novara, ha fatto visita alle donne ucraine ospiti dell’hotel Parmigiano

Questa mattina il sindaco Alessandro Canelli, con una rappresentanza di Ascom Novara, ha fatto visita alle donne ucraine ospiti dell’hotel Parmigiano e ha consegnato loro un vaso di gerbere gialle e tulipani blu, i colori della bandiera ucraina, donati da Federfiori Confcommercio.

Attualmente l’albergo, messo a disposizione dei proprietari, la famiglia Torresan, ospita circa 40 persone tra donne, alcune in gravidanza, e bambini.

«Questo luogo funziona come centro di prima accoglienza – ha ribadito il sindaco -. Ieri sono arrivate altre 58 persone, quasi tutte sistemate presso le case dei parenti; non tutti però potranno ospitare per un lungo periodo, per questo motivo ci stiamo organizzando con altre soluzioni, tra cui gli alloggi messi a disposizione dai privati cittadini. La diocesi ha messo a disposizione l’ex seminario, ma probabilmente non ce ne sarà bisogno».

«Tre quarti dei profughi sono bambini – ha proseguito il sindaco -. Ora pensiamo all’emergenza, ma dobbiamo anche immaginare di costruire il loro futuro per l’inserimento nelle scuole. Con l’associazione For life organizzeremo momenti di avvicinamento alla lingua italiana poi si vedrà».

Sul fronte sanitario «si sta muovendo l’Asl per fare in modo che tutte queste persone ricevano la giusta assistenza, in modo particolare le donne in gravidanza, attraverso l’emissione di una tessera sanitaria provvisoria. L’azienda è anche in grado di garantire tamponi e vaccinazioni anti Covid» ha concluso il sindaco.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Questa mattina il sindaco Alessandro Canelli, con una rappresentanza di Ascom Novara, ha fatto visita alle donne ucraine ospiti dell’hotel Parmigiano e ha consegnato loro un vaso di gerbere gialle e tulipani blu, i colori della bandiera ucraina, donati da Federfiori Confcommercio.

Attualmente l’albergo, messo a disposizione dei proprietari, la famiglia Torresan, ospita circa 40 persone tra donne, alcune in gravidanza, e bambini.

«Questo luogo funziona come centro di prima accoglienza – ha ribadito il sindaco -. Ieri sono arrivate altre 58 persone, quasi tutte sistemate presso le case dei parenti; non tutti però potranno ospitare per un lungo periodo, per questo motivo ci stiamo organizzando con altre soluzioni, tra cui gli alloggi messi a disposizione dai privati cittadini. La diocesi ha messo a disposizione l’ex seminario, ma probabilmente non ce ne sarà bisogno».

«Tre quarti dei profughi sono bambini – ha proseguito il sindaco -. Ora pensiamo all’emergenza, ma dobbiamo anche immaginare di costruire il loro futuro per l’inserimento nelle scuole. Con l’associazione For life organizzeremo momenti di avvicinamento alla lingua italiana poi si vedrà».

Sul fronte sanitario «si sta muovendo l’Asl per fare in modo che tutte queste persone ricevano la giusta assistenza, in modo particolare le donne in gravidanza, attraverso l’emissione di una tessera sanitaria provvisoria. L’azienda è anche in grado di garantire tamponi e vaccinazioni anti Covid» ha concluso il sindaco.

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