Si è aperto oggi, 13 febbraio, al Teatro Civico di Vercelli il 27º anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale. La cerimonia che dà ufficialmente avvio all’anno accademico è stata aperta dal nuovo Magnifico Rettore, professor Menico Rizzi che nel suo intervento ha tratteggiato i punti salienti del Piano strategio 2024/2030.
L’obiettivo del piano, ha spiegato Rizzi, è quello di «costituire un faro della conoscenza, aprendoci al mondo in una connessione globale, caratterizzata da una polifonia di voci e di talenti, riconoscendo e valorizzando ogni diversità. Pensiamo di raggiungere questo obiettivo di sistema con un approccio di co-creazione, centrato sulla sinergia dell’Università-squadra e degli interlocutori esterni, per determinare uno sviluppo inclusivo e sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale».
Dopo aver presentato il Piano Strategico, basato su sei ambiti tra cui la didattica, la ricerca, la comunità, l’internazionalizzazione, le persone, l’edilizia, la sostenibilità e il pianeta sanità, Rizzi si è detto preoccupato per «le possibili riduzioni al finanziamento pubblico alla ricerca che devono stimolarci una corposa capacità di reperire fondi da bandi competitivi, nazionali o internazionali, da un fundraising indirizzato a enti pubblici e privati e società filantropiche, dalle attività di conto terzi e di collaborazione con le imprese, con altre pubbliche amministrazioni e altri interlocutori».
Nel discorso di Rizzi è emersa l’immagine di un Ateneo che si apre al mondo internazionale con «un aumento nel sessennio di un aumento di studenti provenienti da altri Paesi pari a circa il 180%, a fronte di una media nazionale del 70%» come ha spiegato il Magnifico Rettore che ha rilanciato sulla «volontà di costituire una sede UPO in un altro paese».
A intervenire dopo Rizzi è stata la direttrice generale dottoressa Mahée Ferlini, che ha ripreso alcuni degli obiettivi contenuti nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione sottolineando come «l’uscita dalla fase straordinaria del PNRR impone una gestione attenta delle risorse e una capacità di programmazione a medio e lungo termine. La sostenibilità dell’Ateneo richiede e presuppone la sostenibilità finanziaria, ma riguarda la qualità complessiva del nostro modello di sviluppo».
A dare voce al corpo studentesco è stato Paolo Facciotti, studente di giurisprudenza e rappresentante degli studenti in Senato Accademico che nel suo intervento ha sottolineato «il ruolo fondamentale riservato agli studenti, non più frequentatori passivi delle lezioni, ma dinamici partecipanti all’intera esperienza universitaria».
L’evento si è concluso con il discorso dell’ex presidente del consiglio dei ministri Enrico Letta che ha tenuto una prolusione dal titolo «Il rapporto sul futuro del mercato unico dell’Unione Europea – Il valore della conoscenza e il ruolo delle università» nel quale, dopo aver illustrato la necessità di approfondire l’integrazione europea, ha evidenziato la necessità di una politica europea che punti maggiormente sulla cooperazione tra gli stati membri, agendo per la pace e conservando il capitale umano, economico e accademico prodotto dal nostro continente.