«In via Fara abbiamo assistito a una vittoria dei residenti»

Il tema dell'area verde al quartiere nord è approdato in commissione consiliare. La minoranza ha chiesto un atto formale che metta la parola fine al progetto. L'assessore: «Ho già detto che non se ne farà nulla»

Il progetto, ormai decaduto, di installare una tensostruttura in via Fara è approdato in commissione consiliare questa mattina, 2 febbraio. Se l’assessore allo Sport Ivan De Grandis ha quasi cercato di liquidare la riunione con, «come ho già avuto modo di spiegare più volte, non si farà nulla», il capogruppo del Pd Nicola Fonzo ha controbattuto: «E’ un dato di fatto che l’amministrazione vuole smantellare quell’area verde, testimoniato da una serie di atti. La realizzazione dell’asilo nido, progetto ampliato grazie ai contributi del Pnrr. Su quella decisione – ha ricordato – ci astenemmo perché eravamo favorevoli alla realizzazione di una nuova struttura simile in città, ma non lì. E’ un altro fatto quello che ha visto l’approvazione di una delibera per la sistemazione dell’area. Se poi l’amministrazione ha cambiato idea ne siamo lieti, ma deve riconoscere di aver fatto marcia indietro. Forse non era a conoscenza di tutta questa sensibilità da parte dei residenti». Il nocciolo della questione è però un altro: «Non avete ottenuto il finanziamento da parte della Regione – ha continuato Fonzo – significa che questo progetto lo abbandonate definitivamente? Noi vogliamo che quell’area resti così».

Dopo una prolungata fase di trambusto, durante la quale i toni si sono particolarmente alzati, sempre dai banchi della minoranza Emanuela Allegra ha sostenuto che «in via Fara abbiamo assistito a una vittoria dei residenti, che si sono mobilitati in maniera del tutto autonoma, senza farsi strumentalizzare da nessuna parte. Oggi l’assessore avrebbe dovuto semplicemente scusarsi e ammettere di aver sbagliato, di non aver voluto coinvolgere i cittadini fin dall’inizio». E ancora: «Se avete detto che la delibera è morta, perché non farla morire formalmente con una nota scritta ufficiale, chiara, precisa dove questo atto viene ritirato. Fra gli abitanti questo tema di preoccupazione c’é, ed è importante. E perché il progetto non è stato eliminato nel Piano triennale delle opere pubbliche, che pure è andato in variazione?».

Dalle fila della maggioranza, anche per stemperare un po’ di tensione, il capogruppo di Fratelli d’Italia Michela Ragno ha favorevolmente preso atto dell’interesse dei cittadini. La sensazione rimane quella che per la vicenda di via Fara più di una pace si tratti invece di un armistizio. Perché sul tavolo rimane comunque la scelta da parte dell’amministrazione di aver comunque voluto sacrificare una parta della zona verde per la realizzazione dell’asilo. A questo proposito Massimo Giubertoni, uno dei residenti che più si è attivato nell’organizzare la mobilitazione e la raccolta di firme (e presente fra il pubblico alla seduta della Commissione), si è detto rammaricato di come «un assessore allo Sport, il cui compito dovrebbe essere quello di incentivare la patica sportiva, non si sia impegnato per impedire tutto questo».

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«In via Fara abbiamo assistito a una vittoria dei residenti»

Il tema dell’area verde al quartiere nord è approdato in commissione consiliare. La minoranza ha chiesto un atto formale che metta la parola fine al progetto. L’assessore: «Ho già detto che non se ne farà nulla»

Il progetto, ormai decaduto, di installare una tensostruttura in via Fara è approdato in commissione consiliare questa mattina, 2 febbraio. Se l’assessore allo Sport Ivan De Grandis ha quasi cercato di liquidare la riunione con, «come ho già avuto modo di spiegare più volte, non si farà nulla», il capogruppo del Pd Nicola Fonzo ha controbattuto: «E’ un dato di fatto che l’amministrazione vuole smantellare quell’area verde, testimoniato da una serie di atti. La realizzazione dell’asilo nido, progetto ampliato grazie ai contributi del Pnrr. Su quella decisione – ha ricordato – ci astenemmo perché eravamo favorevoli alla realizzazione di una nuova struttura simile in città, ma non lì. E’ un altro fatto quello che ha visto l’approvazione di una delibera per la sistemazione dell’area. Se poi l’amministrazione ha cambiato idea ne siamo lieti, ma deve riconoscere di aver fatto marcia indietro. Forse non era a conoscenza di tutta questa sensibilità da parte dei residenti». Il nocciolo della questione è però un altro: «Non avete ottenuto il finanziamento da parte della Regione – ha continuato Fonzo – significa che questo progetto lo abbandonate definitivamente? Noi vogliamo che quell’area resti così».

Dopo una prolungata fase di trambusto, durante la quale i toni si sono particolarmente alzati, sempre dai banchi della minoranza Emanuela Allegra ha sostenuto che «in via Fara abbiamo assistito a una vittoria dei residenti, che si sono mobilitati in maniera del tutto autonoma, senza farsi strumentalizzare da nessuna parte. Oggi l’assessore avrebbe dovuto semplicemente scusarsi e ammettere di aver sbagliato, di non aver voluto coinvolgere i cittadini fin dall’inizio». E ancora: «Se avete detto che la delibera è morta, perché non farla morire formalmente con una nota scritta ufficiale, chiara, precisa dove questo atto viene ritirato. Fra gli abitanti questo tema di preoccupazione c’é, ed è importante. E perché il progetto non è stato eliminato nel Piano triennale delle opere pubbliche, che pure è andato in variazione?».

Dalle fila della maggioranza, anche per stemperare un po’ di tensione, il capogruppo di Fratelli d’Italia Michela Ragno ha favorevolmente preso atto dell’interesse dei cittadini. La sensazione rimane quella che per la vicenda di via Fara più di una pace si tratti invece di un armistizio. Perché sul tavolo rimane comunque la scelta da parte dell’amministrazione di aver comunque voluto sacrificare una parta della zona verde per la realizzazione dell’asilo. A questo proposito Massimo Giubertoni, uno dei residenti che più si è attivato nell’organizzare la mobilitazione e la raccolta di firme (e presente fra il pubblico alla seduta della Commissione), si è detto rammaricato di come «un assessore allo Sport, il cui compito dovrebbe essere quello di incentivare la patica sportiva, non si sia impegnato per impedire tutto questo».

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