Sono sei le amministrazioni comunali del novarese che dovranno essere rinnovate nella tornata elettorale del prossimo 20 settembre. Alle urne, oltre che per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, saranno chiamati a eleggere il nuovo sindaco i cittadini di Arona ma anche quelli di altri cinque piccoli centri della provincia: Garbagna Novarese e Vinzaglio nella Bassa, Vaprio d’Agogna, Bogogno e Invorio in un territorio che comprende la zona collinare e l’Alto Vergante. Sei centri che esprimono circa 23 mila residenti in tutto (il 6,2% dell’intera provincia), dai poco più di 14 mila di Arona ai 588 di Vinzaglio, unico centro dove non è richiesta la raccolta delle firme per la presentazione di una lista.
Escludendo la cittadina del Sancarlone, unica dal cui esito si potrebbe trarre qualche indicazione politica (non fosse altro per il fatto che dopo due mandati il sindaco uscente e parlamentare della Lega Alberto Gusmeroli non potrà ripresentarsi, facendo compiere un passo avanti al suo attuale vice Federico Monti) negli altri cinque centri le partite si dovrebbero giocare su liste civiche locali, dove le contrapposizioni sono spesso e volentieri circoscritte anche a semplici rivalità di cortile…
E osservando con una certa attenzione il panorama si può scoprire davvero di tutto. Garbagna, il centro alla periferia sud del capoluogo che dopo un anno di commissariamento (alle elezioni del maggio 2019 non si era presentato nessuno nella corsa alla fascia tricolore) ha finalmente un candidato: Fabiano Trevisan, in passato già impegnato nell’attività amministrativa.
Ci riprova ad avere un sindaco Vinzaglio dove, a distanza di cinque anni, dovrebbe ripetersi il duello fra il primo cittadino uscente Giuseppe Olivero e il suo sfidante battuto nella precedente consultazione, Gian Mauro Paderno, sindaco nelle precedenti amministrazioni.
E poi c’è Vaprio d’Agogna dove i cittadini, a poco più di un anno dalle ultime elezioni, saranno chiamati a votare il successore di Guido Botticelli, il sindaco scomparso improvvisamente nello scorso mese di marzo. Al momento l’unico nome certo come candidato è l’attuale vice sindaco Silvano Mellone. A Bogogno, invece, il primo cittadino Andrea Guglielmetti, in carica dal 2005 (un emendamento alla legge elettorale comunale approvato nel 2014 consente un terzo mandato consecutivo nei centri sino a 3 mila abitanti) non potrà più ripresentarsi.
Ci sarà tempo fino al 20 agosto per la presentazione delle candidature, insieme a tutti gli adempimenti previsti.
Un caso particolare, infine, lo vivrà Invorio, comune da qualche mese retto dal commissario prefettizio Marco Baldino. Come si ricorderà, nello scorso febbraio le dimissioni di ben otto consiglieri comunali (quattro della minoranza e altrettanti della maggioranza) su dodici portarono allo scioglimento dell’amministrazione. Il sindaco in quel momento in carica, Roberto Del Conte (eletto nel 2016), ci riprova sempre alla guida della lista “Noi invoriesi”. A lui dovrebbe contrapporsi Flavio Pellizoni, in precedenza vice proprio di Del Conte e, secondo i bene informati, autore del “golpe” che ha aperto la crisi nell’amministrazione invoriese.
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