In commissione sanità si fa il punto della situazione sul coronavirus

Anche la commissione sanità di ieri, lunedì 2 marzo, è stata l’occasione per fare il punto sull’emergenza sanitaria sul coronavirus. Entrambi i consiglieri novaresi presenti, Domenico Rossi (Pd) e Federico Perugini (Lega) concordano con la linea prudenziale tenuta dalla Rregione.

«Credo sia necessario concentrarsi non solo sulle chiusure delle scuole, ma anche su altre situazioni ugualmente critiche dal punto di vista della veicolazione dei virus – commenta Rossi -. Il criterio di vicinanza con la Regione Lombardia andrebbe preso in considerazione anche per i centri commerciali e gli outlet. Anche in ambito sanitario occorre non sottovalutare alcuni importanti aspetti: ho potuto constatare personalmente che, in questi giorni, gli ambulatori dei nostri ospedali sono stati aperti normalmente, anche a pazienti e personale provenienti dalla Lombardia, anche per visite non urgenti e differibili. Non solo, ai medici viene chiesto di non usare le mascherine (tranne che per i casi considerati sospetti) per evitare di diffondere il panico, e nessuna limitazione viene applicata a  personale medico lombardo, nonché a pazienti lombardi, molti soprattutto in una città come Novara. Ho chiesto, infine, delucidazioni anche sulle modalità di applicazione del tampone, che viene eseguito solo a coloro che comunicano di aver avuto contatti con la zona del focolaio lombardo, anche di fronte a casi fortemente sintomatici, come le polmoniti. Ho suggerito di valutare, in questa fase orientata alla prudenza, di  prevedere tamponi a campione sui sintomi più gravi».

«Ho sostenuto l’utilità della chiusura delle scuole ancora per una settimana, ma in via prudenziale e non allarmistica  – spiega Perugini – e a seguito dei monitoraggi prendere le ulteriori decisioni. Al di fuori del tema scuola, sta al  buon senso delle persone mettere in pratiche le buone norme di igiene che rimangono la via principale per il contenimento del virus, norme che peraltro andrebbero messe in pratica normalmente e non solo in periodi di emergenza. Invito tutti ad attenersi alle comunicazioni che arrivano dalle fonti ufficiali, proseguendo, ove possibile, le proprie attività quotidiane».

 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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In commissione sanità si fa il punto della situazione sul coronavirus

Anche la commissione sanità di ieri, lunedì 2 marzo, è stata l’occasione per fare il punto sull’emergenza sanitaria sul coronavirus. Entrambi i consiglieri novaresi presenti, Domenico Rossi (Pd) e Federico Perugini (Lega) concordano con la linea prudenziale tenuta dalla Rregione.

«Credo sia necessario concentrarsi non solo sulle chiusure delle scuole, ma anche su altre situazioni ugualmente critiche dal punto di vista della veicolazione dei virus – commenta Rossi -. Il criterio di vicinanza con la Regione Lombardia andrebbe preso in considerazione anche per i centri commerciali e gli outlet. Anche in ambito sanitario occorre non sottovalutare alcuni importanti aspetti: ho potuto constatare personalmente che, in questi giorni, gli ambulatori dei nostri ospedali sono stati aperti normalmente, anche a pazienti e personale provenienti dalla Lombardia, anche per visite non urgenti e differibili. Non solo, ai medici viene chiesto di non usare le mascherine (tranne che per i casi considerati sospetti) per evitare di diffondere il panico, e nessuna limitazione viene applicata a  personale medico lombardo, nonché a pazienti lombardi, molti soprattutto in una città come Novara. Ho chiesto, infine, delucidazioni anche sulle modalità di applicazione del tampone, che viene eseguito solo a coloro che comunicano di aver avuto contatti con la zona del focolaio lombardo, anche di fronte a casi fortemente sintomatici, come le polmoniti. Ho suggerito di valutare, in questa fase orientata alla prudenza, di  prevedere tamponi a campione sui sintomi più gravi».

«Ho sostenuto l’utilità della chiusura delle scuole ancora per una settimana, ma in via prudenziale e non allarmistica  – spiega Perugini – e a seguito dei monitoraggi prendere le ulteriori decisioni. Al di fuori del tema scuola, sta al  buon senso delle persone mettere in pratiche le buone norme di igiene che rimangono la via principale per il contenimento del virus, norme che peraltro andrebbero messe in pratica normalmente e non solo in periodi di emergenza. Invito tutti ad attenersi alle comunicazioni che arrivano dalle fonti ufficiali, proseguendo, ove possibile, le proprie attività quotidiane».

 

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