Novara ha rinnovato anche quest’anno la storica tradizione della premiazione dei “Novaresi dell’Anno”, un evento che dal 1983 celebra le personalità cittadine che si sono distinte per il loro impegno e contributo alla comunità nell’anno precedente. La cerimonia si è svolta questo pomeriggio, 17 gennaio, all’Arengo del Broletto, dove il sindaco Alessandro Canelli ha consegnato ai tre premiati il prestigioso Sigillum Communitatis Novariae.
L’evento si è aperto con la proiezione delle suggestive immagini scattate da Mario Finotti, dedicate alla straordinaria storia del Villaggio Dalmazia, in occasione del 70esimo anniversario della sua fondazione. A rendere ancora più significativa la celebrazione, la partecipazione di una rappresentanza degli abitanti del quartiere insieme a Flavio Lenaz, presidente dell’associazione giuliano dalmata, e a Giuliano Koten, esule fiumano ed ex campione paralimpico, già insignito del Sigillum nel 1988. In questo contesto, il sindaco Canelli ha annunciato la futura istituzione di un museo dedicato alla storia della comunità.
Nel suo discorso, Canelli ha sottolineato le sfide che la città si trova ad affrontare: «Novara si trova di fronte a grandi sfide culturali, sociali ed educative. Le istituzioni come la famiglia e la scuola sono in crisi, e serve maggiore attenzione al welfare in un contesto di risorse sempre più limitate. Per affrontare queste sfide è fondamentale la coesione della comunità locale. Il confronto tra parroci, insegnanti e chi propone percorsi innovativi, così come il contributo di imprenditori e associazioni di volontariato, è essenziale per rafforzare il tessuto sociale. I tre premiati di quest’anno rappresentano pienamente questo spirito di impegno e responsabilità».
I tre premiati
Margherita Zanetta: «Si scopre il senso delle cure palliative»
Presidente dell’associazione IdeaInsieme, che da vent’anni si dedica all’assistenza di pazienti in fase avanzata attraverso cure palliative.
«Il senso delle cure palliative sta crescendo sempre di più. Sono felice per questo riconoscimento, ma avrei voluto condividerlo con i 60 volontari che ogni giorno si impegnano con dedizione. Noi ci siamo sempre per garantire un supporto costante a pazienti e famiglie, ricordando che ogni persona deve essere considerata tale, e non solo un malato».
Riccardo Bisatti: «Regalo i biscotti di Novara alle persone con cui lavoro in Italia e all’estero»
Pianista e direttore d’orchestra, classe 2000, inserito tra gli under40 più influenti della cultura italiana secondo la rivista Fortune.
«Sono profondamente legato alla mia città. Mi sono innamorato della musica qui, cantando nel coro di voci bianche. Anche se vivo poco a Novara, torno sempre volentieri e porto con me i biscotti di Novara come regalo per cantanti e registi con cui lavoro».
Marco Sciamanna: «Niente è impossibile se si vuole davvero»
General Manager della sede novarese di GlobalWafers, azienda leader nella produzione di wafer di silicio.
Alla cerimonia ha partecipato anche il console dell’Ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia, giunto da Roma insieme a una delegazione. Sciamanna ha dedicato il premio al padre, scomparso vent’anni fa:« Senza la mia famiglia, che è stata la mia vera squadra, non sarei qui. La nostra azienda ha vissuto momenti difficili, passando da 1000 dipendenti a 600, ma oggi siamo risaliti a oltre 800, con l’obiettivo di tornare a 1000. GlobalWafers ha investito 450 milioni di euro a Novara: credo fermamente nell’importanza di restituire al territorio ciò che ho ricevuto». E ha aggiunto: «La mia passione è la montagna, fuggo lì durante il fine settimana. L’ultima volta ho incontrato un ragazzo senza gambe che ha fatto un percorso in due ore un percorso con 20 metri di dislivello. Questo è per me il senso: nulla è impossibile se si vuole davvero».