Imprenditore di Romentino si occupò della vendita di un fuoristrada rubato: condannato per riciclaggio

È la stessa persona che di recente è stata rinviata a giudizio per l’inchiesta sul caporalato nel mondo del volantinaggio ai danni di giovani pakistani

Un raggiro scoperto soltanto perché l’acquirente dell’auto, risultata rubata e con targa clonata, era stato fermato in un normale controllo stradale. Il compratore, quando le forze dell’ordine gli avevano fatto presente che quel Range Rover proveniva da un furto commesso a Roma, aveva risposto fornendo i dati del professionista che aveva fatto da mediatore nella compravendita. Indagato dopo la denuncia dell’automobilista, l’imprenditore A.C., quarantenne di Romentino già noto alle forze dell’ordine (di recente è stato rinviato a giudizio per l’inchiesta sul caporalato nel mondo del volantinaggio ai danni di giovani pakistani), è stato condannato a 6 anni e mezzo di carcere a 8.500 euro di multa per di riciclaggio, falso e truffa. Il pm aveva chiesto 7 anni e 3 mesi, mentre il difensore l’assoluzione. I giudici hanno anche stabilito una provvisionale di 40 mila euro a favore della vittima costituitasi parte civile, cui era stato venduto il Range Rover rubato, cui era stato sostituito il numero di telaio originale e contraffatta la carta di circolazione e di vendita.

Nello stesso processo è stato condannato a 4 anni di reclusione e 5 mila euro di multa anche il coimputato A.G.S., titolare del conto corrente in cui erano transitate le somme versate per l’acquisto del fuoristrada. Altri due imputati sono stati assolti, non essendo emersa prova che abbiano partecipato alla truffa nascondendo la provenienza delittuosa della vettura.

La vendita, per un importo di 38 mila euro, era avvenuta nel luglio 2016 in un maneggio di Galliate. L’auto era stata procurata a Roma e fatta arrivare nel Novarese, dove era stata poi «taroccata» dall’imprenditore A.C.

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Imprenditore di Romentino si occupò della vendita di un fuoristrada rubato: condannato per riciclaggio

È la stessa persona che di recente è stata rinviata a giudizio per l’inchiesta sul caporalato nel mondo del volantinaggio ai danni di giovani pakistani

Un raggiro scoperto soltanto perché l’acquirente dell’auto, risultata rubata e con targa clonata, era stato fermato in un normale controllo stradale. Il compratore, quando le forze dell’ordine gli avevano fatto presente che quel Range Rover proveniva da un furto commesso a Roma, aveva risposto fornendo i dati del professionista che aveva fatto da mediatore nella compravendita. Indagato dopo la denuncia dell’automobilista, l’imprenditore A.C., quarantenne di Romentino già noto alle forze dell’ordine (di recente è stato rinviato a giudizio per l’inchiesta sul caporalato nel mondo del volantinaggio ai danni di giovani pakistani), è stato condannato a 6 anni e mezzo di carcere a 8.500 euro di multa per di riciclaggio, falso e truffa. Il pm aveva chiesto 7 anni e 3 mesi, mentre il difensore l’assoluzione. I giudici hanno anche stabilito una provvisionale di 40 mila euro a favore della vittima costituitasi parte civile, cui era stato venduto il Range Rover rubato, cui era stato sostituito il numero di telaio originale e contraffatta la carta di circolazione e di vendita.

Nello stesso processo è stato condannato a 4 anni di reclusione e 5 mila euro di multa anche il coimputato A.G.S., titolare del conto corrente in cui erano transitate le somme versate per l’acquisto del fuoristrada. Altri due imputati sono stati assolti, non essendo emersa prova che abbiano partecipato alla truffa nascondendo la provenienza delittuosa della vettura.

La vendita, per un importo di 38 mila euro, era avvenuta nel luglio 2016 in un maneggio di Galliate. L’auto era stata procurata a Roma e fatta arrivare nel Novarese, dove era stata poi «taroccata» dall’imprenditore A.C.

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